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Interviste |
Pubblicato il 18/06/2005 alle 21:35:44 | |
Ad Aulla con Stefano De Martino per il Premio Lunezia
Intervista a Stefano De Martino, direttore artistico del celeberrimo “Premio Lunezia”, in programma il 21, 22 e 24 luglio ad Aulla. La manifestazione, che premia il valore musical-letterario delle canzoni, apre anche ai giovani emergenti.
Il “Premio Lunezia” riapre le porte alle nuove proposte. Band, cantautori e autori di testi possono iscriversi al “Premio Lunezia Giovani Autori 2005” (tutte le informazioni sono sul sito della manifestazione). L'etichetta discografica della Rai “Rai Trade” e l'etichetta romana “AlfaMusic” cercheranno sul palco del “Premio Lunezia Giovani Autori”: band , cantautori e autori di testo da seguire e promuovere nel panorama musicale italiano. L'iniziativa è sostenuta dalla Siae, da Radio In Blu e per il primo anno anche dall'Imaie. Le iscrizioni sono aperte fino al 9 luglio, ma l'organizzazione invita a spedire il materiale con anticipo, ciò per favorire il lavoro di selezione ed analisi del materiale pervenuto. Circa venti fra band, cantautori ed autori di testo conquisteranno il palco delle due serate finali (21 e 22 Luglio) del “Premio Lunezia Giovani Autori”, un ulteriore selezione porterà sul palco del “Lunezia Big” una band e un cantautore (24 Luglio). Il “Lunezia Big” sarà presentato da Pippo Baudo. Ne abbiamo parlato con il patron Stefano De Martino (nella foto con Claudio Baglioni).
Il “Premio Lunezia” continua a dare ampio spazio ai giovani. Il concorso sembra ormai avere raggiunto ottimi risultati. Quali sono le sue aspettative per quest’anno?
Una cosa che mi preme molto adesso è quella di invitare le nuove proposte ad iscriversi al concorso. C’è possibilità di iscriversi fino al 9 luglio per band, cantautori e autori di testo. In questa edizione si rafforza il ruolo di “Rai Trade” per seguire e promuovere questi giovani, che si esibiranno nelle prime due serate (22 e 23 luglio), dove comunque si avvicenderanno anche alcuni big della canzone italiana, come Teresa De Sio e Tetes De Bois. Gli autori di testo prescelti vedranno recitata la loro opera da attori professionisti. Le opere migliori saranno musicate, diventeranno canzoni e saranno inserite in una compilation che sarà prodotta da “Rai Trade”. Nei giorni della manifestazione uscirà la compilation con gli autori che hanno partecipato alle ultime due edizioni del “Lunezia”. A questo si aggiunge un secondo CD con tredici big, che hanno partecipato in questi anni alla manifestazione, come Claudio Baglioni, Carmen Consoli e Vasco Rossi. Il CD si chiamerà “Lunezia Hit”.
L’edizione di quest’anno sarà presentata da Pippo Baudo. Com’è avvenuta la scelta?
La scelta è stata per noi un po’ una sorta di prova del nove. Cercare Baudo e chiedergli di presentare questa manifestazione è stato utile anche per capire che tipo di comprensione c’era da parte di personaggi del suo calibro di alcune realtà del panorama musicale italiano. Il fatto che Pippo Baudo abbia accettato è per noi un grosso onore, visto che lui ha tante richieste, e accetta solo poche manifestazioni. La sua presenza da una definitiva affermazione all’evento, e dà una peculiarità a tutto il programma. Ma non ci sarà solo Baudo. Claudio Capone, voce dei documentari di Quark e noto doppiatore (Ridge di Beautiful ecc.) reciterà alcune delle opere finaliste, intersecandosi con l’orchestra.
Al “Premio Lunezia” sono passati tanti nomi importanti della canzone italiana. Penso a Samuele Bersani, Vasco Rossi, Claudio Baglioni ecc. Ha qualche ricordo particolare su qualche autore?
I ricordi sono tanti. Sono passati più o meno tutti i cantautori più importanti della nostra canzone. Ho un ricordo piacevolissimo, ma non per fare retorica visto che è un personaggio di cui si parla tanto, di Fabrizio De Andrè. Non posso fare a meno di ricordare la semplicità e la bellezza del suo porsi nei nostri confronti. Venne alla seconda edizione, in questa piccola città. Ricevette il premio con un’aria lusingata, un fare timido. Insomma una persona straordinaria. Da un punto di vista di spettacolo forse il ricordo più vivo è quello legato a Claudio Baglioni, che io ho sempre molto amato artisticamente, e che si sublima in questo ricordo di “Lunezia 2003”, esibendosi piano e voce. L’esibizione è in qualche modo un omaggio, un piccolo scambio che avviene sul palco. Nel caso di Baglioni, visto anche il calore che ha sentito intorno, si è tramutato in un vero e proprio concerto, che si è prolungato anche nel dopo show a cena, suonando con noi con chitarra e voce.
E tra i giovani?
Abbiamo un nome ancora non noto, ma che ha già fatto un vero plebiscito di vittorie. Si tratta di Maria Pierantoni Giua, una ragazza che è stata originariamente segnalata nel 2003 al “Lunezia”. Successivamente ha vinto Castrocaro e Recanati, e adesso “Rai Trade” sta lavorando su di lei per trovare una produzione importante. E’ l’artista con più potenziale per uscire sul mercato e avere una considerazione artistica che possa perpetuarsi nel tempo. Tra i giovani è l’artista che mi ha colpito di più, anche se ci sono stati tanti altri bravi autori.
Se dovesse definire e spiegare il“Premio Lunezia”, come lo definirebbe?
Abbiamo coniato questo valore musical-letterario della canzone, che va al di là del premiare la canzone in sé per sé, come fa Sanremo, che comunque merita rispetto. Si tratta di fare una cosa un po’ diversa, perché la canzone viene celebrata, posta e vista da un’angolazione diversa. Percependo di più questa magia e questo mistero delle parole nella musica, che effettivamente consegnano spesso delle grandi emozioni. Queste emozioni sono legate a quell’alchimia misteriosa di fondere le parole con la musica. Il “Premio Lunezia” nasce da un amore mio personale per le canzoni italiane, assolutamente italiane, perché mi piace capire cosa viene detto in una canzone, e la comunicazione poetica letteraria della musica.
Quest’anno assegnerete un premio anche al miglior libro musicale dell’anno. La scelta è ricaduta sull’ottimo saggio “Legata ad un granello di sabbia” di Enzo Gentile. Com’è avvenuta questa scelta?
Un’idea che è nata un po’ nell’entourage dei miei collaboratori, che mi hanno suggerito l’idea di premiare un libro di natura musicale. Noi tra l’altro siamo vicini ad una città che assegna ogni anno il “Premio Bancarella”, uno dei più prestigiosi per la narrativa, ma che appunto non tiene conto della musica. E allora abbiamo pensato di istituire questo premio riservati ai libri musicali. Nello specifico la scelta è ricaduta sull’opera di Enzo Gentile, che merita interesse.
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