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Recensioni
Pubblicato il 03/02/2007 alle 23:51:21
Anonimo FTP - Lo sguardo al cielo
di Massimo Giuliano
“La semplicità è più importante della voglia di stupire”: c’è scritta questa frase nel booklet del terzo cd degli Anonimo FTP, “Lo sguardo al cielo”. Una frase emblematica dello spirito che permea tutto il lavoro.

“La semplicità è più importante della voglia di stupire”: c’è scritta questa frase nel booklet del terzo cd degli Anonimo FTP, “Lo sguardo al cielo”. Una frase emblematica dello spirito che permea tutto il lavoro.

Questo disco giunge a coronamento di un lungo percorso artistico volto a scavare nei meandri dell’anima per raggiungere quella sublimazione interiore (ma anche esterna, nel senso di “sonora”) che potesse regalare all’ascoltatore un prodotto musicalmente valido. E ascoltando “Lo sguardo al cielo”, si ha proprio l’impressione che ci si continui a muovere nelle atmosfere di un raffinato low-fi, che non è una contraddizione in termini, perché mostra una ricerca che si combina con uno sfondo quasi malato, timidamente dimesso. Buono l’incipit con “Al posto mio”, cui segue una gradevole “Facsimile” che trasporta in un mondo tutto sommato molto personale, ma al tempo stesso tutt’altro che criptico. I testi camminano ancora una volta lungo il sentiero di tematiche esistenziali e piuttosto introspettive, che ben si sposano al mood disegnato dal tessuto strumentale: è una strada che parla dell’amore come di un “Vuoto a perdere”, del volto di un bambino che si perde – o ci porta a perderci – “Nei disegni”, di uno “Sguardo al cielo” (delicata ballad, vagamente ipnotica, come anche “Nuova nuova”, “Ti accontenti?” e “Morbida”) che volge al peggio ma non dà pensieri, o di ciò che succede “Questa sera”.
E tale brano ricorda per certi versi la new wave-dark anni ’80 (la stessa sensazione si ha con “Il film che vuoi”), mentre Vince Merlino si sgola dicendo «Ora ho messo in fila i tuoi “no”, li ho raccolti insieme, sai, li conterò». Insomma, da questo cd emerge una serenità che non ti aspetteresti. Proprio così: serenità, solo apparentemente celata dietro un approccio ruvido e scarnamente inquieto.

La verità è che il gruppo è tranquillo e soddisfatto di come scorre la sua vita. Lo sguardo al cielo non rivela tempesta, ma un azzurro senza nuvole.

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