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Interviste |
Pubblicato il 30/12/2010 alle 10:41:55 | |
Fantaromanzi al peperoncino piccante: dopo 30 anni passati nella discografia, Michele Di Salvia inizia una nuova avventura galattica ...
Non c'e' bisogno di viaggiare nel tempo per essere storici. Ha esordito nel mondo letterario con il libro Il Pleiadiano: ha lavorato con tanti artisti, tra cui Gianluca Grignani, Max Pezzali (quando era negli 883), Loredana Berte'...!
Non c'e' bisogno di viaggiare nel tempo per essere storici. Ha esordito nel mondo letterario con il libro Il Pleiadiano: ha lavorato con tanti artisti, tra cui Gianluca Grignani, Max Pezzali (quando era negli 883), Loredana Berte'...!
Difficile spiegare a priori che cos'e' il Progetto Mesht'ragrgi. Vi conviene leggere questo libro di Michele Di Salvia: nel nostro montaggio, lo vediamo in due distinte espressioni, ma entrambe sono vissute!
Il suo libro presenta una postfazione di Michele Petrocelli (della AltrEdizioni, casa editrice di Cerveteri), il quale riflette sulle azioni dei terrestri, influenzate dall'uomo della croce... Gesu' Cristo!
Bentrovato a Michele Di Salvia che …. come si definisce e perché?
Prima di tutto una persona paziente e che si pone degli obiettivi. Lontani o vicini, mi danno la possibilità di attivare i miei neuroni con il solo scopo di realizzarli e come un cane da tartufo fare di tutto per raggiungerli. Quello che mi ha sempre premiato è stata la costanza. Non demordo mai. Infatti, molti traguardi sono stati raggiunti. Nella vita ho imparato a lottare, per cui posso dire che niente mi fa paura. Le sfide mi piacciono e mettermi in gioco arricchisce la mia già prolifica fantasia.
Da pochi giorni è uscito il suo esordio letterario Il Pleiadiano: ce ne vuole parlare? Come è nato e quali retroscena cela?
È mio dovere ringraziare per primo Michele Petrocelli che ha curato la struttura e l’edizione non certo facile della storia, poi l’artista milanese Lucrezia Ruggieri che ha realizzato la copertina del libro e infine ma non ultima, la Casa Editrice Altredizioni di Roma, nella persona di Carmen Petrocelli che ha creduto nella mia fantafollia, dandomi la possibilità di vedere pubblicati i miei pensieri. Non parlandone troppo, questa fantastoria tratta un tema non sempre facile da discutere e quindi, vorrei che giudicassero i lettori. È nato una sera sorseggiando del rum in terra cubana mentre ammiravo il cielo notturno pieno di stelle. Mi sono chiesto... Se intorno a quella stella c’è quello che credo io, ci sarà da ridere. E se tutto provenisse da lì, da quello che adesso non vediamo ma che in realtà esiste?
Così scattò l’idea. I retroscena come li chiami tu, semplicemente consistono nell’aver dato una versione, diciamo, diversa della provenienza di Gesù.
Le sue note biografiche ci ricordano che lei è nato a Calvello in provincia di Potenza. Quali legami ha con questo paese delle montagne lucane?
È un legame decisamente stretto. Oltre alla mia nascita ci sono molti ricordi di quando ero bambino. La prima volta a scuola, i primi cani, il primo cavallo e la prima volta in cui mi sono tagliato un piede. Non posso dimenticare i miei nonni, quanta pazienza hanno avuto con uno scapestrato come me. Lo ricordo sempre con affetto e quando ci torno, quasi una volta all’anno, faccio il pieno di energia.
Dal 1960 con la sua famiglia è a Milano dove inizia presto a lavorare. È questo un ricordo lontano oppure ogni tanto ci pensa?
Non è un ricordo lontano e non ci penso. È un percorso della mia vita. Doveva andare così e così è stato. Non penso al passato, lo ricordo ma penso soprattutto al futuro. Ho ancora tanto da dare……
Per tre decenni ha collaborato con la Warner Chappell. Molti sono gli artisti che ha conosciuto e io voglio farle qualche nome per invitarla a fornirci di ciascuno un parere, un ricordo, un aneddoto.... Partiamo con Loredana Bertè ...
