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Pubblicato il 27/02/2007 alle 09:57:36
Nell'ambito del Festival di Sanremo la protesta della R.E.A. contro SIAE e le major
di Giancarlo Passarella
Questa associazione rappresenta 420 emittenti radiotelevisive: le etichette attraverso la SCF pretendono di incassare dalle emittenti locali i cosiddetti diritti connessi ovvero l’ennesima gabella che grava sulle piccole realta' della comunicazione.

Questa associazione rappresenta 420 emittenti radiotelevisive: le etichette attraverso la SCF pretendono di incassare dalle emittenti locali i cosiddetti diritti connessi ovvero l’ennesima gabella che grava sulle piccole realta' della comunicazione.

L'attivo Presidente della R.E.A. e' Antonio Diomede, da noi recentemente intervistato: gia' l'anno scorso una protesta della sua associazione coinvolse il Festival di Sanremo.
Il Presidente della REA, Antonio Diomede, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Il Festival di Sanremo è la grande festa dell’arte canora italiana. A rendere però popolari le canzoni sono le radio locali. Infatti i veri successi vengono dopo Sanremo grazie alla gratuita diffusione capillare delle canzoni effettuata dalle radio locali nei luoghi più remoti d’Italia. Quest’anno, però, le emittenti locali hanno accettato di promuovere il Festival come istituzione, ma non intendono sostenere la vendita dei dischi mediante la diffusione delle canzoni nei loro programmi musicali del dopo festival per protesta contro il “caro dischi e dvd” e contro i diritti connessi pretesi dalla SCF...

Cosa succede in questo 2007? La REA Radiotelevisioni Europee Associate l’associazione che rappresenta 420 emittenti radiotelevisive locali italiane, in occasione del Festival di Sanremo, ha distribuito alle proprie affiliate uno spot radiofonico nel quale si esprime una protesta contro la SIAE e le case discografiche major, rappresentate dalla SCF – Società Consortile Fonografici. Lo spot andrà in onda sulle emittenti locali almeno tre volte al giorno nelle ore di maggiore ascolto per comunicare al pubblico che le case discografiche major, attraverso la SCF, pretendono di incassare direttamente dalle emittenti locali i cosiddetti “diritti connessi” ovvero l’ennesima “gabella” parassitaria che grava pesantemente sulle emittenti locali e sui consumatori di dvd (anche vergini), dischi e apparati di video-registrazione fonografica in genere. La REA precisa che il “diritto connesso”, oscura terminologia inserita nella vecchia legge sul diritto d’autore n. 633 del 1941, è nascosto nel prezzo di ogni opera video - discografica acquistata al quale le case discografiche non intendono rinunciare per far scendere i prezzi di dischi e dvd proprio per combattere quella “pirateria musicale” della quale tanto demagogicamente parlano solo per facilmente arricchirsi grazie alla posizione dominante che hanno nel mercato. Pertanto, la REA sostiene che il “diritto connesso”, diverso dal sacrosanto “diritto d’autore” , è una rendita parassitaria regalata alle “Major” che nell’era delle nuove tecnologie non trova nessuna giustificazione in quanto per stampare dischi e dvd non occorrono particolare “abilità” , né ingegno, nè arte, né ingenti investimenti come nel 1941 dove occorreva stampare su dischi di creta!

E’ tanto vero quanto affermato che grazie ai nuovi mezzi tecnologici di incisione, produzione e stampa dei cd, esiste un mercato discografico concorrente che rileva più di trentacinquemila autoproduttori i quali con modestissimi mezzi economici “producono, stampano e distribuiscono dischi e dvd” che spesso inviano alle emittenti locali per la promozione. Tuttavia, l’articolo 180 della Legge 633/1941 prevede espressamente l’esclusività, in favore della SIAE, della funzione intermediatrice per la percezione dei proventi dovuti per l’attività, tra le altre, di radiodiffusione, oltre all’esclusività dei poteri di ripartizione dei proventi tra gli aventi diritto.

Dunque alla SCF non compete incassare i diritti connessi e se lo fa, lo fa contro la norma di legge. Poiché la predetta norma è di carattere imperativo la SIAE non può rinunciare alla funzione di esattore-gestore e di tutela dei diritti connessi e se ciò accade, evidentemente, viene meno ai suoi doveri istituzionali. Infatti, la REA ha già formalmente diffidato la SCF a proseguire nel tentativo di indebitamente incassare i diritti connessi dalle emittenti locali associate; a rilasciare licenze; a mettere in atto azioni di propaganda ingannevole mirate a costituire posizioni dominanti; a restituire alle emittenti associate, in regola con la licenza SIAE, le somme indebitamente incassate per diritti connessi.

Contestualmente la REA ha diffidato la SIAE dal disattendere i compiti istituzionali cui la Legge sul diritto d’autore e di gestione dei diritti connessi le attribuisce rinnovando al Presidente, avv. Giorgio Assumma l’invito per un proficuo incontro chiarificatore anche sul rinnovo della convenzione per l’equo compenso. La REA ha altresì diffidato la SIAE dall’imporre alle emittenti associate tariffe non pattuite o diverse da quelle della precedente convenzione unilateralmente disdetta il 5 febbraio 2004.

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