In gergo nella scena house è noto per i suoni puramente tribali, ma sono in pochi a sapere che Osunlade è un musicista puro, oltre che DJ e produttore.
Le origini vanno ricercate nello stato del Missouri (USA), in particolare la capitale St. Louis – terra fertile del jazz e blues, ma non solo – come lui stesso afferma: “St. Louis mi ha influenzato soprattutto per la musica che ascoltavo crescendo. La città era un punto di passaggio per gli Stati Uniti, tutti i tipi di musica passavano di là: percò sono entrato in contatto con un pò tutti i generi, non solo quelli popolari, ma anche quelli regionali…“
A sette anni è un talento con il piano, ma a dodici anni è già in grado di comporre suoni e testi per vere e proprie canzoni. Il suo talento lo porta a diventare multistrumentista, unendo la passione del piano alla batteria, chitarra e basso, non disdegnando le performance vocali.
A diciasette anni il sogno di tutti gli americani e no: la destinazione Hollywood dove inizia a comporre per film di serie B e TV. A Los Angeles, dove si trasferisce successivamente, inizia la fortunata carriera musicale. Primo colpo messo a segno: l’ingaggio con la potente Interscope Records (l’attuale label di Lady Gaga per intenderci).
Dopo aver trascorso svariati anni nel platinato mondo della musica, producendo e componendo con risultati e ricavi milionari in termini di dollaroni, decide di allontanarsi dalla contorta logica delle Major per seguire una propria individualità.
Indiziata è la passione per la cultura Ifa, che deriva dalle tribù africane Yoruba ed era praticata nel periodo della tratta degli schiavi neri. “L’Ifa è un collegamento diretto con Dio, non passa attraverso altre affiliazioni con Dio…All’Ifa non si arriva…si viene prescelti…o dai tuoi avi (come nel mio caso) o dal desiderio di equilibrio della tua vita, che ti porta a conoscere altre persone che sono sul quel sentiero e che ti possono portare all’Ifa o guidarti nell’avvicinarla e comprenderla…“.
Osunlade ne diventa sacerdote, fortemente convinto di tale scelta di vita al punto da fondare una propria etichetta con il nome Yoruba Records, cambiando sede operativa e collocandola a Londra. Negli ultimi due anni è attivo come remixer, alternandosi alle produzioni distribuite dall’etichetta Strictly Rhythm.
In Italia la label è distribuita dalla lodigiana Energy Production che introduce nel circuito discotecaro il sofisticato album “Elements Beyond”, nel quale la cultura tribale si fonda all’house music. Sbagliato etichettarlo come ennesima produzione destinata al circuito discotecaro, Osunlade pensa che “fare il DJ è ugualmente un modo per educare la gente…Ciò che m’interessa è fare della buona musica, non importa di quale tipo. Dovrebbe sempre ruotare tutto intorno alla musica, e vorrei mantenerla sempre nella sua forma più pura, così che fra 10, 20 anni sarà ancora in giro…“
Arriviamo al 2010 – giorni nostri – ancora una volta Osunlade abbraccia la strada delle produzioni dal tocco di classe. Produce e remixa il brano “Pride” affidato alla voce black di Nadirah Shakoor, nomination ai Grammy Awards e in tour con Madonna. Un nome di richiamo che equivale ad un puro interesse commerciale? Lui la pensa così: “Credo che la ragione della mia esistenza qui sia quella di cambiare le opinioni della gente, comunicando con loro attraverso l’arte…Non faccio musica per avere una release o una hit…è solo un modo per esprimermi ed esplorare dove sono stato e dove andrò“.
Osunlade – un po’ DJ, produttore e musicista – con la passione per il culto dell’Ifa
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