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Pubblicato il 09/11/2009 alle 15:40:53 | |
Dave Douglas, doppio concerto in quintetto con Uri Caine alla Casa del Jazz
Lunedi' 9 novembre alla Casa del Jazz di Roma il trombettista statunitense Dave Douglas sarà protagonista di un doppio concerto (alle 21 e alle 23) alla testa di un quintetto stellare che vede tra gli altri Uri Caine al pianoforte.
Lunedì 9 novembre Dave Douglas (nella foto) sarà protagonista del doppio concerto(alle 21 e alle 23) in programma alla Casa del Jazz di Roma. Il trombettista statunitense, uno dei maggiori protagonisti del jazz contemporaneo ritorna alla Casa del Jazz alla guida di un quintetto “stellare”, nel quale spicca la presenza di un’altra star del jazz americano: il pianista Uri Caine. Con loro sul palco, Donny McCaslin al sax, Matt Penman al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria.
Dave Douglas è un musicista la cui vitalità progettuale sgorga in modo spontaneo e incontenibile, ma sempre controllato da lucidità e visione sintetica della musica contemporanea.La scorsa estate sempre alla Casa del jazz lo abbiamo apprezzato con il suo Brass Ecstasy, con una scrittura che mette in gioco finezze e contrasti per quattro ottoni e batteria. Ora il trombettista torna in Europa con il suo quintetto, dall'organico più tradizionale, ma dalle squisite potenzialità di indagare con senso critico e innovativo quanto è stato prodotto nel jazz degli ultimi quarant'anni, dal quintetto di Miles Davis a Ornette e Don Cherry. Il progetto, in cui sono riuniti una cinquantina di brani originali composti dal trombettista negli ultimi dieci anni, è talmente ricco e articolato da indurre Douglas a presentarlo in un concerto sviluppato su sei giorni, al club Jazz Stardard di New York. Da questo tour de force, che per certi versi ricorda gli storici concerti del quintetto di Davis al Plugged Nickel, sono scaturiti ben dodici documenti discografici, dove si possono saggiare la spontaneità, la coesione e l'alto grado di elasticità espressiva e stilistica raggiunta dal gruppo. Una formazione che tra l'altro riunisce alcuni dei nomi più interessanti del panorama attuale, a cominciare dal pianista Uri Caine, che in questa occasione utilizza esclusivamente il piano acustico. Solista di finissima preparazione, Caine ostenta versatilità ed esuberanza produttiva paragonabili a quelle di Douglas: celebri sono le sue rivisitazioni, con autentico spirito afroamericano, delle musiche di Bach, Mozart, Schumann e Mahler. Il batterista Clarence Penn è riuscito a forgiare uno stile personale, in cui i timbri secchi e definiti del suo strumento si incontrano con la poliritmia dell'Africa e con la lezione del grande Elvin Jones. Il sassofonista tenore Donny McCaslin, entrato giovanissimo negli Steps Ahead, è oggi considerato uno dei musicisti da seguire con grande attenzione, sia per il suo lavoro solistico che per le idee compositive. Matt Penman, subentrato nel quintetto al contrabbassista James Genus, collabora regolarmente con John Scofield e con il quartetto di Joe Lovano e Matt Wilson.
Se c'è un musicista dal quale non sai cosa aspettarti nell'ultima uscita discografica è proprio Dave Douglas. Il trombettista di Montclair, New Jersey, è senza dubbio un'anima irrequieta, capace di intraprendere numerose collaborazioni e pubblicare nello stesso periodo di tempo una notevole quantità di CD con altrettante formazioni e progetti. Anche per questo, qualche critico ha contrapposto Douglas a Wynton Marsalis: dove quest'ultimo rappresenta il rifarsi alle origini del jazz, il primo si inserisce in quel gruppo di nuovi jazzisti, con base a New York, che fanno interagire il jazz con elementi provenienti da altre culture, ovvero la musica classica, la world-music, il klezmer. Attualmente Douglas opera una decina di formazioni, diverse per ispirazione, strumentazione e numero dei componenti, a partire dal Tiny Bell Trio con chitarra e batteria con il quale esegue musiche balcaniche, proseguendo con due quartetti: uno tradizionale con sax, contrabbasso e batteria e l'altro più innovativo con la fisarmonica di Guy Klucevsek, il violino di Mark Feldman e il contrabbasso di Greg Cohen (da tempo collaboratore di Tom Waits e membro del quartetto Masada). Salendo per numero di componenti troviamo un quintetto "d'archi" (lo String group) con violino, violoncello, contrabbasso e batteria dove convivono l'anima classica (Stravinskij e Webern) e l'anima jazzistica (soprattutto Ellington), il sestetto, composto da Uri Caine al piano, Joshua Roseman al trombone, James Genus al basso, Joey Baron alla batteria e Chris Speed o Greg Tardy ai sassofoni, dedicato da Douglas a programmi più specificatamente jazzistici e una sorta di doppio quartetto alla maniera di Ornette Coleman, dove il free jazz è re-inventato in chiave moderna grazie anche all'uso dell'elettronica. Se oltre a tutte queste formazioni che non sembrano affatto occasionali, ma destinate a durare nel tempo, consideriamo le collaborazioni di Douglas con gruppi di altri (Uri Caine, il quartetto Masada di John Zorn ecc...) ci rendiamo conto che il trombettista è davvero impegnato a largo raggio con una maniacale cura per il lavoro, una vorace curiosità e voglia sempre nuova di scoprire e sperimentare soluzioni e ambientazioni musicali.
