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Interviste |
Pubblicato il 10/02/2011 alle 08:15:48 | |
Stabilmente pop rock, i Makay si lasciano intervistare ... strada facendo!
Nella foto omaggio Silvia Puddu, mentre Alberto Marino si riscalda dall'energia sprigionata dal mio ciuffo di capelli: sono con me in televisione, oopiti di una puntata di Ululati tv show sul loro cd Equilibri instabili.
Nella foto omaggio Silvia Puddu, mentre Alberto Marino si riscalda dall'energia sprigionata dal mio ciuffo di capelli: sono con me in televisione, oopiti di una puntata di Ululati tv show sul loro cd Equilibri instabili.
Lo scatto e' di Marco Cioni: avevo appena concluso l'intervista a Silvia ed Alberto. In quella occasione erano potuti venire da Roma solo loro due e percio' gli ho proposto di fare una intervista collettiva: sono in piena promzoioen del loro cd Equilibri instabili, ma garbatamente si sono concessi. Ecco il resoconto di questo incontro...
Un ululante bentrovato ai Makay: logico iniziare con il chiedervi qualcosa di più su ognuno di voi...
Silvia: La mia passione è sempre stata il canto, la collaborazione con Alberto ha dato vita al nostro progetto di musica originale che è diventato nel tempo Makay. Dato che gli altri componenti del gruppo sono tutti maschietti potreste chiamarmi… Lady Makay!
Alberto: Sono il “saggio” del gruppo”…gli altri dicono “anziano”…fate un po’ voi.. Nei Makay suono la chitarra acustica ed elettrica, metto la voce là dove serve, scrivo i testi e le musiche, smisto la posta e pulisco cantine!
Roberto: Ho 30 anni e suono la batteria da quando ne avevo 15
Francesco: Suono principalmente in gruppi Jazz e con i Makay suono il piano e le tastiere ..
Simone: Sonorità basse e mescolazioni elettroniche...
State lavorando da mesi ad un disco che dovrebbe intitolarsi Equilibri Instabili: come mai questo titolo? Come l'avete pensato e costruito?
Roberto: Passo
Francesco: Cip
Simone: Buio
Silvia: Vedo
Alberto: Ok! Ho capito…parlo io! Come per il precedente disco, “Attraverso un oceano di sale”, abbiamo estrapolato delle parole da uno dei brani che ne fanno parte. Questa volta ci siamo affidati ad un ossimoro, due parole contrastanti tra di loro ma che messe una di seguito all’altra acquistano un significato diverso. Credo rappresentino bene la nostra musica che vive sul filo di “equilibri instabili”, di contrasti, di una melodia pop accompagnata da un arrangiamento più rock o di una struttura “destrutturata” rispetto al genere che proponiamo. Lo stesso singolo “Alla ricerca di me”, che è forse il brano più Pop del disco, ha una struttura poco convenzionale nel suo genere
Da quanto tempo conoscete Francesco Tosoni? Come collaborate con lui?
Roberto: Francesco Tosoni è una persona straordinaria, descriverlo a parole non è semplice, posso dire soltanto che ha doti musicali e umane completamente al di fuori del comune. Una rarità vera
Alberto: Ho conosciuto Francesco circa 4 anni fa in occasione della masterizzazione del nostro primo singolo “Tuoni in lontananza”. Da lì in poi ho ascoltato le sue produzioni e mi sono innamorato del suo stile e del suo marchio inconfondibile nonostante i generi diversi che tratta. Una delle tante qualità di Francesco è non ingabbiare la musica in generi e sottogeneri ma soltanto in musica che gli piace e musica che non gli piace e per un onnivoro musicale come me è una qualità che non passa inosservata. Quando abbiamo deciso che era giunto il momento di lavorare ad un secondo disco dei Makay è stata conseguenza naturale pensare subito a lui! Al momento, oltre che con i Makay, collaboro con Francesco, in qualità di autore, alla produzione del primo disco di Mr. Mess (X Factor 2008)
Silvia: Anch’io ho conosciuto Francesco nell’occasione della masterizzazione di “Tuoni in lontananza” e la sua collaborazione nel disco “Equilibri Instabili”è stata preziosissima
Simone: Conosco Francesco dal 2000 e devo dire che siamo ormai una squadra affiatata. Lui ha la capacità di tirare fuori il meglio da ogni musicista!
Francesco: Conoscevo Francesco perché suona nei BaseOne con Tony Formichella ma posso dire di averlo realmente conosciuto da quando sono entrato a far parte dei Makay ...
Cosa ascoltavate in gioventù e cosa invece vi attrae di più ultimamente? Cosa invece non sopportate, musicalmente parlando?
