Nella sezione Vedere la Musica il video del brano Chiuviti (inserito nell’album Curannera, prodotto dalla label Zero Nove Nove) convince la giuria del contest messinese, dimostrando la bontà dell’intero progetto discografico: stabili nella Top20 della World Music Charts Europe, gli Yaràkä (qui fotografati da Cosimo Pastore) sono stati due anni fa finalisti al Premio Andrea Parodi a Cagliari ed hanno recentemente vinto il Premio Alberto Cesa al FolkEst 2023. Il loro repertorio è intriso di ritualità: in ciascun brano si racconta l’esorcizzazione di un male dell’anima o di una paura che blocca il fluire delle energie e che trova la cura attraverso un canto ancestrale, come avviene nelle altre tradizioni del Sud America. L’importanza della Curandera (colei che ha imparato a prendersi cura di se stessa e degli altri) evidenzia una connessione con il mondo sciamanico nel quale esiste la figura di una donna, spesso di origine andina, che ha la stessa funzione: una presenza che vive a contatto con la terra, che rispetta le forze della natura, che a loro volta rispettano lei nella sua integrità di spirito. Gianni Sciambarruto sottolinea .. La Curannera utilizzava elementi della natura per lenire i mali del corpo e della mente: per noi rappresenta il ponte perfetto tra sacro e profano .. tra culture apparentemente lontane ..
Sono gli Yaràkä i vincitori dell’iniziativa Vedere la Musica promossa dall’Horcynus Festival di Messina; la giuria (composta da Carlo Massarini, Christian Bisceglia, Maurizio Gugliotta e Carmelo Guglielmino) ha scelto il gruppo pugliese Yaràkä con il videoclip del brano Chiuviti assegnando il premio come miglior video dell’anno (è diretto da UFO Bros ossia Andrea Agagiù e Cosimo Pastore). La band (che lo scorso mese aveva ricevuto il Premio Alberto Cesa nell’ambito del festival FolkEst 2023) dopo la premiazione si è esibita in un applaudito e coinvolgente concerto.
I tarantini Yaràkä miglior videoclip per l’Horcynus Festival
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