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Interviste
Pubblicato il 06/07/2005 alle 21:26:07
Michele Lionello di Voci per la Liberta' pro Amnesty International
di Giancarlo Passarella
Grande lavoro, certosino e paziente: il tutto a favore di brani, artisti giovani ed idee che diano dignita' alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.

Grande lavoro, certosino e paziente: il tutto a favore di brani, artisti giovani ed idee che diano dignita' alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.

>Bentrovato a Michele Lionello, direttore artistico del festival Voci per la Liberta': quali parole useresti per descriverlo?
*Passione, crescita. E, ovviamente: musica & impegno civile.
A parte gli slogan credo che il bello del nostro festival sia il riuscire a mettere assieme giovani, musica e diritti umani ed un po’ alla volta, senza strafare, essere diventati in questo ambito uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale.


>Voci per la Libertà dal 2003 è diventata un'associazione il cui scopo é favorire e promuovere i diritti umani attraverso la cultura musicale e l'aggregazione dei giovani: mi sembra davvero un grande impegno ..
*Creare un’associazione, che comprendesse tutti i volontari che ruotano attorno al festival durante l’anno, è stata sia un’esigenza burocratica che il naturale consolidarsi di un percorso di maturazione. Poi, la nascita dell’associazione ci ha dato la spinta per ampliare il nostro raggio d’azione non solo al festival ma anche all’organizzazione di convegni, serate culturali, progetti di aggregazione e collaborazioni con molte altre associazioni. Cerchiamo nel nostro piccolo di essere un punto di riferimento a livello giovanile, musicale e culturale, con un’attenzione particolare al tema dei diritti umani.


>Il Festival è nato nel 1998 in occasione del 50° anniversario Dichiarazione universale dei diritti umani proprio con l’intento di diffonderne i principi attraverso la musica: possiamo fare un bilancio di questi 8 anni d'attivita'?
*VxL ci è cresciuto tra le mani… Credo che uno degli aspetti principali sia stato non accontentarsi mai dei - pur positivi - risultati di ciascun anno e tendere continuamente al miglioramento e all’innovazione. Il festival è gestito completamente da volontari che però oltre a metterci la passione e l’anima in questi anni si sono fatti anche una profonda esperienza professionale, non c’è mai niente di improvvisato, o quasi… Alcuni dei punti di forza sono indubbiamente: la proficua collaborazione ed interazione con la Sezione Italiana di Amnesty International, il riuscire a creare durante i giorni del festival, ma poi anche durante tutto l’anno, un ottimo clima con le band del concorso, il puntare molto sulla comunicazione: serve a poco realizzare delle belle cose se poi nessuno le conosce. Ci sarebbero sicuramente tantissime cose da dire su quello che è successo nel corso di questi otto anni (sito, fanzine, collaborazioni importanti) ma bisognerebbe scrivere un libro, perché no? Magari per il decennale… Però una soddisfazione la vorrei sottolineare: nel 2003 (dopo il Tora! Tora! nel 2001 e Frequenze Disturbate nel 2002) siamo stati premiati dal MEI come Festival dell’anno. Anche queste cose fanno piacere!


>Come riesci a conciliare la tua normale vita con quello che Voci per la Liberta' richiede ogni giorno?
*A volte me lo chiedo anche io, poi alla fine ci riesco… e forse è perché, semplicemente, è la stessa Voci per la Libertà ad essere diventata parte integrante della mia normale vita di ogni giorno! Per tutte le cose che facciamo l’impegno è davvero tanto, però oltre ai sacrifici ed al sudore ci sono anche tante soddisfazioni e sorrisi.


>Nell'immaginario collettivo ci si immagina che chi organizza un festival musicale sia al contempo un rocker in tutto e per tutto, mentre tu non sembri rispondere a questa descrizione superficiale ....
*Verissimo, non suono in un gruppo (ma ci ho suonato), non fumo neanche le canne, e poi se vuoi che cali l’asso per stupire davvero, basta aggiungere che insegno… religione!
Forse non si nota molto, ma … sì: sono “un rocker in tutto e per tutto”!
Scherzi a parte, organizzare un festival musicale vuol dire coordinare, mettere in campo forze e dirigere ma anche mettersi in gioco, sbattersi in 1000 modi, litigare, sudare e sporcarsi le mani: lo puoi fare con qualsiasi mise, esclusa forse la giacca&cravatta!
Spesso siamo schiavi di categorie nelle quali incaselliamo i vari personaggi che ruotano attorno alla nostra vita.
Questo stereotipo cui fai cenno, con i vari ruoli, anche molto diversi tra loro, che ricopro, è una cosa che mi succede spesso e che a volte mi dà anche fastidio, però ormai ho imparato a conviverci e a dimostrare sul campo ed in ogni occasione quello che sono veramente e non l’abito che indosso.


>Ritieni sia stato un vantaggio quello di risiedere in un piccolo centro come Villadose o forse il festival avrebbe avuto maggiore successo se inserito nella programmazione di una metropoli?
*La seconda che hai detto, senza dubbi.
Eppure, al contempo, la dimensione “provinciale” unita al “respiro nazionale” di VxL sono forse uno dei suoi punti di forza. Probabilmente in una grande città sarebbe stato molto più difficile riuscire a riunire le splendide persone –polesane e non- con cui il festival prende vita.
Non ci sono semafori, per arrivare da Rovigo a Villadose!
Da una parte in una grande metropoli avremo avuto la possibilità di avere molti più contatti sia a livello musicale che economico, dall’altra molto probabilmente ci sarebbe stato qualche avvoltoio che avrebbe cercato di fare proprio questo nostro gioiellino rovinandolo sicuramente.


