L’ultimo “Rebel Heart World Tour” di Madonna non porta niente di nuovo a livello di contenuti o tematiche. Ritroviamo la voglia di provocare giocando con un tema tanto amato: il difficile rapporto tra religione e sesso, spesso al limite della blasfemia. Dopo aver cantato su una croce diversi anni fa, ora fa ballare delle suore molto scollacciate a ritmo di lap dance su dei crocifissi. Ma ai fan italiani non sembra importare il contenuto del suo spettacolo. Fuori al freddo, nella vicinanze del Pala Alpitour, una coda chilometrica attende impaziente di poter entrare a scaldarsi, sotto tutti i punti di vista. All’interno si sa già che l’atmosfera sarà surriscaldata dai ritmi danzanti e dalle acrobazie dei ballerini, sempre messi a dura prova dai capricci artistici della Signora Ciccone.
Nel “Confession Tour” saltavano sui cubi giganti, nel precedente “MDNA World Tour” riuscivano a contorcere le braccia quasi a farsele staccare. In quest’ultimo si rimane senza fiato durante la performance di “Illuminati” dove, sostenuti da dalle aste giganti flessibili, si esibiscono in acrobazie degne del miglior equilibrista da circo. A qualcuno tocca anche doversi buttare nel vuoto al termine di “Heartbreak City”, oppure rotolare giù da uno schermo adagiato su una pedana mobile, questo accade durante “Material Girl” e “Messiah”.
Quanto alla nostra protagonista principale, scherza a più riprese con il pubblico durante lo spettacolo. Sono trascorsi 28 anni da “Who’s That Girl World Tour”, il primo tour italiano svoltosi proprio a Torino. In quella circostanza l’atmosfera era comunque festaiola e coinvolgente ma la stessa Madonna non si concedeva mai una pausa con il pubblico. Diversa invece la forma d’intrattenimento che sceglie per ravvivare la platea nel 2015 in un’atmosfera più intima, il piccolo palazzetto dell’AlpiTour al posto di un gigantesco stadio. Si rispolverano frasi come “siete pronti, siete caldi“, lo slogan “Italians Do It Better“, qualcuno le ha insegnato a bestemmiare in italiano e ci scappa un “cazzo” di tanto in tanto. La citazione italiana più utilizzata è sicuramente “Mamma Mia“. Non manca la pubblicità velata, se non esplicita, a qualche stilista italiano che ha disegnato i sofisticati costumi di scena. Mai però, come in questo tour, Madonna adora il suo pubblico e lo coinvolge. Prende di mira un simpatico fan, Marco, fa poi salire sul palco un aitante ragazzo di origini slave al quale poi regala una banana. Sicuramente qualcosa di concordato dietro le quinte, ma l’effetto sorpresa non guasta mai.
Riguardo le scelte musicali effettuate per questo nuovo concerto, vecchi e nuovi brani si mescolano tra di loro in una linea di continuità che rende la musica di Madonna sempre attuale e mai fuori moda. Ritornano le vecchie glorie “True Blue”, “Deeper And Deeper” e soprattutto “Holiday” per il gran finale con botto del Bis. I nuovi brani dell’ultimo album “Rebel Heart” sono sempre ben accolti ma uno tra i tanti, “Ghosttown”, raccoglie più applausi. In uno dei tanti momenti unplugged dello show riesce anche a dare grande prova vocale, soprattutto con la sua rivisitazione della “La Vie En Rose”.
Al termine delle due ore di concerto vien voglia di chiederle dove riesca a trovare tanta energia. Negli ultimi anni media e social tendono a sottolineare l’avvicinarsi ai sessant’anni, quasi a voler ribadire che con l’età anagrafica ne deriva anche una decadenza fisica. Anzi, qualcuno vuole trovarla a tutti i costi nell’ultima Madonna.
“Non ditemi mai di fermarmi“, si è espressa con un post su Facebook qualche giorno fa, parafrasando il titolo di un suo classico. Infatti il fenomeno Ciccone questa sera, senza ulteriore pausa, mette in scena il terzo spettacolo torinese all’insegna del tutto esaurito.
Madonna: Mamma Mia che spettacolo a Torino
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