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Interviste |
Pubblicato il 08/06/2016 alle 00:03:03 | |
Krashkarma la musica come incontro
Intervista a un duo tedesco-americano che fa della sperimentazione continua il proprio trademark: sono Niki Skistimas e il polistrumentista di origine tedesca Ralf Dietel, ex Nine Inch Nails con cui ha lavorato nel 2005.
Intervista a un duo tedesco-americano che fa della sperimentazione continua il proprio trademark: sono Niki Skistimas e il polistrumentista di origine tedesca Ralf Dietel, ex Nine Inch Nails con cui ha lavorato nel 2005.
La musica nasce sempre dall’incontro di persone che vogliono condividere con altri un’idea di musica e fare musica.
A questa regola aurea non si sono certamente sottratti i Krashkarma. Band nata dall’incontro fra la cantante Niki Skistimas e il polistrumentista di origine tedesca Ralf Dietel ex Nine Inch Nails. Nonostante un primo album – “Straight to the Blood” – non proprio esaltante, i Krashkarma nel tempo sono migliorati molto. Il risultato è un nuovo album intitolato “Paint the Devil” piuttosto interessante e plausibile.
In breve c’erano i presupposti per intervistarli. Ecco il risultato di una piacevole chiacchierata con Ralf e Niki…
Ralf e Niki…come vi siete incontrati?
“Ci siamo incontrati a una convention musicale in California. Era il 2005. Quindi, iniziammo a lavorare su vari progetti, ma solo nel 2009 è nato il progetto musicale Krashkarma.”
Il primo monicker era Suicide Holiday…perché lo avete cambiato?
“Con Suicide Holiday abbiamo avuto una speciale affinità perché corrispondeva a quanto facevamo. E poiché volevamo esplorare altre possibilità è stato naturale che nascesse un nuovo concetto musicale”.
C’è un particolare concetto dietro il monicker Krashkarma?
“Volevamo un monicker che emanasse l’idea di un qualcosa di dinamico e che accludesse l’idea dello yin e yang. Che, fra l’altro, rappresenta noi come persone. Si basa sulla teoria secondo la quale ogni cosa che gira attorno, viene attorno. Riferendosi a Kraskarma, quando si aggira, ti colpisce in maniera veloce!”
La vostra prima realizzazione discografica è stato un EP intitolato “Seven Deadly Sounds”…cosa è successo dopo?
“Abbiamo fatto moltissimi concerti negli Sati Uniti, suonato in un festival in Africa e composto il nostro primo album “Straight to the Blood”. Poi abbiamo continuato a fare concerti sia in America che in Europa e poi di filato a lavorare a “Paint the Devil.”
Vorrei saperne di più sulla vostra recente storia…
“Siamo stati sempre noi due a comporre e registrare. Agli inizi la band era composta da 4 membri (due chitarre, basso e batteria). Durante i concerti che abbiamo fatto per promuovere “Straight to the Blood” ci siamo trasformati in una band di tre elementi poiché abbiamo avuto difficoltà nel trovare persone che potessero stare on the road per così tanto tempo. Ancora oggi stiamo cercando altri componenti… Tuttavia, decidemmo che tutto doveva essere fatto da noi due per preparare “Paint the Devil”. Ralf si stava costruendo da sé una chitarra dall’inferno che rassomiglia a una chitarra e basso nello stesso tempo. Ora siamo gli White Stripes del Metal… Un vero yin e yang!”
Quando avete iniziato a scrivere il material per “Paint the Devil”?
“Abbiamo iniziato a scriverlo dopo che eravamo ritornati a Los Angeles a seguito di due anni intensi di concerti. Abbiamo affittato una casa vicino a Hollywood e trasformato il garage in uno studio di registrazione. Tu puoi vedere tutto questo qui: https://www.youtube.com/watch?v=E39LG176_dA...”
Quando avete ascoltato per la prima volta il master qual’è stato il vostro feedback?
“C’era un feedback così positivo che eravamo contenti di tutto e su tutto. Volevamo che l’album suonasse più grezzo ed anche più pesante. Abbiamo provato molto e abbiamo trovato la strada giusta per farlo. Amiamo l’album! Ogni brano ha un posto speciale nei nostri cuori. La produzione, poi, venne su alla grande ed anche questo amiamo!”
Ci potete presentare “Paint of Devil”?
“E’ un album che parla di come la società ti dice cosa fare e cosa non puoi fare facendoti impaurire e costringendoti a sognare… E’ come un viaggio e la battaglia fra il tuo desiderio di essere felice quando il mondo ti sta dicendo di smettere di sognare e unirti agli schiavi del sistema.”
Molti vi definiscono Alternative, e voi?
“Il nostro sound è un blend unico dei generi musicali con cui siamo cresciuti…insomma dai Beatles agli Slayer. Il nostro stile comprende elementi Metal, Punk, Pop, Electronic/(Industrial e Alternative. Il nostro obiettivo è di scrivere buone canzoni e non già un buon riff o melodia. In breve, vogliamo creare dalle nostre fonti di ispirazione qualcosa che si degno di essere registrato.”
Le strutture Industrial sono un elemento importante dl vostro sound, non è vero?
“Noi amiamo l’energia della musica industriale e la utilizziamo nella nostra musica. Ma non direi che è il principale elemento…come ho già detto…noi prendiamo da svariati generi e li misceliamo.”
Cosa volete comunicarci con la vostra musica?
“Noi vogliamo invitare la gente a vivere la loro vita e essere liberi di essere quello che vogliono. I nostri testi riflettono il feeling che abbiamo avuto durante i nostri viaggi e le lotte che abbiamo fatto per vivere nel modo in cui viviamo oggi. La vita è breve e il tempo per vivere è il presente. Insomma, siamo gentili e godiamo della vita…”
Soddisfatti del feedback che sta ricevendo l’album?
“Assolutamente! Stiamo ricevendo un feedback molto positivo. Siamo davvero grati e felici che la gente lo apprezzi!”
E per quanto riguardo i concerti…come siamo messi?
“Stiamo facendo un tour negli States sin da quando l’album è stato lanciato ed ora è tempo di dedicarci all’Europa… Per avere maggiori informazioni visitate il nostro website .
Come lo vedete il futuro dei Krashkarma?
“Comporre ancora più musica! Noi continueremo a creare nuovo materiale e progredire come musicisti, cantanti e stile. Noi siamo sempre in evoluzione per quanto riguarda i nostri live e anche come capacità di lavorare in team al fine di portare la nostra musica a un numero sempre maggiore di gente in tutto il mondo. Tutto è progresso e crescita.”
Come si va avanti nel musical business?
“Può essere molto duro. La prima cosa è essere sicuri che voi amate quello che state facendo prima di dedicare la vostra vita alla musica. Perché bisogna lavorarci – e molto – per lasciare una traccia in questo tipo di attività. La cosa più importante è essere creativi e unici con la propria musica e veicolare il messaggio che voi gestite al 100% quello che fate. La verità parla in maniera forte alla gente. Inoltre, nel mondo di oggi voi dovete essere realmente indipendenti nel business al fine di trovare cocnerti e promiuuovere la vostra musica. Nessuno si occuperà di voi se non prima che voi stessi lo facciate. C’è bisogno di molto lavoro e impegno, ma se i vostri fan crescono in maniera decente allora sarete nel musical business per sempre. Sono i fan che fanno grandi le band.”
Le ultime parole famose?
“KRASH FUCKING KARMA!”
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