Francesco: La mia passione principale è per il Jazz ma ho sempre ascoltato un po’ di tutto senza preclusioni di genere
Silvia: Inizialmente ho ascoltato tantissimo i Queen, Elton John, Stevie Wonder, Sting, i Beatles ma anche Matia Bazar e Battiato e più in generale molto Pop/Rock; poi, soprattutto grazie ad Alberto che mi ha introdotta all’ascolto di tantissimi gruppi e generi musicali, ho ampliato notevolmente i miei ascolti… l’unica cosa che proprio non riesco a digerire è il Metal e tutte le sue derivazioni ...
Roberto: Ho iniziato con il metal e hard rock, col tempo i miei ascolti si sono espansi a un po’ tutti i generi musicali ma non c’è un genere che detesto particolarmente
Alberto: Ho sempre ascoltato tantissima musica, ho migliaia di cd e dischi in vinile e la lista sarebbe troppo lunga. Adoro gli anni ’70 per la libertà creativa e la sperimentazione che trasudano dai dischi usciti in quel periodo (Pink Floyd, Genesis, Hawkind, King Crimson, ecc…); gli anni ’90 (Grunge, musica indipendente, ecc…) per il senso di ribellione e la rottura con gli schemi ereditati dal decennio precedente. Non sopporto il patinato degli anni ’80, l’era del playback e l’anticipazione di quello che sarebbero stati questi anni 2000, dei gruppi usa e getta che durano lo spazio di una canzone, dei gruppi studiati a tavolino dalle Major che curano l’immagine senza tenere conto del contenuto ...
Simone: In gioventù ascoltavo i Depeche Mode; ultimamente non ho grossi interessi musicali e i miei ascolti sono rivolti soprattutto a gruppi e cantautori di vecchia data
Apriamo il cassetto dei ricordi e tiriamo fuori dal cassetto le formazioni con cui avete suonato prima. Io suggerisco un po’ di nomi: Dekò, Esperanto....
Francesco: Mousike, Quarteto Do Sul, Fleurette Africaine e molti altri
Roberto: Hydra, Enemynside, Orion, Laganà, A2R ...
Silvia: Oltre ad aver cantato in alcune Cover band, il primo progetto originale sono stati gli Esperanto, una commistione tra musica d’autore ed elettronica, che hanno dato inizio alla collaborazione fra me ed Alberto...
Simone: @udiobach, Valentina Lupi, Chiarastella, Ioska Mezal Project, Dekò, Nadir Fm e prossimamente mi dividerò tra i Makay e il Tour di Nathalie insieme a Francesco Tosoni che ne ha curato anche la produzione artistica del disco ...
Alberto: Dekò… il progetto dove esce la mia anima musicale più “sporca e alternativa” e nel quale, oltre a scrivere i brani, canto; Esperanto… l’anticamera dei Makay; Ocean e Ossidiana…i miei primi progetti ...
Quali sono i concerti che hai visto ultimamente che ti hanno convinto? Chi invece ti ha veramente deluso?
Silvia: Uno degli ultimi concerti che ho visto è quello di Patrizia Laquidara che reputo a tutti gli effetti una delle voci più belle che ci sono in Italia…dal vivo poi è grandiosa! Quelli deludenti lo sono stati per lo più per una questione di acustica… comunque il più coinvolgente, spettacolare e memorabile per me è stato quello di Paul McCartney al Colosseo, svariati anni fa….
Simone: Mi è piaciuto molto quello dei Depeche Mode, Nine Inch Nails vicino Bologna, Sigur Ros al parco della musica e Massive Attack…sono rimasto deluso invece da Subsonica e Franco Battiato di cui sono un grande fan ...
Roberto: Beh ...... Living Colour su tutti, un concerto strepitoso davvero! Un concerto deludente è stato quello di Steve Lukather
Alberto: Visto una politica dei prezzi che non condivido, a parte innumerevoli concerti di gruppi indipendenti, ultimamente vado veramente a pochi concerti. In passato ho avuto la fortuna di assistere a tantissimi live; quelli che ricordo con maggiore piacere: Pink Floyd all’Arena di Verona (storico) - Peter Gabriel “Secret World Tour” (coinvolgente) - Porcupine Tree “Coma Divine Tour” (3 date indimenticabili) - God Machine (il gruppo più sottovalutato degli ultimi 20 anni…emozionante) - CCCP Fedeli alla linea (follia allo stato brado) - Patrizia Laquidara (incantevole) – Fabrizio De Andrè (forma e sostanza) – Jane’s Addiction (imprescindibili) ..Potrei andare avanti per pagine intere ma non mi pare il caso! Ah l’unico concerto che mi ha veramente deluso: Francesco De Gregori (irritante)...
Francesco: Ultimamente non ho visto molti concerti che, nel bene o nel male, sono riusciti a sorprendermi..
Cosa non funziona in Italia nella filiera della musica? Da dove inizieresti a cambiare le cose?
