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Pubblicato il 07/03/2011 alle 18:05:25
I concerti italiani dell'olandese Tenedle, real rock poet: il parere di ArteArti.net!
di Eodele Graziani
Nella rubrica L'ottava nota la recensione di Francesca Vinci e' dedicata di Dimitri Niccolai (fiorentino trasferito ad Haarlem, conosciuto con il nickname di Tenedle) di Venerdi' 25 Febbraio nella periferia sud di Firenze.

Nella rubrica L'ottava nota la recensione di Francesca Vinci e' dedicata di Dimitri Niccolai (fiorentino trasferito ad Haarlem, conosciuto con il nickname di Tenedle) di Venerdi' 25 Febbraio nella periferia sud di Firenze.

Una recensione per chi c'era ed ovvaimente per chi non era fisicamente presente. Scrive Francesca Vinci ... Siamo nati elettronici, chi più chi meno, chi se lo ricorda e chi no. È uno stato d’animo che vive nascosto sotto pelle e si risveglia con una scossa all’arrivo della combinazione giusta...

Le parole che leggiamo su questo sito ci portano a riflessioni davvero profonde, ma anche epidermiche ..Perché la musica mai lascia indifferenti, quando non è banale, quando nasce per passione: è l’effetto frequenza.... Cosa passi per la testa di Tenedle lo sa solo Dimitri Niccolai, forse. Di sicuro là dentro ci sono un sacco di idee e di personalità, oltre a tanta voglia di far bene le cose....

Ma veniamo alla fredda cronaca di quello che e' successo qualche giorno fa... Venerdì 25 Febbraio al Teatro Storico di Osteria Nuova ha fatto tappa Grancassa, l’ultimo lavoro di un olandese piuttosto strano, uscito l’otto dicembre scorso in onore di John Lennon (pare che il disco di Obla dì Obla dà, lo abbia tormentato per anni) e prodotto dalla Sussurround (alias Tenedle) per la Ululati dall’Underground Records.... ed il rapporto con la nostra U.d.U. Records porta Grancassa ad essere il terzo disco di un trittico!

Con piglio continua Francesca Vinci ..Questo disco è originale in tutto, anche nella grafica. Prima di lui sono usciti al sole Alter nel 2007 Luminal nel 2005 e Psifreakblusbus nel 2003; prima ancora, tutta una vita da raccontare. Tenedle è un’esperienza e una speranza musicale nata a Firenze al tempo dei primi sintetizzatori, che adesso vive e cresce ad Haarlem nella lontana Olanda.... Volete un consiglio? Appena avete finito di leggere questo articolo, fiondatevi su YouTube e guardate lo special su Tenedle realizzato dal nostro Giancarlo Passarella, cosi' da scoprire come mai Tenedle e' emigrato in Olanda ...

Ma proseguiamo nello spulciare l'articolo di ArteArti.net ..Ce l’han portato via, ma per fortuna lui l’accento non l’ha perso e neanche la lingua: alla faccia dell’andazzo franco-anglofono preso dagli esponenti della musica patinata, Tenedle canta italiano anche in Olanda e questa cosa ci piace.... Cerco di resistere perdo l’equilibrio ma so che devo insistere: lo fa veramente...

ArteArti,net e' ancora foriera di pareri e cronaca ..Maglietta e pantaloni neri, occhiali rosso scuro e guanti neri senza dita (adorabile), alle dieci circa lo pseudonimo è saltato sul palco da dietro le quinte. Con lui, Silvia Vavolo alla voce, Rocco Brunori alla tromba, Dino Giusti alla chitarra e Andrea Matteuzzi che legge i testi prima che il suono li avvolga. Esteta accurato, Dimitri Niccolai ha creato per la serata fiorentina uno spettacolo integrato di suoni, rumori regolarizzati, immagini e voci; visioni fotografiche a scorrimento lento progressivo, chitarre, scatole carillon a manovella, una tromba che fa inclinare le orecchie anche ai gatti e una banana, mangiata in fretta. Sul palco un Tenedle e sullo schermo un altro, il primo canta il secondo suona: la tecnologia è padrona quanto lui di questo piccolo gioiello che non si ascolta una volta e si ripone, ma si porta in tasca....

Eccovi le parole conclusive del bel reportage di Francesca Vinci ..Ideale è un brano lucidissimo e fiero... non si abbandona così ciò in cui credi; Egocentrifugo ti raggiunge con passo felpato …che splendida creatura ha gli occhi di sua madre vi prego distruggetela con cura, è fragile; la cura è del suono, “la differenza devo imparare”. Vero è che il mondo cambia inevitabilmente e cambia in fretta, mentre tanti continuano a guardarsi i piedi persi dietro ai giri di Do. Attenzione, questo disco attraversa il tempo.... parole bellissime che fotografano appieno anche le nostre sensazioni. Epidermiche e non..

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