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Recensioni
Pubblicato il 16/10/2009 alle 14:06:42
One Way Ticket – Ora et implora (Otium Records/CNI Music)
di Ambrosia J.S. Imbornone
In uscita oggi, questo disco è un invito a lasciarsi attraversare dall’energia, quella esplosiva di un rock allo stato puro, ma anche quella intima e interiore di ballate che disseminano brividi.

“E allora vieni nel mio vulcano”: fin dalla title-track, il nuovo album della rock-band barese One Way Ticket, in uscita oggi, è un invito a lasciarsi attraversare dall’energia e mantiene le promesse che stringe subito con l’ascoltatore, riservandogli il pieno di carica, nelle tappe da una traccia all’altra delle dieci che compongono il cd.
Le canzoni non sono in realtà propriamente inedite: un precedente demo, più ampio, le aveva già fatte circolare, seppure tra pochi, tra cui non poteva mancare la nostra redazione, che segue la band ormai dal lontano 2006, quando salì sul palco del Roxy Bar e pochi mesi dopo lanciò il suo precedente EP con la U.d.U. Records. Ed è un po’ un’occasione persa, perché nel frattempo di inediti il gruppo ne ha accumulati e chi ha avuto il piacere di farsi travolgere dai loro live sa che gli OWT sono andati avanti, a colpi di testi graffianti, nuovi brani altrettanto (e forse ancor più) articolati musicalmente, emozionanti ballate.
Ma che tipo di energia sprigionano queste canzoni, composte testo e musica dal carismatico frontman Maurizio Maremonti ed arrangiate dalla band al gran completo? La già citata “Ora @ Implora” offre un saggio di un’energia davvero esplosiva, in un singolo perfetto, un campione di lava che scorre tra bassi distorti, scosse di batteria, riff vorticosi di chitarra, senza scampo. Nel disco trova spazio anche l’energia interiore ed emotiva che dissemina brividi ad esempio tra le note dell’intensa rock-ballad “Quello che resta”, cullata dagli archi sintetici e sospirosi e da chitarre d’effetto, delicata e irresistibile come una brezza umida che filtri tra porte e finestre socchiuse e faccia arrossare gli occhi, tra dolcezza e malinconia.
Corrosivi sono molti pezzi in cui gli OWT distillano rock allo stato puro, nudo nelle ritmiche in primo piano o nei volumi delle chitarre (senza necessità di ovattare il sound in sperimentazioni che abbiano il sapore della falsificazione), ma anche raffinato nell’elaborazione dei suoni, aggressivi talvolta, ma sempre curati nell’arrangiamento e nell’impatto emozionale.
Sia nei momenti più intimisti, acustici e raccolti (come nelle pause più vaporose dell’ottima e sorprendente “Accade tutto mentre dormi”, camaleontico brano con teatrali archi quasi prog, o ancor di più nella struggente ed impetuosa insieme “Non ti ho mai chiesto”), che in quelli più vibranti e violenti, in odore di hard rock (ad es. in “Sondaggio d’opinione”), il referente più opportuno per la band restano i non a caso amati Pearl Jam, ma in generale il gruppo sembra trovare una sua collocazione personale nell’alveo prestigioso dell’alternative rock italiano rinnovato da Afterhours & co.
I testi mostrano disincanto che si fa ironia sociale, sasso contro la sorte e rabbia contro il disorientamento di un mondo in cui tutto è in vendita e in vetrina, ma diventa anche riflessione intima, irrorata quasi da una fiducia inconfessata che, nonostante la vita sia scuola di cinismo, dietro la “farsa” sia ancora possibile la poesia (in un altro luogo, in un altro tempo).
Il disco si chiude con l’originale “Secondo atto”, che parte lieve e classica, per poi lasciare una fiammata rock come firma finale e biglietto da visita della band. O come biglietto di sola andata, per non terminare l’ascolto dell’album.

Stasera il disco sarà presentato al Teatro Kismet di Bari, a partire dalle 21:30, in uno speciale live che avrà come ospiti Davide Ceddìa dei Camillorè e Alfredo Colella de U’ Papun. Il 17 novembre invece è in programma uno showcase acustico presso la Feltrinelli di Bari.

Tracklist:
1.Supermarket
2.Sondaggio d'opinione
3.Quello che resta
4.Ora@Implora
5.Spigoli
6.Fase di decollo
7.Non ti ho mai chiesto
8.L'uomo con un sogno in meno
9.Accade tutto mentre dormi
10.Secondo atto

I credits dell’album:
Maurizio Maremonti – voci, chitarra elettrica, chitarra acustica
Enzo Modugno – basso, tastiere, synth
Giorgio Visimberga – chitarra elettrica, chitarra acustica
Guido Lioi – batteria
Il progetto grafico e le fotografie del disco sono di Sonia Virgilio.

La formazione live attuale della band è invece la seguente:

Maurizio Maremonti - voce, chitarra elettrica
Giorgio Visimberga - chitarra elettrica
Marcello Magro - basso, seconda voce
Mimmo Ferri - tastiere, synth
Guido Lioi - batteria

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