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Recensioni
Pubblicato il 16/06/2007 alle 12:44:53
The Cult al Laghetto Live Festival (14/6/07)
di Paolo Ansali
Per la serie a volte ritornano ecco di nuovo a Roma i Cult di Ian Astbury e Billy Duffy dopo ben 16 anni dall’ultimo concerto capitolino. Tanti classici in scaletta da Rain a Revolution.

Per la serie “a volte ritornano” ecco di nuovo a Roma i Cult di Ian Astbury e Billy Duffy dopo ben 16 anni dall’ultimo concerto capitolino. E’ l’evento clou del primo Laghetto Live Festival di Roma, ha raccolto oltre 1500 persone, un pubblico di 30-40enni dove non mancano dark e metallari. Non a caso i Cult hanno attraversato vari generi, dal gothic degli esordi, alla psichedelia pop di “Love” e la riscoperta dell’hard-rock dei 70’s. Accanto a Astbury e Duffy ci sono tre onesti gregari, l’ex Matt Sorum è nei Velvet Revolver, di scarso peso. La set-list parte con "Nirvana" e poi "Spiritwalker", dal primo album "Dreamtime", dove Astbury già mostrava la sua passione per la cultura dei Nativi d'America, questo lo accomuna a Jim Morrison (era scritto nel destino che dovesse suonare con i Doors). Il brano più famoso “Rain” non è il più riuscito della serata, meglio le scariche elettriche di “Lil’ devil”, “Peace dog” e “Love Removal Machine” dove Astbury può (ri)spolverare la sua voce epica. Il vocalist rimane colpito dall’accoglienza calorosa. Nei momenti corali come “Fire woman” e “Sweet soul sister” è proprio il pubblico ad incitarlo. Per tirare un po’ il fiato c’è “Revolution”, un vero tuffo negli anni ’80. Duffy continua a cambiare chitarre tra un brano e l’altro quando, quasi a sorpresa, imbraccia l’acustica. Eseguono in duo “Edie (Ciao baby)”, il classico di “Sonic Temple”, tra echi di Led Zeppelin e Beatles. A settembre uscirà il disco nuovo per la Roadrunner e nel bis viene proprosto un brano nuovo. La splendida “She sells sanctuary” chiude dopo 90 minuti lo show, da sola vale il prezzo del biglietto.

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