Venerdì 5 (alle ore 21) e sabato 6 gennaio 2024 (alle ore 18), all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” di Roma, in esclusiva per Natale all’Auditorium, Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana e il Coro Popolare, diretto da Anna Rita Colaianni con la partecipazione di Peppe Servillo, Ziad Trabelsi e Theodoro Melissinopoulos, presenta, Il canto delle creature, suoni, parole e canti a custodia del Creato, una produzione originale Fondazione Musica per Roma in prima esecuzione assoluta.
La ChiaraStella, un progetto originale di Ambrogio Sparagna, giunto alla sua XVII edizione, quest’anno vuole esprimere con la forza della musica e del canto popolare un forte desiderio di Pace e Comunione fra i popoli attraverso la riproposizione di alcuni canti popolari che traggono la loro origine nella tradizione francescana legata al Presepe. Da sempre l’essere umano in mezzo alla natura canta. Con timore a volte, a volte con meraviglia. Canta lavorando, camminando, accompagnando i morti, amando e e unisce il suo canto a quel che egli stesso chiama canto delle acque, delle fronde, delle bestie, dei venti. Nel “Canto delle creature” che trovò in Francesco d’Assisi un grande interprete e poeta, prenderanno voce alberi, stelle e animali, insieme a pastori, contadini, ragazze e ragazzi innamorati, madri, marinai, ladri e santi. Perché con la Natura non ci può essere armonia, né rispetto, se non si ascolta e non si prova a cantare insieme: natura umana e ogni natura creata. Partendo dall’esempio del Cantico delle creature francescano e dalla ricchezza di antica laude, lo spettacolo propone una serie di canti della tradizione sacra popolare italiana che descrivono la grandezza del Creato. Diffusi già a partire dal Medio evo grazie alla promozione di vari ordini religiosi, alcuni di questi canti sono stati raccolti e pubblicati in molte antologie ottocentesche di poesia popolare dialettale. Radicati profondamente nella storia sociale del nostro Paese ed impregnati di grande intensità mistica, questi canti trovano ancora oggi riscontro in molte narrazioni popolari collegate all’esperienza dei pellegrinaggi e nelle rappresentazioni sacre del ciclo dell’Avvento. Nell’osservare il carattere mistico, semplice e popolare, che caratterizza questo repertorio diffuso in molte aree della nostra Penisola colpisce il legame con alcuni segni spirituali tipici di altre fedi religiose come quelle giudaica, ortodossa ed islamica che pure hanno avuto una forte incidenza nella storia italiana. Ma la ChiaraStella è anche l’occasione per cantare ancora una volta insieme con grande gioia il Natale, tra pastorali e suoni di zampogna, tra storie del presepe e una santa allegrezza.