“Parlo poco per dare spazio alla musica”. Così ha aperto ieri sera Alex Britti il suo concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Un concerto intimo: sul palco solo lui, un divano e tutte le sue chitarre.
Spazio quindi per tutti i suoi successi dal tormento “Solo una volta” ai pezzi più intimi come “Milano” e “Oggi sono io”. In chiave acustica tutto si reinterpreta in modo diverso e Britti dimostra ancora una volta di essere un virtuoso delle 6 e 12 corde. Le sue mani sfiorano la paletta passando dal pop al blues ai virtuosismi, come solo un grande chitarrista riesce a fare. E il pubblico, incantato, ha seguito i brani, cantato e ascoltato le poche storie raccontate, tutte molto personali e intime come in una serata tra amici sul divano.
Dallo scorso 3 novembre, è disponibile in versione vinile, anche autografato, “Mojo” l’album di Britti costituito da dieci brani blues suonati da chitarre elettriche con accenni al jazz, al funk e al rock. “Quest’anno, all’inizio di luglio, è uscito il mio primo disco interamente strumentale “Mojo” distribuito ovviamente solo in digitale su tutte le piattaforme”, ha detto il musicista, “Non mi bastava e ho sentito l’esigenza di avere anche un qualcosa di fisico tra le mani, così ho deciso di farlo stampare su quello che è stato e sarà sempre il mio supporto preferito e che ancora oggi mi emoziona, il vinile”. In “Mojo” Alex Britti fonde la sua sensibilità ritmica e armonica molto avanzate con lo stile inconfondibile e l’unicità del suono della sua chitarra, prende spunto dal blues, ma attinge a piene mani da qualsiasi genere sia del passato che presente, ricreando così una sorta di melting pot delle fluidità.
“Ho deciso di fare un album strumentale, racconta Britti, perché volevo evitare che, per trovare la mia chitarra, si dovesse cercare tra una canzone e l’altra. Era parecchio tempo che amici e fan, mi chiedevano di farlo. Mojo è un disco con diverse sonorità che racchiuderei in “blues e dintorni” anche se non mancano il jazz, il funk e il rock. Tutti generi che ho studiato e che fanno parte della mia formazione artistica” ha concluso l’artista.