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Recensioni
Pubblicato il 20/12/2009 alle 11:12:57
Elisa con Heart sceglie di andare dritta al cuore e lo fa senza esitazione
di Pippo Augliera
Sara' la maternita', sara' l’amore: si sente in questo suo nuovo disco, tutta l’energia trasmessa nel comporre, interpretare una manciata di brani che brillano di luce propria a tal punto da diventare ognuno un potenziale hit.

Sara' la maternita', sara' l’amore: si sente in questo suo nuovo disco, tutta l’energia trasmessa nel comporre, interpretare una manciata di brani che brillano di luce propria a tal punto da diventare ognuno un potenziale hit.

Qualche anno fa, Elisa fece tappa a Messina con un suo concerto a teatro. Prima dello spettacolo, mi sono recato dietro le quinte per potere parlare con lei. Nell’attesa del responso, sentii da uno dei camerini provenire dei vocalizzi delicati, che sembravano lontani dai canoni classici del bel canto, quasi a toccare il cielo. Era Elisa che riscaldava la voce, ma non sembrava neanche lei. Mi sono chiesto quando sarebbe arrivato il momento che questo modo di esprimere potesse essere trasferito in qualche suo lavoro.

E finalmente questo disco le permette ciò e di andare oltre il suo percorso, a tentare nuove strade, forte finalmente di una carica interpretativa, quella cosiddetta ‘marcia in più’, a dare una spinta emozionale e sentire un ‘pugno allo stomaco’ in senso positivo. Fare un disco col cuore significa necessariamente togliersi la maschera e andare nella profondità di se stessi, a toccare le corde della propria anima, dove non ci sono convenzioni, relazioni stereotipate con gli altri, significa lasciare le finzioni che allontanano, succubi delle nostre paure. Il punto centrale diventa il nostro organo pulsante che batte non solamente, ma ci fa emozionare, ci fa amare, ci rende vivi, dove ruota attorno il mondo, senza bisogno di parlare , come racconta in “Anche se non trovi le parole”, uno dei due brani cantati in italiano, l’altro è il già famoso duetto con Giuliano Sangiorgi “Ti vorrei sollevare”.

Se si arriva al cuore, si svelano altre forme d’amore, come quella più alta del perdono espressa mirabilmente e intensamente in “Forgiviness”, uno dei picchi più alti dell’album, meriterebbe di diventare un classico, con lo splendido intervento di Antony Hegarty definito ‘il gigante dalla voce d’angelo’. O si aprono gli occhi sulle scritte sui muri, rivelatrici di un desiderio di essere amati, fino a sentirsi così piccoli da non potere raccogliere le poesie di Dio in “Poems by God”, un’altra chicca da ascoltare e riascoltare. E’ un album, quindi, intriso di spiritualità, aperto alla speranza, orientato alla luce che ognuno porta in sé e un invito a lasciarsi andare, a credere che ...quando finalmente si spalancano le porte, e si lascia che tutto ci attraversi, allora, ci si accorge di non essere soli e di essere anche noi qualcuno da amare.. Sono frasi della bellissima “Someone to love”, un vero e proprio inno alla vita e al rispetto di essa, un andare in controtendenza alla omologazione e alla massificazione che imperano.

Interessante l’iniziativa di inserire nel booklet la traduzione in italiano dei testi a cura di Niccolò Agliardi. Tra le dediche inserite, non poteva mancare quella rivolta dalla neo mamma alla sua bimba Emma Cecile.

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