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Pubblicato il 18/04/2008 alle 18:13:08
Fenomeni, il nuovo disco di Piero Pelù con due bonus in digitale
di Alessandro Sgritta
Esce oggi "Fenomeni" (SonyBmg), il nuovo album di Piero Pelù: 10 nuove canzoni più una versione rock di "Il mio nome è mai più", e per chi acquista il disco in digitale ci sono i bonus "Revolution" e "Jeeg Robot", per la prima volta cantata da Pelù.

Esce oggi "Fenomeni" (SonyBmg), il nuovo album di Piero Pelù: 10 nuove canzoni più una versione rock di "Il mio nome è mai più", e per chi acquista il disco in digitale ci sono i bonus "Revolution" dei Beatles e "Jeeg Robot", per la prima volta cantata da Pelù (e questa volta non è una leggenda metropolitana).

Un altro viaggio dentro se stesso e nel mondo. Un disco potente ed asciutto, personale, rigoroso, dove la rabbia è consapevole e lucida, dove l'amore è indispensabile e l'ironia l'arma segreta. Piero Pelù si affaccia al suo quinto album da solista con un suono che è la più logica evoluzione dei capitoli precedenti ma che al tempo stesso ne è la sua trascendenza: più rock, più vicino al passato forse per guardare meglio il futuro, più metropolitano. Merito anche della decisione di lasciare le tranquille colline fiorentine per tornare a vivere in pieno centro e respirare meglio il caos della città. Lì, nella soffitta di casa, a un passo dal cielo, è nato in un tempo insolitamente rapido il nuovo disco "Fenomeni": "Non mi era mai capitato di impiegare così poco a realizzare un disco; 4 mesi per scrivere le canzoni, 8 settimane per produrlo in studio. Ho scoperto l'urgenza di comunicare, la bellezza di arrivare presto alla fine del percorso. Non bisogna insistere troppo su una canzone, altrimenti finisci per levigare il suono e schiacciare l'idea."

Se "In faccia", uscito due anni fa, ruotava intorno al tema dell'identità, il filo rosso che avvolge "Fenomeni" è la necessità della comunicazione e la sua centralità nel mondo di oggi fino ad arrivare al suo cattivo uso strumentale e alla sua degenerazione. Non proprio un concept album quanto piuttosto un percorso circolare dove la commedia umana del nostro vivere si presenta sulla scena in abiti succinti. Il manifesto del disco è chiaramente espresso nel primo singolo "Tutti fenomeni", fotografia di una società che ha smarrito la direzione: "Si è persa l'idea di costruire, oggi tutto deve nascere e immediatamente esplodere. Il senso di crescita progressiva è scomparso, siamo passati dalla lotta alla lotteria. Se ti va bene, sbanchi. Ma domani? e che cosa ti resta? il rischio sarà di essere sempre un gigante dai piedi fragili".

Le difficoltà nel comunicare si spostano poi, caratteristica abituale di Piero, dal sociale al personale. "Parole diverse" racconta la voglia e la necessità di trovare un terreno comune con la persona che cammina al tuo fianco: "Non è facile, solo i finti fenomeni riescono a farlo in fretta, ma poi cadono senza possibilità di rialzarsi. Non dobbiamo abbatterci. Continuo a credere che la diversità sia un punto di forza, non un ostacolo". La vita è dunque un eterno scoprire, com'è ribadito in "Viaggio", che Pelù bolla come il pezzo più travagliato del disco: "Mi sono innamorato dei primi versi - "Viaggiare insieme è come un tango / come tante strade che s'incrociano / un po' d'asfalto un po' di fango" - e volevo essere certo che il resto del testo fosse all'altezza di quelle prime parole che mi sono uscite di getto. Ho scritto e riscritto il testo e la musica 20 volte, alla fine credo di essere riuscito a trasmettere il senso che siamo passeggeri che non conoscono la meta, e il bello è proprio nel cercare qualcosa che è dentro di noi ma che non sappiamo ancora riconoscere".

Splendida e intensa è "Ti troverai", dedicata alla figlia più grande, quasi diciottenne; una canzone che fornisce lo spunto per un confronto generazionale e che, forse per la prima volta, mette Piero nell'insolita veste di chi deve interpretare la ribellione degli altri: "Siamo entrati nel cespuglio dei cazzotti, come si dice a Firenze. Confronto duro, comunicazione difficile. Lei vive in un mondo di incertezze, ma non vuole trarre esperienza dai nostri errori, dagli sbagli di chi è venuto prima. Negli anni '60 poteva avere un senso, erano generazioni figlie della guerra e con la paura dell'atomica, ma oggi è tutto diverso. Eppure, alla fine, scopri che i punti di contatto non sono pochi: il nemico da combattere è sempre la noia e la frustrazione".

