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Pubblicato il 06/11/2003 alle 11:44:11
Buona Vita da Gigi D'Alessio
di Antonio Ranalli
"Buona Vita" non è solo il titolo del greatest hits di Gigi D'Alessio, ma anche la canzone con la quale usa chiudere i concerti e augurare a tutti una vita serena e felice.

La musica di Gigi D'Alessio rispecchia l'anima di Napoli, la sua città, e del meridione più in generale. Amato e seguito con affetto da tanti fan D'Alessio si è costruito nel giro di pochi anni una carriera artistica invidiabile. E chi se importa se la critica puntualmente lo aspetta al varco per criticare ogni suo album. Al cantautore napoletano interessa sapere solo cosa pensa il suo pubblico. Incontriamo l'artista negli uffici romani della BMG, la casa discografica che dal 1998 pubblica i suoi dischi. L'occasione è per presentare il nuovo doppio album "Buona Vita". Si tratta di un greatest hits, che riepiloga quanto fatto in questi ultimi anni (ci sono praticamente tutti i successi come "Il cammino dell'età" e "Miele"), oltre a due brani inediti e ad un paio di rifacimenti. Quest'anno Gigi D'Alessio è stato fortemente impegnato per l'anno del disabile. L'artista si è sempre reso disponibile per iniziative di solidarietà, come il galà nel 1999 a Firenze per l'Ospedale pediatrico Meyer e via via con tante iniziative volte a regalare un sorriso a chi è meno fortunato.

Antonio Ranalli: Quello dell'antologia è sempre un momento particolare nella vita di un'artista. Come hai selezionato i brani inclusi in "Buona Vita"?

Gigi D'Alessio: E' stata proprio la cosa più difficile. Io credo che non ho una canzone di successo rispetto ad altre. Quando faccio i concerti il pubblico canta tutti i i miei pezzi. Poi i brani li scrivo io e per questo sono legate a tutti i brani: non riesco a sapere quali sono i singoli. Ho scritto tante canzoni. Sicuramente con i best non finiremo qui. Ce ne saranno altri in futuro. Per questa antologia abbiamo preso in considerazione il periodo dal 1998 al 2003, e abbiamo ripreso due canzoni del '93/'94. Inoltre ci sono due brani inediti perchè chi mi segue da tempo e ha tutti i miei album non se ne farebbe nulla di materiale già pubblicato. Io tra l'altro sono contrario anche a quelle operazioni che in genere avvengono dopo Sanremo: esce un CD, non ha successo allora si manda l'artista a Sanremo e dopo si ristampa l'album con il pezzo nuovo. E' una cosa a cui mi sono sempre opposto, perchè si prende in giro chi ha comprato l'album dall'inizio. Per quanto mi riguarda devo difendere chi mi compra, e non trattarlo male.

Antonio Ranalli: Hai una discografia davvero numerosa. Sei attivo sulla scena da tanti anni, prima con una casa indipendente ed oggi con una major. Mi chiedevo se hai intenzione di rileggere e riarrangiare piano piano la produzione del tuo primo periodo.

Gigi D'Alessio: Diciamo che la mia è stata una duplice carriera. Questo fatto di riarrangiare brani del passato non è una cosa che condivido molto. La canzone è bella quando nasce e quindi è sempre piacevole sentire quel suono che l'ha fatta conoscere. Se poi uno va sempre a ripescare nel passato significa che non ha idee. Quando riascolto i brani del mio passato mi accordo anche che alcune cose non sono eccezionali, oppure mi rivedo le copertine dove ci sono io con i capelli lunghi: ma tutto questo non può essere rinnegato. Questo best è stata una sorte di fine del primo tempo. E' stato come tirare fuori un estratto conto musicale. Intanto è quasi pronto il mio nuovo album. Secondo me i best bisognerebbe farli uscire ogni 10 anni raccogliendo le hit - hit - hit tratte da 8 / 10 album.

Antonio Ranalli: Il best può essere anche un'occasione per un pubblico nuovo?

Gigi D'Alessio: Esatto. Su di me tra l'altro c'erano molti preconcetti. Però negli ultimi anni, in un momento in cui la discografia è in forte crisi, io sono uno dei pochi artisti che, nonostante la pirateria - ed io sono uno fortemente piratato - e la musica scaricabile su Internet, le vendite dei miei album continuano a salire. Tante persone mi hanno detto che prima avevano dei preconcetti su di me ed ora invece mi ascoltano e seguono volentieri. Il best dunque è anche per loro, che magari non hanno tutti i miei dischi.

Antonio Ranalli: E perchè non pubblicare un live?

Gigi D'Alessio: A breve uscirà anche un DVD dal vivo. Il live è bello vederlo, non tanto sentirlo. Se ti ascolti in macchina un album live, con tutto il pubblico che esulta, e come se ti trovassi in mezzo al traffico, con i rumori. Nel DVD invece ci saranno diversi brani e sarà un prodotto molto completo.

Antonio Ranalli: Parliamo dei due inediti. "Buona Vita" e "La forza delle donne", che farà parte della colonna sonora di un film di prossima uscita con Maria Grazia Cucinotta. Come sono nati questi brani?

