Sound grunge e timbri alternative rock per l’album di esordio dei Synaesthesia, nuova band livornese composta da Jacopo Fusario (voce, chitarra elettrica e Lap steel), Andrea Bellini (batteria, chitarra), Davide Tortora (basso, tastiere) e Giulio Bardi (chitarra elettrica): quattro giovanissimi musicisti che si sono distinti per l’eccellenza del suono e la tenuta sul palco fin dal loro debutto, prima come finalisti al Sanremo Rock dello scorso anno e poi come band di apertura nel concerto di Bandabardò al 110 Hertz Festival 2024.
Tra i prossimi appuntamenti live del gruppo venerdì 13 settembre (Fondazione Longo di Castellazzo Bormida – Alessandria) e lunedì 23 settembre (La Nunziatina di Pisa).“Jeremy” – uscito per l’etichetta Baracca & Burattini, distribuito in digitale da The Orchard (Sony Music) e realizzato con il contributo di Nuovo Imaie – è composto da nove canzoni originali, tutte con parole e musica di Jacopo Fusario, tranne “Perdonami”, nata da un testo di Herman – lo pseudonimo di uno dei detenuti coinvolti come parolieri nella realizzazione dell’album “Parole Liberate Vol. 2”, progetto speciale finalista al Premio Tenco 2024 – e una cover in omaggio a Piero Ciampi: la rilettura in chiave rock di “Sobborghi”, uno dei brani meno rivisitati del cantautore.Ma il legame con la grande tradizione musicale toscana nei Synaestesia è curiosamente vivo anche per altri versi: Jacopo Fusario e Giulio Bardi sono rispettivamente figli di Andrea e Antonio, colonne portanti dei Virginiana Miller, storica band livornese. “Il loro album Gelaterie sconsacrate (1997), fu uno dei primi pubblicati da Baracca & Burattini”, ricorda Paolo Bedini, direttore della label ligure, “È stato un appuntamento importante per la nuova etichetta, arrivato dopo la parentesi di management di Csi, Yo Yo Mundi, Marlene Kuntz, Ustmamò e i lunghi anni di Az music (la denominazione precedente) che era agenzia italiana di Soundgarden, The Smiths, Joe Strummer, David Sylvian, Nick Cave, Nico e altri duecento. Ora cerchiamo di dare voce alla nuova generazione”.