La principessa Aurora Sanseverino (nota per il suo mecenatismo e l’amore per la musica e il teatro) fu una delle poche rappresentanti dell’Arcadia in Basilicata: le sue nozze del 28 Aprile 1686 sono il fulcro di un bel libro (edito da Osanna Edizioni di Venosa) curato da Maddalena Antonia Albano, lucana di Moliterno ma da anni in Toscana. Attualmente è il dirigente scolastico dell I.C. Margherita Hack di Montemurlo (Prato). La musica è la colonna sonora della sua vita: se volete farla sorridere, fatele ascoltare Little Wing, sia nella versione originale di Jimi Hendrix, sia nel remake fatto da Sting.
Maddalena ben trovata e complimenti per il tuo libro: hai fatto un gran lavoro di ricerca per tornare indietro di 437 anni… In effetti è stato un lavoro lungo e impegnativo che mi ha portato a cercare documenti attinenti al tema di studio, le nozze barocche della principessa Aurora Sanseverino a Saponara (oggi Grumento Nova), nei più svariati archivi europei, considerando che un terribile e noto sisma nel 1857 (XI grado scala Mercalli), ebbe come epicentro la Val d’Agri e cancellò monumeni e documenti che si trovavano in loco. E’ nata l’idea di approfondire la ricerca sulla festa barocca: questi momenti erano eventi singolari, caratterizzati da coralità nella partecipazione e dalla trasformazione degli spazi urbani, che diventavano palcoscenico su cui svolgere cerimoniali ben organizzati. Da 5 anni inoltre a Grumento si organizza in Agosto una rievocazione in costume di tale episodio: ho rintracciato però anche il libretto dell’Elidoro (testo particolarmente lungo e impegnativo), ma non la musica, realizzata da un noto musicista del tempo, Giovanni Bonaventura Viviani.
La tua descrizione di quei giorni ha un taglio documentaristico: della tua formazione scolastica e lavorativa che elementi ti sono tornati utili? Dopo una formazione classica, che mi ha portato a continuare gli studi umanistici all’Università di Napoli Federico II, ho dato al mio piano di studi un taglio storico, concentrandomi sull’età medioevale e moderna. Nel mio percorso lavorativo da docente e poi da Dirigente scolastico ho mantenuto questo interesse per la storia (una delle mie materie d’insegnamento): presso l’Archivio di Stato di Prato insieme ad alcune colleghe, abbiamo collaborato per la stesura di un libro a carattere divulgativo riguardante il famoso mercante pratese Marco Datini.
Sei nata a Caracas, ma di dove è originaria esattamente la tua famiglia? Sono rientrata in Italia all’età di 3 anni ed è il mio paese di origine, Moliterno (Potenza). La mia famiglia infatti è lucana, per essere più precisi della Val d’Agri: Sarconi e Grumento Nova sono i paesi di origine di alcuni tra i miei antenati, mentre a Viggiano ho frequentato il Liceo. Pur vivendo qui ormai da circa 27 anni dove ho avuto opportunità e fatto percorsi importanti di vita, io mi sento lucana e mantengo un legame costante e forte con la mia terra. Sarà un caso che ogni volta che parto dico che vado a “casa”?!
Quali cantanti hai amato in gioventù e quali segui ora con maggiore interesse? La musica della mia gioventù è varia, diversa. Ho difficoltà a fare un elenco di preferenze: grande passione per Pink Floyd, Dire Straits, Simply Red e poi U2, ma in un particolare, in un certo periodo, ascoltavo molto voci femminili: Sade, Anny Lennox, Tracy Chapman; Dee Dee Bridgewater, Tina Turner, “The look of love” cantata sia da Diana Krall che Dusty Springfield. Preferito in assoluto Sting che canta ”Every Breath You Take”. Tra gli italiani Pino Daniele, Fossati, la Oxa, Mina. Anche oggi ci sono gruppi e cantanti interessanti: i Negramaro; Tiziano Ferro, Carmen Consoli, Amy Winehouse, Bublè, il “Beautiful Tango” di Hindi Zahra, Norah Jones. Mi piacciono anche singole canzoni di vari cantanti: di Marracash, Diodato, Madame. Ma l’elenco è incompleto sicuramente.
Riguardo a questo tuo libro, mi immagino abbia già avuto delle recensioni: quali ti sono piaciute? Avrà un seguito o uno sviluppo televisivo e/o cinematografico? La storia del costume e soprattutto quella di famiglie aristocratiche sono state marginalizzate a vantaggio di una Lucania in cui gli stereotipi dominanti sono quelli dei Briganti e dei contadini asserviti. Le tendenze storiografiche attuali stanno però sterzando verso una revisione di certa mitografia che è stata creata soprattutto intorno al brigantaggio, a cui ha contribuito qualche sceneggiato televisivo, canzoni e il famoso cine-spettacolo della Grancia di Brindisi di Montagna. Il volume che ho realizzato è la fonte principale su cui viene costruita la rievocazione storica organizzata a Grumento Nova, appuntamento estivo importante su un piano della promozione turistica del territorio. Tra i miei futuri impegni c’è il lavoro su una tragica vicenda che coinvolse ai primi del 1500 la famiglia Sanseverino di Saponara e che vide un delitto efferato di famiglia.
Locus amoenus in terra lucana: la mia intervista a Maddalena Antonia Albano
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