La recensione e' firmata da Cristina Ferrandi che parli di come il gruppo vuole essere positivo anche nei messaggi, scrivendo testi che toccano tematiche universali e si pongono domande sul significato del ruolo dell’uomo sulla Terra.

Interessante e profonda la recensione apparsa sul sito TempiDuri.it. L'articolo porta la firma di Cristina Ferrandi, giornalista che ci sembra abbia ascoltato bene il cd, ne abbia letto i testi e si sia contemporanemente informata sull'attivita' del Silver Sky-line, anche e soprattutto fuori la Valtellina. Leggiamo infatti ... una sorta di mistica alchimia lega i fili che tengono uniti e mantengono affiatati i valtellinesi Silver Skyline. Una rock band melodica, apprezzabile in toto dagli amanti del genere.... Nonostante la giovane età (è nata nel 2003), questa band ha già alle spalle parecchi live in casa nostra e in Brasile dove ha un buon seguito che fan ben sperare in un successo fuori dalle porte di casa. La band ha eseguito molti tour benefici forte del fatto che esperienze e culture diverse possano essere unite dal comune amore per la musica. Come nelle azioni, il gruppo vuole essere positivo anche nei messaggi, scrivendo testi che toccano tematiche universali e si pongono domande sul significato del ruolo dell’uomo sulla Terra. E il primo album ufficiale non poteva non intitolarsi ‘Positive Rock’, cantato sia in inglese sia in spagnolo.... La produzione del disco è buona, buona tecnica buona musica, peccato che questo primo album non osi troppo. È un album preciso, legato al genere, che ricorda e si nutre del ricordo dei Deep Purple e dei Led Zeppelin (basta ascoltare l’arpeggio in ‘The Shore’). Promettono bene l’opener ‘The Tiger And The Glory’ e il cavallo di battaglia ‘Rayo De Luz’.... Buone basi, non resta che attendere il salto di qualità...

Poiche' sappiamo dal nostro diretur Giancarlo Passarella che la band in questo momento e' in fase compositiva (cosi' da dare presto un seguito al cd Positive Rock), a me non resta ora che ringraziare ancora lo staff del sito TempiDuri e dare una botta sulle spalle al quartetto valtellinese per i buoni risultati sino ad ora ottenuti: un bravo dunque a Gregorio Gianatti, Gianluigi Paganoni, Giorgio Romeri e Giuseppe Tavelli.

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