Dj Rocca e il futuro del jazz

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In occasione dell’uscita del disco dei TrioRox, “Moods” abbiamo parlato con uno dei suoi componenti, Dj Rocca. Nel vostro disco il jazz si incontra con il mondo moderno, cosa non facile se consideriamo che il jazz non ha avuto tanta voglia di evolversi. Dipende dai punti di vista, il Jazz a mio parere è sempre in costante evoluzione basta cercare

Uno dei primi jazzisti citato in ambito rock è Miles Davis, ora vanno alla grande gente come Kamasi Washington o Nubya Garcia che collaborano con gente agli antipodi, In Italia succede raramente, perchè? Purtroppo mi sento nuovamente di dissentire. Personalmente sono reduce da quattro album con il Maestro Franco D’Andrea, di cui il primo datato 2015. Un pianista noto in tutto il mondo, con una discografia sterminata e collaborazioni con tutti i grandi della storia del jazz che improvvisamente vuole collaborare con un dj produttore di musica elettronica, In Italia succede, ma forse la gente non se ne accorge

Chi sono i musicisti che attualmente ammirate?Robert Glasper, Andrea Ayassot, Badbadnotgood, Hiatus Kaiyote, Brandon James Lewis, Roman Flugel, Larry Heard, Board of Canada, Mulatu Astatke, Nils Petter Molvaer,,,,la lista non finirebbe mai

Mi piace quello che si sente nel disco, questa variazione di generi, è il futuro della musica?La commistione di genere è sempre stato il sale dell’evoluzione musicale. Fare incontrare la musica elettronica, con la grammatica dell’improvvisazione jazz, non è sicuramente non una novità, ma il nostro punto di vista probabilmente ha una peculiarità che potrebbe emergere, Speriamo anche noi di essere protagonisti del futuro della musica