La depressione post-boom dei Sixties è alla base di "Zombies", dove va in scena il Novecento della famiglia Pelù, dal nonno Mario, mandato alla guerra nel '18 con i ragazzi del '99, al padre Giovanni, balilla fuggito nel '44 dalle bombe. "Il boom dei '60 era sicurezza e speranza, dopo la morte e i conflitti. E' stato devastante scoprire che dopo le guerre è venuta solo la finta pace, dopo il boom i crack. E sulla porta, ad aspettare tutti noi, ecco Distruzione. Siamo ancora vivi però, e questo dovrebbe bastarci per non arrenderci. Pensavamo che il '900 fosse l'esempio da non seguire con le sue guerre, le sue armi e invece mi rendo conto che il secolo scorso è stato l'incubatrice di un secolo e di un millennio veramente storti".

Dalla sua nuova vita cittadina è nata una canzone "Ufo su Firenze", che raduna sotto lo stesso tetto le difficoltà, le ipocrisie, le contraddizioni e anche le follie di una città che vive e respira cultura ma che a volte si addormente: "Un anno fa ci fu un'ordinanza comunale che se la prendeva contro il racket dei lavavetri, il cui giro d'affari arrivava addirittura a 100-200 euro al giorno. Nessuno si preoccupava del fatto che Firenze è la città con il maggior consumo di eroina e cocaina. Come si fa a non capire che la droga sta massacrando le menti di migliaia di ragazzi, che la vendono nelle scuole e in discoteca? io mi sento diverso e lo grido forte. Non ci sto".

Ci sta, invece, a evocare l'amore, anche quando è amor fou, bello e immaginato, come in "Amor diablo" e la donna. "Mamma Ma-donna" è un omaggio al simbolo del mistero, all'emblema della sopportazione del dolore: "A casa io sono da sempre in minoranza, perché vivo con la mia compagna, tre figlie, senza considerare mia madre, le zie e la mia ex-compagna. Per questo, mi sembra imprescindibile fare un tributo alla figura femminile. Anni fa uscì un bellissimo libretto delle edizioni Millelire dal titolo Tutto quello che gli uomini sanno delle donne. Ogni pagina era bianca. Non riusciamo mai a capirle fino in fondo, però conosciamo bene la loro capacità di sopportare il dolore, fin dal parto. Ecco perché unisco in una stessa immagine la Madonna che scende dal Golgota e le madri dei desaparecidos di Plaza de Mayo, tutte donne sante e coraggiose".

Questo brano importante non manca di offrire anche una chiave ironica, altra peculiarità dell'intero disco. La donna è "sposa santa e manager", comunque vincente, perché "non siamo mai in pareggio". Lo stesso approccio caratterizza "Nato qui", forse il brano più sperimentale a livello musicale: "Ho messo nel cassetto il nichilismo. Provo a divertirmi. L'ironia ad oggi nel 2008 è l'unica chance rimasta per salvarci il culo e alleviare la nostra caduta verticale con un grande punto di domanda davanti a noi: che cosa è andato storto, che cosa boh", il testo è quanto mai attuale e sembra scritto oggi: "il grande capo ha uno spauracchio nuovo da agitare, l'arroganza fa il suo defilé... qualcosa è andato storto al di là del Po, l'ignoranza fa il suo defilé, tutti in piazza, Rivoluzione! e allo specchio tivvù ti identifichi tu, in quei sogni ti ci bagni e sbuca il Belzebù..."

Completano il quadro di "Fenomeni" un brano sulla manipolazione della verità e sul meccanismo perverso che ti spinge a credere che solo chi vince ha sempre ragione: "Verità", e come bonus track una grintosa versione di "Il mio nome è mai più" in chiave rock: "La più grande sconfitta è ammettere che il brano è sempre attuale, perché le guerre non finiscono anzi si moltiplicano, perché il Kosovo e i Balcani sono quella bomba, pronta ad esplodere con quella miccia lunga innescata nel '99".


Track list "Fenomeni":

1. TUTTI FENOMENI (Pelù/Lanza-Pelù)
2. MAMMA MA-DONNA (Pelù)
3. PAROLE DIVERSE (Pelù)
4. VIAGGIO (Pelù/Lanza-Pelù)
5. NATO QUI (Pelù)
6. VERITA' (Pelù)
7. TI TROVERAI (Pelù)
8. ZOMBIES (Pelù/Lanza-Pelù)
9. UFO SU FIRENZE (Pelù)
10. AMOR DIABLO (Pelù)
Bonus track:
11. IL MIO NOME E' MAI PIU' (versione 2008)
(Ligabue-Cherubini-Pelù)

Prodotto da Piero Pelù

Nel disco hanno suonato:
D.Bagni (basso), D. Ferrario (chitarre, synth), A. Golino (batteria), P. Pelù (metallofoni), S. Lanza (slide, chitarre), P. Baglioni (batteria, batteria elettronica), A.M. Finaz (chitarre acustiche).


www.pieropelu.com
www.sonybmg.it
www.myspace.com/officialpieropelu

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