Alberto: Questa è una domanda che meriterebbe un’intervista a parte. Non voglio fare il qualunquista e disfattista dicendo che funziona poco o niente ma di certo siamo in uno stato di degrado degenerativo. In questo momento si dà la colpa alla crisi economica ma è una situazione che si sta delineando già da parecchi anni e che sta colpendo tutti i settori artistici del nostro Belpaese. Voglio essere provocatorio rispondendo che inizierei a cambiare proprio dagli artisti che troppo spesso sono i primi a non rispettare la propria arte e a rassegnarsi allo stato delle cose ...
Simone: Non si investe su nuove idee, siamo radicati unicamente a pochi generi musicali e ai soliti artisti che girano da non so quanti anni ...
Silvia: Non c’è spazio per la musica originale… è una situazione generalizzata; basta guardare la tv e vedere che trasmissioni che cercano Pop Star fanno in realtà cantare soltanto cover; che MTV e similari passano in rotazione al massimo una decina di video al giorno; che i grandi Network radiofonici fanno lo stesso con i brani; che i locali che fanno musica dal vivo cercano solo cover band e Tribute Band. Inizierei con il bandire le Cover Band a meno che non abbiano un modo molto personale di reinterpretare brani già di successo!
Avete rapporti stretti con qualche altra band italiana? Con chi invece ti piacerebbe collaborare?
Roberto: Rapporti con band italiane non ne ho ma mi piacerebbe collaborare con una band inglese…i Porcupine Tree!
Simone: Al momento no. Se dovessi scegliere un artista italiano Franco Battiato, Gianni Maroccolo ...
Alberto: Parlando in qualità di autore mi piacerebbe poter collaborare con Pacifico, Paolo Benvegnù e Andrea Chimenti, artisti che stimo e seguo da parecchio tempo e che trovo per diversi motivi molto affini al mio sentire artistico
Silvia: Sicuramente anche io con Pacifico come autore, per quanto riguarda la collaborazione con altre band o artisti… ancora nessuna, ma è una cosa che vorrei fortemente… quindi sono certa che ne potremo parlare più in là…
Ultimamente avete suonato spesso in formazione acustica, ma il disco e' elettrico: quale la vera dimensione dei Makay?
Alberto: Credo che in realtà non ci sia una sola dimensione nei Makay. Anche in questo lavoro ci sono brani come “Pensieri rumorosi” che rappresentano il lato più elettrico del gruppo e brani come “Mai mai” che viceversa hanno un’anima decisamente acustica ...
Silvia: All’inizio suonare in acustico più che una scelta è stata un’esigenza dovuta al fatto che dovevamo ricostituire il gruppo e allo stesso tempo non volevamo rimanere inattivi. Piano piano ci abbiamo preso gusto…è diventata un’occasione per dare un nuovo vestito ad alcune canzoni che suonavamo da tempo in elettrico ed Alberto ha iniziato a scrivere brani appositamente per il contesto acustico. Questa esperienza si è poi fatta sentire nel nuovo disco dove le due anime si sono unite fra loro. Ora che il gruppo si è ricomposto grazie all’entrata in pianta stabile di Simone, Roberto e Francesco, il 20 febbraio inaugureremo il nuovo corso elettrico dei Makay al “Foollyk” di Roma ma abbiamo comunque deciso di lavorare parallelamente anche ai nuovi brani da proporre in formazione acustica, per cui molto presto ci ripresenteremo anche in questa veste.
Simone: Il disco inizialmente era stato pensato con una veste più acustica; credo che in parte le nostre influenze e il nostro stile musicale abbiano ispirato e indirizzato il lavoro verso una metamorfosi che si è concretizzata in pieno su “Pensieri rumorosi”..
.... ed infine diamoci un appuntamento fra un mese e fra un anno: cosa starai facendo in quelle occasioni con i Makay?
Silvia: Il 20 Febbraio appuntamento al “Foollyk” e il 5 Marzo a “Libreria Rinascita” a Roma…fra un anno ci diamo appuntamento per parlare del nuovo disco!!!
Roberto: Il 20 Febbraio appuntamento al “Foollyk” e il 5 Marzo a “Libreria Rinascita” a Roma…fra un anno “Tour mondiale”!!!
Francesco: Il 20 Febbraio appuntamento al “Foollyk” e il 5 Marzo a “Libreria Rinascita” a Roma in elettrico…fra un anno per l’ultima data del Tour a San Siro!!!
Simone: Fra un mese e fra un anno…spero tantissimi Live!!!
Alberto: Il 20 Febbraio appuntamento al “Foollyk” e il 5 Marzo a “Libreria Rinascita” a Roma…ma fra un anno non è il 2012?!? Se avessero ragione i Maya non mi resterebbe che darci appuntamento per un Live su Pandora perché della terra rimarrebbe pochino a quanto dicono!!!
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