E’ il milanese POVIA il vincitore assoluto della XVI edizione del Premio Città di Recanati. Giuseppe Povia, in arte Povia, ha presentato il brano “Mia sorella” che parla di bulimia e del disagio di vivere, per scrivere il quale ha impiegato ben cinque anni. Povia è nato a Milano e ora risiede all’Isola d’Elba.

Sono gli ACUSTIMANTICO i vincitori della targa della critica di 5.000,00 euro della XIV edizione del Premio Recanati: “un riconoscimento che premia l’originalità della proposta musicale e la matura presenza scenica del gruppo romano” come ha sottolineato il presidente della Giuria per la targa della critica”, Giorgio Galleano (TG3).

I romani Acustimantico che si sono presentati con il brano “Lotta di classe e d’amore” hanno anche vinto la borsa di studio di 2.500,00 euro per la miglior musica offerta dalla Camera di Commercio di Macerata.
“Una musica che mescola l’immediatezza e la popolarità con la ricerca, l’eleganza e la cura dei suoni. – queste le parole di Emanuele Bevilacqua (Elleu / Sconfini) - la musica degli Acustimantico è una continua combinazione degli opposti, ritmo e poesia, danza e meditazione, chiaro e scuro.”

Vincitori della borsa di studio di 2.500,00 euro per il miglior testo offerta dal Premio Grinzane Cavour in base alle indicazione di una giuria di studenti delle varie facoltà dell’Università degli Studi di Camerino sono i QUARTA PARETE, con il brano “Angelo bianco dagli occhi cerchiati”. Questa la motivazione della giuria degli studenti: “ Per la novità di aver rappresentato con il testo immagini sequenziali ed energiche. I Quarta Parete superando la tradizione cantautorale intraprendono nuove strade nella forma canzone in relazione allo spirito del Premio Città di Recanati.”

A MARIA LAURA TESSARIN con il brano “Voglio crescere” va, invece, la borsa di studio di 2.500,00 euro per la miglior interpretazione offerta dall’IMAIE. “Una voce di straordinaria potenza unisce una personalissima interpretazione e un’interessante capacità di cambiare registro e di fare delle brevi escursioni nel farsetto” queste le parole di Stefano Torossi dell’IMAIE.

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