Ovviamente grande artista e simpaticissima amica. Ricordo che quando terminò la storia con Borg, lavorammo per un festival di Sanremo, era il 1994, dove cantò AMICI NON NE HO. Fu una grande soddisfazione. Il ritorno di Loredana È anche un ottima cuoca. Più di una volta a pranzo a casa sua ha cucinato le penne all’arrabbiata molto piccanti, per via del peperoncino calabrese. Non dimenticherò mai quei momenti. Poi la mia uscita dalla Warner ci allontanò.
…. Max Pezzalli, con o senza gli 883....
Beh, sono stato il primo a invitare Max e Mauro (ex coautore) a pranzo e a parlare di contratto. Ricordo quando mi invitarono a Pavia per farmi ascoltare in anteprima HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO. Dissi subito che il pezzo era forte. Così poi è stato. Sia Max che Mauro erano due timidoni. Appunto erano. Oggi Max è un grande della musica italiana. Tutto il successo lo ha ben meritato. Penso che in qualche modo anche Max ricordi quei periodi in cui lavorammo insieme alla ricerca della strada del successo. Mi dispiace per Mauro, non so più che fine abbia fatto. Mi piacerebbe incontrarlo un giorno. Ci sarebbero altri episodi da raccontare, ma non posso dire tutto adesso.
.. Gianluca Grignani...
Di Gianluca, ricordo la sua determinazione e il suo voler quasi sempre coinvolgermi nel farmi ascoltare i pezzi e sentire il mio parere. Dovete sapere che nella mia vita lavorativa, sono stato quello che diceva sempre ciò che pensava, senza peli sulla lingua. Mi hanno odiato e amato. Credo più amato. Ricordo anche un viaggio a Roma insieme in aereo quando lo accompagnai alla Siae per completare l’iscrizione come autore/compositore. Fu molto divertente si sedette all’ultimo posto in aereo e si mise a cantare le sue canzoni, già diventate dei successi.
Mi sto scordando qualcuno di importante?
Si certo che dimentichi altri artisti importanti, ma ne parliamo la prossima volta.
Michele Di Salvia uomo e Michele Di Salvia manager/scrittore sono le due realtà in simbiosi o in conflitto? Riesce a curare qualche hobby?
No, non sono in conflitto, tutti e due hanno bisogno di una buona dose di creatività. Fortunatamente la natura mi ha donato …. e sono riuscito a gestire le due vie. Ovviamente quella dello scrittore è appena iniziata per cui è ancora presto per dire cosa succederà esattamente. Ma come dicevo all’inizio, le sfide mi piacciono. La mia mente creativa mi ha aperto a diversi hobby, una su tutte la fotografia. Non vorrei considerare un hobby la scrittura ma soprattutto l’estensione dell’altro mio io.
Cosa è stato detto/scritto sul suo libro Il Pleiadiano e sull'aver affrontato un argomento così particolare, come quello della nascita di Gesù?
Beh, che soprattutto è stato un azzardo toccare un argomento così delicato. Mi hanno anche detto che avrei potuto ricevere critiche pesanti da parte della Chiesa. Ma come ho detto prima, ho voluto dare una versione completamente diversa della storia, senza ferire nessuno. Ho solo voluto far luce a modo mio su alcuni episodi non chiari, secondo la mia opinione…
Qualcuno ha anche detto che come primo racconto, sono partito alla grande. Vedremo. Sono fiducioso.
Il nostro diretur Giancarlo Passarella nel descriverla ci ha parlato della sua costanza e del fatto che si è sempre rimboccato le maniche, anche in giovane età. Ci si riconosce in una descrizione del genere?
Per me rimboccarsi le maniche non esiste perchè le ho sempre rimboccate. Non mi arrendo mai e ogni giorno è una lotta a continua. Sapere di dover raggiungere un obiettivo ti da la volontà anche di scegliere la strada migliore.
Diamoci un appuntamento fra un anno, fra 5 o fra 10: cosa avrà fatto Michele Di Salvia? Quali sassolini si sarà tolto dalla scarpa?
Magari tra un anno no, è troppo presto ma, fra cinque anni potrei aver realizzato altri fantaromanzi. Infatti sono già in cantiere altre idee su cui ho appena iniziato a lavorare. Non ho particolari sassolini da togliere ma solo la volontà di diffondere le mie idee sperando che possano essere comprese. So benissimo che è difficile e a me le cose facili non mi stimolano abbastanza … a presto.
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