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| Interviste |
| Pubblicato il 16/07/2008 alle 11:17:28 | |
Totò Miggiano ci racconta il Goa Boa 2008
È il punto saldo storico del affermato Goa Boa. E alla luce della nuova edizione del Festival non potevamo fare altro che alzare la cornetta e dare vita a un infuocato gioco di domande. Direttamente ai nostri microfoni Totò Miggiano.
 È il punto saldo storico del affermato Goa Boa. E alla luce della nuova edizione del Festival non potevamo fare altro che alzare la cornetta e dare vita a un infuocato gioco di domande. Direttamente ai nostri microfoni Totò Miggiano.
Totò qual’è secondo lei la novità più succulenta della nuova edizione del Goa Boa 2008? Indubbiamente le bellissime location sul mare collegate dai battelli del porto di Genova.
Il Festival quest’anno è stato anticipato da due grandi eventi fissati per il 12 e il 15 luglio... Esattamente. Io amo definire queste due anticipazioni come le performance di alcune devastanti macchine live come i nostrani Linea 77 e il Teatro degli Orrori.E poi, ovviamente, non dimentichiamoci del incredibile live di Shaggy!
Indubbiamente tra gli ospiti più attesi del Festival è Manu Chao. Personalmente che cosa ama particolarmente di questo straordinario artista? La capacità di essere semplice e regalare emozioni universali come solo i grandi artisti sanno fare. In questo mi ricorda Bob Marley. Se si pensa poi che con i Mano Negra ha dato una nuova prospettiva alla musica rock da sempre “anglo americana” il cerchio si chiude dicendo che, appunto è un artista che ha segnato in modo profondo la storia della musica di questi ultimi anni. E scusate se è poco!
Quest’anno il Goa Boa ha scelto di aderire e aprire la campagna nazionale per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Com’è nato questo importante sodalizio? Il Goa-Boa festeggia il suo decimo anniversario e quale modo migliore per festeggiare un compleanno se non ricordando che sessant’anni fa c’è stato qualcuno che ha pensato e scritto le “regole del vivere felice”?
Tra le tante numerose iniziative legate a questo progetto c’è anche la realizzazione di un film collettivo. Di che si tratta esattamente? Trenta registi italiani hanno deciso a loro volta di interpretare altrettanti trenta articoli della Dichiarazione Universale per i diritti umani. Le scene per i titoli saranno girate con il pubblico e gli artisti del Festival.
Uno dei tanti punti di forza del Goa Boa è quello di poter offrire musica di ottima qualità a prezzi piuttosto ridotti. Come riuscite a tenere i prezzi dei biglietti d’ingresso a costi così competitivi? Invitando il pubblico a portare un amico; se siamo in tanti e paghiamo tutti, possiamo farcela!
Lei fa parte dell’ambiente musicale da tanto tempo. Quali sono i momenti della sua carriera che ama ricordare con maggior piacere?
Molti, dalla tournee di Manu Chao nel 2001alla sua esibizione nel carcere di Volterra nel 2003, dall’ aver messo per ben 2 volte un palco sotto i piedi di Nico dei Velvet Underground, ad aver avuto il piacere dell’unica data italiana e purtroppo l’ultima (non hanno mai più suonato dal vivo) degli XTC nell’ 82, Kraftwerk Pogues il mio primo concerto italiano con i Gaz Nevada, le stagioni dello Psyco e, del Teatro Albatros con il meglio della “nuova” musica italiana.
C’è stato qualche artista che l’ha delusa sia umanamente sia artisticamente parlando? E chi invece l’ha piacevolmente colpita?Ahi ahi ahi bella e brutta domanda ! Mi limito a dire che non posso essere obiettivo in quanto amo tutti i miei scarrafoni allo stesso modo, certo che Manu e le esperienze con lui vissute, se parliamo di piacevolmente colpiti!
E ora dopo il Goa Boa a quale altro grande evento sta pensando di organizzare e promuovere? Non sarà un evento ma un LAMA! Vale a dire un Luogo Adatto alle Musiche Attuali nel quale riprendere la programmazione interrotta, appunto per la mancanza di un luogo fisico.
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