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Pubblicato il 26/01/2002 alle 10:49:26
Andrea Febo, pop-rock per Sanremo Giovani
di Antonio Ranalli
Incontro con l’esordiente Andrea Febo, che a Sanremo Giovani proporrà il brano “All’infinito”.

Siamo negli uffici romani della BMG Ricordi di Roma. In un elegante palazzo di viale Mascagni, che da pochi mesi ospita la nuova sede della storica casa discografica (dopo aver lasciato la storica sede Rca di via Tiburtina), veniamo accolti dalla responsabile dell’ufficio promozione Maria Antonietta Mille. Occasione dell’incontro è quella di fare la conoscenza con un nuovo cantautore, che fra poco più di un mese sarà impegnato nella sezione Giovani di Sanremo. Si tratta di Andrea Febo, romano, classe 1975, che dopo una lunga gavetta (e soprattutto tre partecipazioni all’Accademia di San Remo), è arrivato alla pubblicazione del suo primo singolo “Verso Boh”, che si caratterizza per un sound molto vicino alla nuova scuola romana, quella dei vari Fabi, Britti e Gazzè per intenderci. Il brano trascinerà l’artista fino a San Remo, dove sarà proposta invece la canzone “All’infinito”. Andrea sembra un ragazzo molto timido, forse ancora non abituato ad essere nella stessa casa discografica di famosi artisti come Lucio Battisti e Pino Daniele (come si evince dalle tante foto appese alle pareti), ma sin dal primo momento si mostra molto disponibile per parlare della sua musica e dei suoi prossimi impegni musicali. Ci dice subito che i suoi artisti preferito sono Lucio Battisti, Vasco Rossi, U2 e Police.

Antonio Ranalli: Una cosa che mi ha molto colpito del brano “Verso Boh”, è la qualità degli arrangiamenti, curati da Enrico Solazzo (tastierista di Alex Britti e, per chi non lo sapesse, anche degli Scurvy Brothers, unica cover band italiana dedicata agli Steely Dan n.d.a.). Com’è nata la scelta di avvalervi dell’aiuto di questo grande musicista? Sarà impegnato anche nel tuo primo album?

Andrea Febo: Conoscevo Enrico da tempo, e quando abbiamo iniziato ad incidere abbiamo pensato subito a lui. Infatti lui ha una visione molto R’n’B ed elettronica, che ben contrastava con il mio pop rock. L’album, prodotto da Stefano Profeta, vedrà impegnato anche Enrico.

AR: “Verso Boh” mi sembra molto vicino al sound della nuova scena romana. Sei d’accordo?

AF: Sicuramente è un brano molto vicino a quel tipo di esperienza. Anche se posso dirti che nel prossimo album ci saranno canzoni molti più personali, che si discostano da qualsiasi tipo di riferimento.

AR: Cosa puoi dirci del brano che presenterai a San Remo?

AF: Si intitola “All’infinito” è può essere considerato un seguito di “Verso Boh”. Nel mio primo singolo è molto presente la tematica del viaggio. Anche i due video saranno collegati.

AR: E sull’album cosa puoi dirci?

AF: Nei giorni di Sanremo uscirà un album, contenente otto pezzi, tra cui “Verso Boh” e “All’infinito”. Questo album costerà 13 Euro, proprio per venire incontro alle esigenze dei ragazzi. Il titolo sarà “E invece mio fratello lavora”. Un titolo nato all’indomani della partecipazione alla vetrina di Sanremo Giovani. Sul palco mi aveva accompagnato mio padre, che nelle presentazioni con Pippo Baudo, ha detto: “Ho anche un altro figlio che lavora”. E allora Pippo Baudo gli ha risposto: “Perché lui (indicando me) non lavora?”. Questo fa capire come in Italia se vuoi fare il musicista non vieni preso sul serio. Anche mio padre, che comunque mi ha aiutato e permesso di studiare musica, non credo che quello di musicista di un mestiere. Tornando all’album, dopo qualche mese è prevista l’uscita di un album più ampio, che comprenderà sempre alcuni pezzi del primo CD con altri singoli. Ma su questo sta lavorando la Bmg.

AR: Tu arrivi dall’Accademia di San Remo. Si sente spesso parlare di questa struttura che consente di arrivare a Sanremo Giovani. Tra l’altro questa volta sei arrivato anche prima. Che idea ti sei fatto dell’Accademia?

AF: Guarda io sono tre anni che provo con l’Accademia. A dire il vero quest’anno non volevo neanche farla, perché mi ero stufato. Poi sono andato su consiglio dei miei produttori. Credo che non ci sia un genere preciso che ti fa arrivare a San Remo. Quest’anno ci sono state 1200 band partecipanti. Ognuno deve proporre quello che si sente di fare. Sicuramente il ritorno di Baudo è stato determinante. Lui è molto vicino ai giovani. Infatti, lui ha ascoltato tutti i 36 finalisti dell’Accademia. Adesso però c’è l’esibizione a Sanremo. Io sono tranquillo, anche se non manca un po’ emozione.

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