Alle volte si pensa che i batteristi non siano altro che bravi musicisti non in grado di fare altro, di essere leader nei progetti. Nel passato si è visto che non è così; De Piscopo, Esposito o anche Ringo hanno avuto la loro carriera. Un pezzo di Italia mantiene questa tradizione a Boston: parliamo di Giuseppe Paradiso che con “Metropolitan Sketches” cerca di esplorare i vari angoli della musica, dal jazz al bee bop, al pop. Tutto questo è fatto con un progetto intitolato Meridian 71 il cui nome deriva dalla longitudine di Boston. Lui che ha studiato e si è laureato a Boston, ha trovato una situazione simile a quella di Piazza Vittorio, cioè musicisti, in questo caso è proprio così, che provengono da posti diversi e con stili diversi. “Metropolitan Sketches” è il secondo album che esce con il nome di questo progetto e che differisce dal primo album per la line up e per i temi presi in considerazione. Un disco composto da 10 canzoni veramente variegato e con tante percussioni (non poteva essere differente!) , c’è l’Italia con dei temi classici, i ritmi africani combinando jazz con influenze mediterranee e dell’Africa occidentale. Ottimo disco.
La tracklist
- Nomvula
- Spring
- Introduction to Tuntkah
- Tuntkah ‘The Nomad King’
- A Partial Life Story
- Casamance
- Lucevan le Stelle
- Metropolitan Sketches
- Alternate take – Spring
- Alternate take – Lucevan le Stelle