Uri Caine è conosciuto come uno degli artisti più eclettici della scena musicale contemporanea, tra tradizione colta e jazz, e come musicista dallo straordinario estro improvvisativo. Nella sua carriera, è riuscito a distinguersi tanto per le originali riletture di autori che hanno fatto la storia della musica classica, come Bach, Mahler, Mozart e Wagner, quanto per le formidabili capacità di pianista jazz, in formazioni di prestigio al fianco di Dave Douglas, Arto Lindsay, Sam Rivers, Rashied Alì, Don Byron. Proprio la combinazione di importanti frequentazioni jazzistiche e gli studi di musicologia, hanno fatto di Uri Caine una personalità artistica complessa, di rara finezza e capacità creativa, sempre pronta a valicare e contaminare i generi musicali più diversi.In questo concerto alla Casa del Jazz si presenta in trio con Drew Gress al contrabbasso e Ben Perowsky alla batteria con il progetto”Live at the Village Vanguard”. Nato a Philadelphia nel 1956, Uri Caine inizia a studiare pianoforte con Bernard Peiffer, poi composizione all’Università della Pennsylvania con George Rochberg e George Crumb. Sono gli anni del suo apprendistato di pianista straordinariamente versatile e di improvvisatore:Caine suona con Philly Joe Jones, Joe Henderson e Lester Bowie. Negli anni 80 si trasferisce a New York, dove è fra i protagonisti di una generazione di artisti impegnata ad ampliare le basi improvvisative del jazz verso una dimensione transculturale della musica:è qui che lavora con Don Byron, Dave Douglas, Rashid Ali, Arto Lindsay, Sam Rivers e Barry Altschul, The Master Musicians of Jajouka e altri. Sempre a New York, comincia ad incidere i suoi primi album: Sphere Music (JMT/Polygram,1993) e Toys (JMT/Polygram, 1995) un tributo ai grandi pianisti jazz Thelonious Monk e Herbie Hancock. Ma è con Urlicht/Primal Light (Winter&Winter, 1996), premiato nel 1997 con il Toblacher Komponierhaeuschen, che Caine fa il primo passo verso una serie di rivisitazioni che trasformano, estremizzano e capovolgono i classici. Dopo Gustav Mahler, seguiranno, sempre per la Winter & Winter, Wagner in Venezia, in cui Caine affronta con lo stesso metodo la musica di Richard Wagner per un piccolo ensemble che si esibisce al Caffè Quadri di Piazza S.Marco. Incide nel 1998 Blue Wail e Gustav Mahler in Toblach, registrazione del concerto al Gustav Mahler Festival, l’anno dopo Sidewalks of New York, Love Fugue, dai Dichertliebe di Schumann e nel 2000 Bach’s Goldberg Variations. Le novità per il 2001 Solitaire per piano solo, Rio, un live registrato a Rio de Janeiro, Bedrock 3, in trio con Zach Danziger and Tim Lefebvre che nel 2005 produrrà un nuovo album siglato Bedrock, dal titolo Shelf Life. Il catalogo di Uri Caine si arricchisce di una versione delle Variazioni su tema di Diabelli di Beethoven, e nel 2003 prende avvio un nuovo progetto dedicato ai lieder di Mahler (Dark Flame) ed uno come jazz-piano trio con Drew Gress e Ben Perowski, intitolato Live at the Village Vanguard. Nello stesso anno, Uri Caine viene nominato direttore del settore Musica della Biennale di Venezia dove debutta con Othello Syndrome. Recentemente gli sono state commissionate opere dal Beaux Arts Trio, dalla Basel Chamber Orchestra, dalla Volksoper di Vienna, dal Ravenna Festival , dalla Los Angeles Chamber Orchestra e dalla BBC Orchestra. Caine ha ricevuto riconoscimenti dal Pennsylvania Council of the Arts e il National Endowment for the Arts, ed è regolarmente invitato sia a festival e istituzioni dedicati alla musica contemporanea sia a quelli di musica jazz.
Lunedì 9 novembre ore 21 e 23 (sala concerti)
DAVE DOUGLAS QUINTET
Dave Douglas tromba
Donny McCaslin sax
Uri Caine pianoforte, tastiere
Matt Penman contrabbasso
Clarence Penn batteria
Ingresso: 15 euro
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 (Roma)
Info: 06/704731
Relazioni con la stampa: Maurizio Quattrini
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