Gigi D'Alessio: "Buona Vita" è un brano che ho sempre proposto come chiusura dei miei concerti, ma fino ad oggi non era mai stati pubblicato su CD. Nasce esenzialmente perchè io odio il momento dei bis: cioè quando arrivato ad un certo punto del concerto l'artista fa finta di chiudere il concerto per poi rientrare, tra le urla del pubblico, e proporre altri brani. Io preferisco invece chiudere sempre con "Buona Vita", che è un mio saluto personale a tutti coloro che sono venuti al concerto e raccomando ai ragazzi di mettere il casco quando saliranno sui loro motorini. Perchè tante volte mi è capitano di vedere giovani che dopo essere venuti al mio concerto sono tornati a casa senza il casco: alcuni di loro sono caduti e anche morti. "Buona Vita" è per dire che il concerto che si è concluso è stata una festa nostra. Ringrazio anche i giornalisti che il giorno dopo scriveranno sul mio concerto, e anche tutti quelli che hanno lavorato per lo spettacolo, come quelli che vendono i panini fuori dallo stadio e che così torneranno a casa con un sogno in più. Ma "Buona Vita" l'auguro anche a chi non è venuto al concerto e magari non ci verrà mai a sentirmi, al Papa che è per me il massimo esponente della chiesa, e alla mia città.

Antonio Ranalli: "La forza delle donne" è un chiaro omaggio al mondo femminile, sempre molto presente nelle tue canzoni. Che cosa è per te la donna?

Gigi D'Alessio: Si, questa canzone è proprio un omaggio alle donne, che io credo siano il volano della nostra vita. La donne è più forte rispetto all'uomo. Il pezzo è stato ispirato anche dal film, in cui si narra di questa donna che con tanta tenacia riesce a riprendersi il marito. L'uomo dovrebbe essere più forte, ma alla fine è la donna ad evere la meglio, perchè non si ferma mai davanti ad ogni ostacolo. Anche nel video di questa canzone ho voluto rendere omaggio alle donne comune. Ci sono visi semplici di donne comuni, dalla lavandaia all'impiegata, perchè anche il video deve rispecchiare realmente la canzone. Avrei potuto prendere le migliori modello del mondo, ma poi il brano non sarebbe più stato "La forza delle donne", ma "la forze delle fiche".

Antonio Ranalli: Come mai il tuo recente tour si è concluso proprio ad Ostia?

Gigi D'Alessio: Il tour si è chiuso ad Ostia in occasione dell'inaugurazione del C.P.O., il centro paraplegici della Regione Lazio. Secondo me i disabili sono le persone che soffrono di più. Per questo ho accettato di suonare in occasione di questo evento. Io vado spesso in questi luoghi, dove ci sono le persone che soffrono veramente. Mi piace vedere la gente sorridere. Credo che se sei felice e vedi una persona triste di colpo non sei più felice neanche tu. Se invece vedi una persona felice e tu sei triste allora puoi ricevere quella felicità che ti manca. Quest'anno poi è anche l'anno del disabili. Ho dato il consenso ad utilizzare mie musiche per un documentario, che tra l'altro è stato proiettato proprio prima del concerto. Per loro la vita è davvero brutta: loro ci aiutano e riflettere, e ci fanno capire che non serve a nulla andare veloci con auto, motorini e fare pazzie.

Antonio Ranalli: La critica non ti ha mai accolto bene. Ti sei mai chiesto il perchè?

Gigi D'Alessio: Guarda a me della critica non importa assolutamente nulla. Dobbiamo capire che cos'è la critica e chi è il critico. Secondo me i critici musicali sono dei musicisti mal riusciti. Tra l'altro i giornali non fanno vendere dischi. Le pagine degli spettacoli sono ormai solo per noi addetti ai lavori, che vogliamo sapere cosa stanno facendo i nostri colleghi. Se le tolgono dai quotidiani non cambia nulla. Anche perchè prima di comprare un CD io voglio sentirlo, non mi basta leggere quello che scrivono i critici. Io voglio essere giudicato dal pubblico. E poi quando offendono me offendono anche il mio pubblico.

Antonio Ranalli: Sei l'artista più piratato d'Italia. Qual è il tuo parere sulla pirateria e la musica in rete?

Gigi D'Alessio: Secondo me non è giusto. Così si sta ammazzando la musica. Ti faccio un esempio. La BMG, la mia casa discografica, prima aveva circa 1600 dipendenti. Ora ne ha circa 40. Come vedi il settore è in crisi perchè appunto le copie pirata e la musica scaricabile in rete si sta togliendo del lavoro alle persone.

Antonio Ranalli: Che ne pensi del disco di Mariano Apicella, con le canzoni napoletane scritte dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi?

Gigi D'Alessio: Le canzoni napoletane devono essere scritte dai napoletani. Un napoletano può dirigere un'azienda del nord, tra l'altro mettendoci anche più cuore ed anima, ma una persona che non è di questa realtà non può scrivere canzoni nel nostro dialetto. Ora nel caso di Apicella e Berlusconi si tratta di un'operazione diversa. Berlusconi ha contattato anche me dicendomi che voleva scrivere un pezzo con me. Io gli ho detto che non c'era problema, ma che il testo l'avrei scritto io. Se non sei napoletano non puoi scrivere le canzoni napoletane.

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