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Recensioni |
Pubblicato il 08/12/2003 alle 18:09:46 | |
Led Zeppelin: I nipotini della Grande Bestia
dopo Beatles, Rolling Stones, Bowie, Doors, King Crimson e Peter Hammill, il nostro percorso nei retroscena occulti del Rock continua con i Led Zeppelin.
LED ZEPPELIN: i nipotini della Grande Bestia
Difficile non essere stati presi dal ritmo di Whole Lotta Love o di Stairway to Heaven. Chi non ricorda il minaccioso dirigibile emblema e simbolo del primo e più metallico gruppo di hard rock d’Inghilterra? I Led Zeppelin nascono nel 1969 dalle ceneri di un altro complesso importante, gli Yardbirds (vi si erano cimentati anche grandi chitarristi come Eric Clapton e Jeff Back), riunendo intorno al musicalmente navigato Jimmy Page (chitarra), altri tre ragazzi dotati: Robert Plant (voce e armonica), John Bonham (batteria) e John Paul Jones (basso e tastiere). Le radici della band affondano profondamente in due tradizioni quanto mai lontane tra loro: quella americana nera del blues e quella britannica bianca del folk celtico ed albionico. La genialità e la grandezza degli Zeppelin consiste nell’aver saputo fondere ed unire queste due remote forme culturali senza squilibri e disarmonie. Se il loro primo LP – grande successo immediato – è un commosso tributo ai vecchi padri neri; il secondo – di tutti il più violento e grezzo – inventa quello stile che oggi è detto Heavy Metal; nel terzo e nel quarto vengono infine evocate le muse druidiche, a suon di mandolini e chitarre acustiche. Gli album successivi ripropongono la mistura ormai vincente e collaudata con dosati sbilanciamenti ora verso l’una, ora verso l’altra tendenza.
Oltre che per la musica i ragazzi del dirigibile erano ben noti anche per la loro dichiarata affezione per la magick di Aleister Crowley. Il leader Jimmy Page oltre ad essere proprietario della libreria e casa editrice Equinox di Londra, specializzata in testi di magia ed occultismo (ed erede del nome della celeberrima rivista animata dalla Grande Bestia), aveva acquistato addirittura Boleskine, il cottage scozzese sulle rive del Loch Ness appartenuto a Crowley. Proprio in questa magione - raccontano le controverse biografie crowleyane – l’ancor giovane mago si sarebbe ritirato, seguendo le indicazioni del grimorio di Abramelin, con l’intenzione di evocare il proprio Santo Angelo Custode ma scatenando invece un’orda di demoni che infestarono la proprietà. Il precedente rende ancor più sinistro un già abbastanza truce episodio: alla fine degli anni settanta, viene ritrovato in questa casa il corpo senza vita del batterista John Bonham, detto Bonzo, stroncato probabilmente dagli abusi di bacco, tabacco e venere. La perdita, in così oscure circostanze, di uno dei componenti più validi del gruppo, segna la conclusione definitiva del lungo volo dello Zeppelin. Lo scioglimento era comunque già minacciato da tempo: le sciagure si susseguivano almeno dal 1975. Prima il chitarrista Page si rompe una mano ed è costretto a portare a termine una turnè suonando con tre dita sole; dopo poco il cantante Plant resta quasi ucciso in un incidente automobilistico in Marocco, passerà sei mesi su una sedia a rotelle; infine nel 1977, durante un’altra turnè, muore improvvisamente per un’infezione virale, il figlioletto di cinque anni di Plant: il cantante sconvolto abbandona l’attività artistica per più di un anno. Al rientro sulla scena dopo questi lunghi intervalli, ecco scomparire il batterista Bonham. E’ troppo.
Ormai molte canzoni venivano eseguite – come l’enigmatica Bron y Aur nell’album Physical Graffiti – “sotto l’influsso diretto degli spiriti”, dichiarerà lo stesso Page. La band aveva collaborato nel 1973 con Kenneth Anger (il regista crowleyano di cui abbiamo già parlato a proposito dei Rolling Stones) alla colonna sonora del film Lucifer Rising (il sorgere di Lucifero) ed infarciva continuamente i suoi dischi di riferimenti magici. Il quarto LP in particolare è contrassegnato da quattro simboli (uno per ogni componente del gruppo) abbastanza significativi e la celeberrima canzone Stairway to Heaven (scala per il cielo) contiene almeno un paio di backward masking – messaggi udibili girando il disco a rovescio – che fanno il nome di Satana; un successivo LP ha poi un titolo sintomatico Presence.
Nonostante tutto, comunque, gli invecchiati Page e Plant sono ancora sulla breccia: hanno recentemente inciso ancora un buon disco insieme. Il dirigibile Zeppelin però è stato abbattuto per sempre, con i tristi anni ’80….
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