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Pubblicato il 02/07/2009 alle 07:48:12
Partito da Barcellona il tour europeo degli U2, pensando a Michael Jackson
di Giancarlo Passarella
Il tutto al Camp Nou, lo stadio dei campioni del Barça: a riscaldare i numerosi fans ci sono gli Snow Patrol, ma poi Bono e soci salgono su un palco da Guerre Stellari e ripropongono la bellissima Don’t Stop Till You Get Enough!

Il tutto al Camp Nou, lo stadio dei campioni del Barça: a riscaldare i numerosi fans ci sono gli Snow Patrol, ma poi Bono e soci salgono su un palco da Guerre Stellari e ripropongono la bellissima Don’t Stop Till You Get Enough!

Difficile descrivere appieno l'intero colpo d'occhio: il palco e' circolare, colle­gato da due ponti mobili a una passerella (?) che a sua volta rinchiu­de in un recinto parte della pla­tea, quella piu' visibile.

Gli U2 iniziano lo show catalano con at­taccano con Breathe, tratto dal nuovo cd No Li­ne on the Horizon. Ma poi diventano universali ed umanitari, quando Bono dice ...Siamo qui a suona­re per Michael Jackson, perche' e' stato uno di noi! ed a quel punto i brividi sono garantiti, perche' il quartetto irlandese propone stralci da due brani straconosciuti come Man in the Mir­ror e soprattutto Don’t Stop Till You Get Enough ed il contenitore che le racchiude e' specularmente Angel of Harlem.

L'impatto visivo ha il suo peso e lo dimostrano anche tutte le recensioni uscite sulla stampa: The Claw significa artiglio e quello che sovrasta gli U2 sul palco da proprio questa netta impressione. I quasi 90 mila del Camp Nou di Barcellona vivono un concerto a tutto tondo, dove viene addirittura presentata la struggente The Unforgettable Fire per la gioia dei fan piu' anziani che non l'ascoltavano dal vivo da molti anni.


Nelle due ore e mezza di concerto poi compaiono telematicamente Aung San Suu Kyi e Desmond Tutu: mentre la band suona Walk On, alcune decine di fan sfila­no sul palco indossando la maschera di Aung San Suu Kyi. Ma molti tra il pubblico hanno quella maschera, perche' la si poteva stampa­re e tagliare dal sito ufficiale degli U2. Dopo la presenza di Aung San Suu Kyi (leader dell’opposi­zione birmana e Nobel per la pa­ce), tocca al discorso registrato di Desmond Tutu, vescovo suda­fricano antiapartheid che gli altoparlanti incastonati nell'artiglio del palco fanno ben ascoltare.
Poi i botti finali con Where the Streets Have No Na­me e With or Without You che chiude i bis: magicamente i 90 mila escono dallo stadio storico di Barcellona da campioni, con pochi intralci: poi le Ramblas vengono letteralmente assalite.

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