>Sei impegnato nel volontariato, per 4 anni direttore del Centro Ricreativo Giovanile Parrocchiale e dal 2000 nella vita politica: un percorso che ritieni logico, casuale o fortunato?
*Le cose sono venute da sé, senza forzature o chissà quali autoimposizioni. Dall’impegno Scout, il militare e la missione in Somalia, l’aggregazione giovanile (parolaccia!), il CRG, l’insegnante, la passione per la musica e poi la politica, è tutto stranamente shakerato e al contempo logico, avvenuto nel normale scorrere del tempo. Pensa che a certe riunioni del Tavolo per la Pace Provinciale mi trovo a rappresentare contemporaneamente Comune, Scuola, VXL e Amnesty! Pregio: faccio per lavoro quello che faccio anche per passione.
Difetto: non stacco quasi mai la spina.


>Nei rari momenti di relax, come ricarichi le batterie?
*Ascolto musica, ovviamente! Una delle cose più belle è salire in macchina, staccare da tutto e mettere su il cd di cui hai bisogno proprio in quel preciso momento.
Non solo però, mi piace tantissimo viaggiare e conoscere, non “incontrare”, persone.


>Ritorniamo a parlare di questa importante edizione di Voci per la Liberta': quali ti auguri sia il risultato piu' positivo che potrai raggiungere?
*Non che potrò, ma che potremo raggiungere… Il lavoro e i meriti del festival sono di tutti quelli che ci mettono del proprio.
Anche quest’anno siamo riusciti, e ti assicuro che non è facile, a mettere in piedi un programma artistico di tutto rispetto, con il giusto mix di gruppi emergenti di altissima qualità e di artisti a livello nazionale.
Rispetto a questa edizione, ci piacerebbe riuscire a riempire all’inverosimile il parco che ospita il festival nella serata con Cristina Donà e Giulio Casale, riuscire a far apprezzare anche al grande pubblico la qualità musicale e l’impegno per i diritti umani degli artisti in concorso per chiudere in bellezza con il Premio Amnesty Italia ai Modena City Ramblers! e poi bel tempo e organizzazione impeccabile e … scusa, quale era la domanda?? :)


>Il premio Una Canzone per Amnesty viene conferito alla canzone (con testo e musica di propria produzione) che meglio risponde ai principi della Dichiarazione universale dei diritti umani: quali sono stati gli artisti che sino ad ora l'hanno ricevuto?
*Nel 1998 i Versi Banditi con “Due minuti per un po’ di sole”, una delle canzoni che a me piace di più in assoluto; nel 1999 Frank Paulis Band con “Fratello di colore”, un brano sulla tolleranza; nel 2000 i Re del Deseo con “Cuore elettrico”, che affronta il tema della pena di morte; nel 2001 i Livido con “Ali grandi” pezzo sull’immigrazione e la libertà; nel 2002 Il Combo Farango con “Caschi indifferenti” sulla tragedia avvenuta nel Canale d'Otranto; nel 2003 i Nuovi Orizzonti Artificiali con “Processo a Lugin” brano sull’avidità economica della nostra società; nel 2004 i Riserva Moac con “Ungaretti” una ballata sugli orrori della guerra, nel 2005 …… ???
I gruppi da citare sarebbero però molti di più, sia per i testi delle canzoni che per la qualità artistica, e poi per quello che nel corso degli anni sono riusciti a fare, solo che come dicevo prima, servirebbe un libro…
Vorrei però ricordare che per dare ancora più risalto al connubio musica e diritti umani nel 2003, assieme alla Sezione Italiana di Amnesty International, abbiamo istituito il Premio Amnesty Italia riservato agli artisti a livello nazionale che nel corso dell’anno precedente avevano pubblicato una canzone che potesse rappresentare al meglio il tema dei diritti umani; nel 2003 è stato vinto da Daniele Silvestri con “Il mio nemico”, nel 2004 da Ivano Fossati con “Pane e coraggio” e quest’anno dai Modena City Ramblers con “Ebano”. Anche questo premio ha dato l’opportunità a Voci per la Libertà di diventare sempre più conosciuto e stimato.


>Possiamo dire che quest'anno il festival ha superato ogni piu' rosea previsione, registrando quasi un 50% in piu' di canzoni inviate?
*Sì, arrivano via via più demo: arrivare ai 12 finalisti è impresa davvero ardua, che ci chiede intere serate di ascolti collettivi. E il risultato è ancora più sorprendente, se pensi allo “sbarramento in ingresso” costituito dal fatto che è coinvolta Amnesty International, che il testo presentato dai gruppi deve avere a che fare con la tematica dei diritti umani! Questi risultati sempre più incoraggianti sono dovuti sia al lavoro che nel corso degli anni abbiamo portato avanti con passione e professionalità ma anche grazie al nostro ufficio stampa (Ofelia Music di Tirza e Natasya) ad Amnesty International e a tutti i media partner che ci sostengono durante un anno intero, grazie a tutti davvero! E visto che siamo qui un grazie particolare a te Giancarlo e a tutta Musical News!

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