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| Recensioni |
| Pubblicato il 20/12/2010 alle 01:13:37 | |
Keep Out From Me – Per gli emiliani Emblema è poker nel 2010
Dopo il 2007 di Chi Tocca i Fili, il 2008 di Su Marte, il 2009 di Mare Senza Isole, gli emiliani Emblema firmano il 2010 con Keep Out From Me.
 Dopo il 2007 di Chi Tocca i Fili, il 2008 di Su Marte, il 2009 di Mare Senza Isole, gli emiliani Emblema firmano il 2010 con Keep Out From Me.
4 album in 4 anni, ed è poker. Rimanendo in tema Las Vegas, nel 2010 gli Emblema alzano la posta e danno alle stampe una nuovissima composizione di 8 tracce in lingua inglese. Dietro due fauci affilate di alligatore, ecco 26 minuti di rock moderno, che se nella melodia è un viaggio a ritroso nel vintage anni ’70, complessivamente se ne tiene ben lontano. L’influenza del moderno si sente, eccome, e penetra in quelle strutture musicali nate in terra inglese e ancor più oltre oceano. Ma se come sempre è inevitabile gettarsi in congetture inerenti le radici o le fonti di ispirazione della band, è bene adesso spingersi oltre, ed inquadrare questa nuova fatica in un controvertissimo territorio nostrano.
Keep Out From Me è un album solido, inattaccabile sotto molti punti di vista. Scorrevole, orecchiabile fin dall’ascolto della prima traccia, porta il pop all’estremo della categoria incastonando rifiniture e tecnicismi dove in genere la piattezza commerciale trionfa. Potremmo per così dire collocare l’album in un ipotetico limbo fra le pianure del pop e le pendici scoscese del rock; come tale a tratti mostra i muscoli, a tratti rifugge in riff che sanno di stantio. Problema parzialmente archiviato grazie allo splendido lavoro di una cavalleria di tre chitarre ed il loro mix di ritmica e fill armonici, brillanti nella complessiva linearità generale.
Tracce quadrate, complete e chiuse. In questo è possibile muovere una critica (costruttiva!) all’altrimenti ottimo lavoro di cesello. Provare gradualmente a far permeare una componente irrazionale, o quantomeno più umana, all’interno delle composizioni, al fine di restituire freschezza e scacciare quel fastidioso odore di progetto a tavolino. Ancor più importante se si intende sfruttare le rinomate qualità della lingua inglese in musica, esotica sì, ma anche sottile traditrice nel portare mente e voce allo sforzo meccanico.
Detto questo, si rallegrino fan affezionati e nuove leve, perché KOFM farà scuola di rock e promette ore di ascolto a chi riuscirà a mettere le mani su una copia di quest’ultimo regalo degli Emblema.
Tracce come “Trashing Smashing” ed i suoi effetti vocali, e “Rusting All” con la sua intro di basso slap sono solo due gemme negli 8 pezzi che troverete qui raccolti.
Per quanto riguarda la titletrack, posso solo dirvi: ascoltatela e giudicate voi stessi se il successo che ha riscosso fra i fan è meritato o meno.
In conclusione, abbiamo fra le mani un pezzo di alto livello,e come tale, necessita di una critica che non ha niente da regalare.
Ma cosa ne pensa il nostro direteur Giancarlo Passarella? Il link qui sotto è la migliore risposta.
Ecco la formazione attuale degli Emblema: Stefano Massari (Vocals), Andrea Piemonti (Guitar), Massimo Baldini (bass), Carlo Lastrucci (drums).
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