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Pubblicato il 18/02/2009 alle 13:32:26
Sanremo 2009: Bonolis fa il bis e inizia alla grande, Benigni incontenibile. Già fuori Tricarico, Afterhours e Iva Zanicchi
di Massimo Giuliano
E così, a Paolo Bonolis è riuscito il miracolo: il conduttore ha fatto decollare gli ascolti nella serata d'apertura della 59esima edizione del Festival di Sanremo con oltre 14 milioni di spettatori.

E così, a Paolo Bonolis è riuscito il miracolo: il conduttore ha fatto decollare gli ascolti nella serata d'apertura della 59esima edizione del Festival di Sanremo con oltre 14 milioni di spettatori.

L'esordio ha avuto il 47,11% di share nella prima parte e il 49,51% di share nella seconda. La media ponderata della serata è stata di 10 milioni e 114 mila telespettatori, con il 47,93%. Dunque, oltre 10 punti di share in più rispetto al debutto del Festival "baudiano" dell'anno scorso (media ponderata del 36,46%). Bonolis, a livello di successo, è riuscito a fare il bis (condusse Sanremo già nel 2005), anche se non ha doppiato se stesso: 4 anni fa, infatti, la prima serata del Festival fu vista da 16 milioni 599 mila (54,69% di share) nella prima parte, e 12.429 mila (56,43%) nella seconda con una media ponderata del 54,78%. Poco importa: va bene anche così, il Festival è stato risollevato. Ma al di là dei numeri, che cosa abbiamo visto ieri in tv? Sicuramente una rassegna scoppiettante, nonostante le oltre 4 ore di diretta, dove le varie componenti ce l'hanno messa tutta per creare uno spettacolo che non annoiasse.

A conti fatti, tuttavia, ci siamo trovati di fronte alla solita solfa: le innovazioni c'erano (il palco avanzato rispetto al passato, con i cantanti che si esibiscono al centro, attorniati dall'orchestra, il tutto a pochissima distanza dalle prime file), ma per il resto che cosa abbiamo sentito? Canzoni poco incisive nel loro essere classicamente italiane come quelle di Albano ('L'amore è sempre amore'), Sal da Vinci ('Non riesco a farti innamorare'), Marco Carta ('La forza mia', un pezzo in linea con il suo pop melodico) e Fausto Leali ('Una piccola parte' ha un testo talmente scontato che siamo riusciti a indovinare al primo ascolto buona parte delle sue rime). Ma anche vere e proprie gemme, come quelle di Patty Pravo in primis ('E io verrò un giorno là', purtroppo rovinata da una performance un po' sfiatata), Francesco Renga ('Uomo senza età' è pretenziosa e impegnativa nel suo citare 'Nessun dorma', ma lui l'ha cantata bene), Marco Masini ('L'Italia' è un pezzo coraggioso, già solo per il verso in cui si parla di un paese che "c'ha rotto i coglioni") e la coppia Nicky Nicolai-Stefano Di Battista ('Più sole' è un brano grintoso ed elegante, che conferma la ormai "tipica" classe del duo).

E ieri sera, come da regolamento, ci sono già stati i primi tre eliminati (ma potranno essere ripescati giovedì): Iva Zanicchi con 'Ti voglio senza amore' non è stata male, ma ha dimostrato di essere uno di quei personaggi di cui il Festival non sente la mancanza. Tricarico ha proposto 'Il bosco delle fragole': ci è piaciuto il fatto di averlo visto più sciolto sul palco rispetto a un anno fa, senza contare che abbiamo trovato la canzone presentata ieri all'Ariston più vivace di "Vita tranquilla" e forse meno atipica per il suo stile... ma per il resto Tricarico è un personaggio che continuiamo a non reputare artista, prigioniero di una voce-non voce e di funambolismi lirici che non hanno alcun senso ("cane canissimo" ne è un esempio). Per l'ex premio della critica, si tratta di una bocciatura - seppur temporanea - meritata. Quanto agli Afterhours, certo, 'Il paese è reale' non sarà uno dei loro pezzi migliori, e sicuramente Manuel Agnelli poteva intonarlo meglio, ma l'eliminazione è stata comunque ingiusta, perché andava apprezzato l'impegno che la band milanese ha profuso nel presentare a Sanremo un progetto interessante.

Così come vanno apprezzate le buone intenzioni dei Gemelli Diversi con 'Vivi per un miracolo': l'idea è buona ma il brano non funziona, non ha appeal, e quell'autotune adoperato dal cantante è più deleterio che utile. Dolcenera, invece, non è da sottovalutare: il rock ritmato de 'Il mio amore unico' è accattivante. Lo stesso dicasi per 'Biancaneve' di Mario Lavezzi e Alexia: quest'ultima ha fornito una prestazione vocale senza dubbio convincente. In coda a tutti mettiamo Pupo, Paolo Belli e Youssou'n'Dour: parafrasando il titolo della canzone con cui sono in gara, la loro è una 'opportunità'... persa. Abbiamo sentito un pezzo che non c'entra niente con nessuno dei tre, retorico nel testo e terribilmente sanremese nella musica. Oh mio Dio. A proposito di "sanremese", qualcuno si è accorto della presenza di Alessia Piovan? Tanto bella quanto impacciata, la partner femminile di Bonolis avrà detto forse in tutto 5 frasi, e la sua conduzione è stata sinceramente imbarazzante.

Un capitolo a parte va riservato alla querelle sui gay, che ieri sera - come prevedibile - non poteva non occupare un piccolo spazio all'interno della lunga diretta: tutto è partito con Roberto Benigni, che oltre ad aver fatto impennare l'Auditel, ha regalato un incontenibile monologo di circa mezz'ora in cui ha preso di mira prima la politica (Berlusconi, Veltroni, Mastella e altri ancora), poi Iva Zanicchi (esilarante il suo sfottò sul testo di 'Ti voglio senza amore') e Mina ("Ormai è come Bin Laden, manda solo filmati". Ma ieri la tigre di Cremona è stata commovente, in apertura di serata, con il suo 'Nessun dorma'. Finalmente è tornata a proporci cose di qualità). La chiusa, però, è stata dedicata agli omosessuali, che Benigni ha definito "persone che sono state torturate solo perché amavano un'altra persona". La difesa a spada tratta del comico toscano è stata perfettamente speculare alla canzonetta di Povia (perchè davvero di quello si tratta), che con 'Luca era gay' ha proposto un semi-rap incentrato su un personaggio che ha praticamente vissuto un cambiamento di 'gusti', il tutto in maniera un po' banalotta, ma tutto sommato inoffensiva. Bene ha comunque fatto Bonolis a dare la parola a Franco Grillini, ex onorevole noto per le sue battaglie a favore degli omosessuali, che ha pubblicamente elogiato Benigni ribadendo le sue critiche a Povia. Insomma, come si suol dire, Sanremo è Sanremo. Certo, aver fatto esibire 4 nuove proposte (tra cui l'ottima Simona Molinari con 'Egocentrica') all'una di notte è stato un po' esagerato, ma ricordiamoci che già nel 2005 Bonolis aveva relegato i giovani a notte fonda. Non si può avere tutto.

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