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Interviste
Pubblicato il 21/03/2003 alle 12:32:33
Fabio Liberatori: in viaggio sul pianeta Asimov
di Paolo Ansali
Il tastierista romano presenta "The Asimov Assembly" concept-album dedicato al grande scrittore di fantascienza

Musicista, compositore e ricercatore sonoro, Fabio Liberatori e'un vero artista multimediale che unisce abilmente musica e immagini, rock e cinema, gli Stadio e Carlo Verdone. Dopo il buon esito del suo primo lavoro solista "Empire Tracks" del 1997 oggi esce il secondo album "The Asimov Assembly"(MP Records)ovvero "A Tribute to Isaac Asimov", dedicato all'opera sterminata del grande scrittore americano d'origine russa, ideatore delle leggi della robotica, scomparso nel 1992. Il disco e'in gran parte strumentale ma si avvale del contributo di tre special-guest, Arturo Stalteri al piano, Anthony Drago alla voce e la grande sorpresa di Sonja Kristina, indimenticata vocalist dei Curved Air, gruppo storico del prog anni70 tra le cui fila milito' il "poliziotto" Stewart Copeland (ex marito della Kristina). La cantante inglese interpreta "Eyes Do More Than See" e la suggestiva "Nightfall", presente anche in versione acustica.
Abbiamo incontrato Fabio Liberatori per farci raccontare meglio il progetto.

Prima di tutto parliamo del gradito ritorno di Sonja Kristina.
"L'idea di utilizzare Sonja Kristina e' stata una idea di Vannuccio Zanella della MP Records che ascoltando un paio di brani ha pensato fossero adatti alla sua voce. Dopo aver ascoltato le canzoni ha subito accettato. Tra l'altro
e' un' accanita lettrice di Isaac Asimov e conosceva bene la raccolta "Nightfall and other stories" da cui e' tratto il disco.
E' arrivata a Roma per incidere le canzoni portando con se anche i due figli avuti da Stewart Copeland. Ora ha ricevuto il cd ed e'rimasta molto soddisfatta infatti e' presente sul sito dei Curved Air. Per me avere suonato con un musicista di questo livello e'un vero onore."

Le sonorita' elettroniche del cd riportano alla mente nomi come Kraftwerk e Ultravox, che tipo di
tastiere hai usato per l'occasione?
"Nel disco utilizzo i sintetizzatori analogici che fanno parte della mia collezione, vedi il VCS3, il Mini-Moog e il Prophet. Le sonorita' si adattano perfettamente al concept e l'estetica stessa di questi strumenti ricorda un certo tipo di immaginario fantascientifico. Come nel disco precedente è stato fondamentale il contributo del tecnico del suono Gianrico La Rosa che ha assemblato le varie tracce in oltre un anno di lavoro. "

Parliamo della traccia inserita originariamente in una colonna sonora di Carlo Verdone..
"Si riferisce ad una scena di "C'era un cinese in coma" dove Beppe Fiorello ascolta per alcuni secondi un brano alla radio. L'atmosfera era interessante allora ho ripreso la musica, ho aggiunto un testo chiamato ora "The Galaxy Stock Exchange" interpretato dal giovane Anthony Drago. Come forse avrai notato nei film di Verdone la mia musica e' un background elettronico, rimane quasi sullo sfondo, non e' mai invadente. A Carlo piace molto, d'altronde lui e' un appassionato di Brian Eno e David Sylvian."

Sei stato tra i fondatori degli Stadio, gruppo nato da noti turnisti di Lucio Dalla. Come sei venuto in contatto con la band bolognese?
"Dopo gli studi al Conservatorio A. Casella de L'Aquila ho iniziato a lavorare molto giovane alla RCA come esperto di tastiere. Qui ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla collaborando a dischi importanti come "Anidride Solforosa" e "Com'e' Profondo Il Mare". Sono poi entrato a far parte degli Stadio sin dal tour di "Banana Repubblic" di Dalla e De Gregori nel 1979 e sono rimasto nella band per sei anni. Ho deciso di lasciarli per una serie di motivi, vuoi le classiche divergenze artistiche, il fatto di essere "fuorisede" essendo romano ma soprattutto c'era gia allora il desiderio di dedicarmi alle colonne sonore. Questo grazie al grande successo delle musiche di "Borotalco"che ha vinto premi importanti come il David di Donatello. In quel soundtrack veniva utilizzato un mio pezzo scritto per gli Stadio ("Un Fiore Per Hal")che rappresentava il mio stile più di "Grande Figlio di Puttana". "

Per chiudere parliamo del progetto Il Poliedro Di Leonardo che nel 1989 ti vide tra i promotori insieme al compianto Gaio Chiocchio, ex Pierrot Lunaire insieme ad Arturo Stalteri.
"Il Poliedro Di Leonardo era un ambizioso progetto multimediale diviso tra musica e cinema dove furono coinvolti nomi come Douglas Trumbull (ideatore degli effetti speciali di 2001) e Carlo Rambaldi, andammo anche alla Mostra Di Venezia con alcuni filmati ripresi a Cinecitta'. La cosa curiosa e' che, malgrado gli ampi mezzi a disposizione, il cd "Effetto Notte" ha venduto circa 5000 copie ed oggi e'introvabile! Mi dai l'occasione per ricordare Gaio Chiocchio, un musicista geniale oltre che un amico di cui sento la mancanza."

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