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Interviste |
Pubblicato il 31/10/2008 alle 08:39:26 | |
Andrea e Luca Turetta intervistano Riccardo Fogli, dalla sua esperienza con i Pooh ai giorni nostri
Veramente un sacco di domande che spaziano dall'attualita' ai momenti piu' belli (professionali e non) della sua lunga carriera: da Piccola Ketty con i Pooh alla vittoria tutta sua al Festival di Sanremo nel 1982, anno di Campioni del Mondo!
Veramente un sacco di domande che spaziano dall'attualita' ai momenti piu' belli (professionali e non) della sua lunga carriera: da Piccola Ketty con i Pooh alla vittoria tutta sua al Festival di Sanremo nel 1982, anno di Campioni del Mondo!
Una sfilza di domande a cui Riccardo Fogli si e' piacevolmente sottoposto, rispondendo con precisazione e verve. Davvero un bel lavoro quello fatto dai fratelli Turetta. Come al solito ve ne proponiamo solo un assaggio...
Da gommista a rockettaro metallaro, per giungere poi al pop-melodico. Dagli Slenders, passando per i Pooh, arrivando ai Fogli. Pieni di note e ricordi…
Vabbé, era una necessità oggettiva per sopravvivere; uno non può a quattordic’anni, andare in fabbrica a lavorare e pensare di starci tutta la vita! Era una ribellione, i capelli lunghi, la musica… La notte è la migliore amica per quelli che come me, si guadagnano da vivere suonando. La notte.
C’è un momento da immortalare nella tua vita e nell’ambito professionale?
Beh ... artisticamente parlando, Piccola Ketty o il Festival di Sanremo 1982 che ho vinto (con il pezzo Storie di tutti i giorni, ndr), sono due momenti importanti mentre nella vita, dico la nascita di mio figlio, senz’altro!”.
Se potessi rinascere, chi o che cosa vorresti essere?
Mio babbo ha sempre pensato che io avessi fatto male a licenziarmi dalla fabbrica, perché avrei avuto una bella pensione a 55 anni. Io sono qui come un precario, ogni giorno cerco di guadagnarmi da vivere. Non lo so, la verità non so quale sia.
Lasciasti i Pooh in nome della libertà e di Nicoletta Strambelli (Patty Pravo). Scelta coraggiosa, azzardata o doverosa? La rifaresti?
In nome della libertà, la rifarei. Nicoletta faceva parte di un progetto che era l’amore, in quel periodo; per amore farei qualunque cosa.
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