Una discussione tra Pablo Neruda ed i concerti con Ministri, Bud Spencer Blues Explosion, Moltheni, Subsonica ed i primi 15 anni di lavoro sono volati in un baleno.
L’attuale line-up dei Blugrana (qui in foto di Frantz Piva) è la seguente:
– Marcello Mautone – Voce, chitarra
– Biagio Siero – Batteria
– Marco Marzaroli – Basso
– Matteo Cavanna – Chitarra
La musica è realtà quando i suoni arrivano dove non immagineresti mai potessero arrivare ed una volta lì… esplode.
Un bentrovato a Marcello dei Blugrana: come è la situazione musicale a Piacenza?
– Ciao, la situazione a Piacenza è la seguente: ci sono una serie di gruppi molto interessanti ma stanno chiudendo tutti i locali dove poter suonare…una tragedia!!!
Il nostro Silvio Mancinelli nel recensire il vostro disco omonimo del 2011, ha scritto..”Un progetto non ovattato, ma che esprime una voglia del gruppo di farsi ascoltare..” Ci aveva visto giusto!?!?!
– Direi proprio di sì. Sentiamo questa esigenza di farci ascoltare perchè crediamo di avere qualcosa da dire, a maggior ragione in questo nostro ultimo progetto, in cui siamo passati dal quasi certo scioglimento della band alla rinascita artistica…è nato così il nostro ultimo album. Ringraziamo pubblicamente Silvio Mancinelli!
Da qualche giorno avete pubblicato il singolo Ora Sei .. Cosa Sei? che anticipa il nuovo album.. Visto che è stato Pablo Neruda ad ispirarvi, dobbiamo aspettarci una svolta poetica nel vostro progetto musicale?
– Ma sai non parlerei di vena poetica per quanto ci riguarda, Neruda come altri sono fonti di ispirazione a cui attingiamo per i nostri brani, fra l’altro il poeta cileno aveva in passato già ispirato un mio testo Solo il sangue tra di noi.
Avete registrato nella vostra città, in compagnia di Cristiano Sanzeri: come vi siete trovati?
– Abbiamo voluto fortemente lavorare con lui, perchè noi arrivavamo da un momento in cui eravamo molto fragili, e Lui conoscendoci da sempre, ha trasformato quella fragilità nella forza pulsante di tutto il disco…siamo entrati in studio di registrazione con tante buone idee ma molto confuse, Cristiano ha preso tutto e lo ha messo in ordine, lavorando sui singoli suoni e sulle singole frequenze e con l’aiuto di Matteo Cavanna (chitarra) hanno riarrangiato i brani facendoli rinascere in una veste che guarda al passato ma ben radicato ai tempi moderni.
Stare on the road dopo 15 anni, vuol dire che il progetto di base è forte e che tutti ne siete convinti…
– 15 anni di storia non si cancellano, di strada ne abbiamo fatta tanta come di palchi calcati e la cosa straordinaria è che l’entusiasmo, se è possibile, è maggiore di quando eravamo dei ragazzini che provavano in una cantina nel nostro quartiere!
Nel vostro curriculum ci sono anche importanti opening come ai Ministri, Bud Spencer Blues Explosion, Moltheni, Subsonica: avete un ricordo per qulacuno di loro?
– Con i Subsonica è stato fantastico, abbiamo suonato davanti a tantissime persone e poi abbiamo conosciuto la band facendo una figuraccia, perchè il nostro vecchio chitarrista chiese a C-Max, storico chitarrista dei Subsonica e produttore musicale, se ci poteva fare una foto con il resto della band torinese, C-Max lo ha guardato e siamo scoppiati tutti a ridere…con i Bud Spencer Blues Explosion anche è stata una bellissima esperienza, mi ricordo che mentre loro suonavano, io avevo dimenticato la mia giacca su un faretto, dopo poco tempo la giacca a preso fuoco e sembrava un effeto speciale, tengo ancora quella giacca come ricordo e ogni tanto la indosso ai concerti dei Blugrana.
Matteo Cavana e Marco Marzaroli sono i nuovi musicisti che militano nei Blugrana: come mai queste new entry?
– Matteo Cavanna è arrivato in un momento in cui noi pensavamo allo scioglimento, ci ha presi per i capelli e ci ha tirato su, portando nuovo entusiasmo alla band e soprattutto siamo tornati in sala prove con nuove idee che sono andate a finire nel disco che uscirà agli inizi dell’anno prossimo e anche nei dischi che verranno…Marco Marzaroli, anche è entrato in un momento di sconforto per noi perchè avevamo appena finito il disco nuovo e ci eravamo trovati senza bassista, quindi siamo stati in ansia finchè non abbiamo trovato lui, che si è integrato alla grande con il gruppo, come se suonasse con noi da sempre.
Ritorniamo al brano nuovo: questa riflessione sull’identità di un uomo (e sul suo senso di smarrimento) è una riflessione globale o è riferita anche ai giorni nostri?
– Sicuramente l’ho scritta riferendomi ai giorni nostri, anche perchè come spesso succede nei miei testi ci metto sempre qualcosa di mio, e quando l’ho scritta sicuramente ho vissuto sensazioni come quelle raccontate nella canzone.
Analizziamo la vostra discografia sino ad ora, partendo dall’ep del 2004 per giungere all’album Così Lontano ….
– Siamo partiti da una cantina con il nostro primo demo, secondo demo al mitico Elfo Studio di Tavernago (Piacenza), tutti e due si chiamano “Blugrana”, poi terzo demo registrato al Mofo Studio di San Bonico (Piacenza) dal nome “Ultimo Viaggio”, poco dopo il primo album Blugrana registrato nel mitico “Massive Arts Studio” di Milano da Fabrizio Grenghi e Alberto Cutolo, poi Così Lontano, secondo album registrato al “Dance Tool” di Piacenza…e adesso dopo quindici anni è il momento del nostro ultimo lavoro che uscirà agli inizi del 2019…non vediamo l’ora.
Ed arriviamo dunque ai giorni nostri con questo singolo, ma guardiamo anche all’immediato futuro ed al nuovo album: cosa ci potete anticipare?
– Il videoclip singolo Ora sei… cosa sei? lo abbiamo girato a Roma con la regia di Diego Monfredini che ha una carriera alle spalle nei cortometraggi ricca di premi e soddisfazioni, infatti come piace dire a noi, non abbiamo registrato un videoclip musicale ma un cortometraggio musicale, e il personaggio principale lo ha recitato Simone Borrelli, un attore giovane ma davvero talentuoso che può vantare tantissime collaborazioni e tantissimi lavori di prestigio… abbiamo realizzato un sogno a lavorare con questi due professionisti. Per quanto riguarda il nuovo album non vogliamo anticipare molto perché abbiamo deciso di farlo uscire fuori un pò alla volta, ma posso dire che sarà molto energico con sonorità che provengono da un passato riconducibile agli anni novanta ma con una sguardo ben puntato sul futuro della discografia italiana, ci siamo presi dei rischi ma lo abbiamo fatto perchè secondo noi ultimamente nella scena discografica italiana abbiamo molto piattume e noi abbiamo la presunzione di voler dare al pubblico qualcosa di diverso… speriamo di esserci riusciti.