L’analisi impietosa di Rudy Marra, tra iconoclastia e disincanto, sulle orme di Elias Canetti
È con un personale imbarazzo che mi accingo a rendere conto di questa nuova pubblicazione di Rudy Marra: da un lato ci sono il profondo rispetto che nutro nei confronti di un autore lucido e preparato, l’acuto rigore della sua opera, di cui non si può non riconoscere la fine qualità speculativa, e la sua totale estraneità al banale; dall’altro, tuttavia, sottotraccia, c’è lo spontaneo e ineludibile senso di fastidio che ho provato nella lettura di questo libro, pagina dopo pagina.
Un fastidio del tutto soggettivo, sia chiaro, che si innesca ogni volta che la sostanza intangibile dell’emozione, del mito e del sogno viene decostruita e vivisezionata sotto la lente d’ingrandimento dell’analista per essere messa a nudo nel linguaggio freddo, asettico e antipoetico della manualistica. Un procedimento senza dubbio assai interessante per lo studioso dei fenomeni sociologici, ma un po’ indigesto per noi inguaribili romantici.
Marra tratteggia infatti con estrema perizia, precisione di linguaggio e padronanza della materia un disarmante identikit “di massa” del popolo delle arene rock, classificandone le forme di aggregazione, i simboli distintivi, i rituali collettivi, il rapporto sbilanciato con i propri idoli. Le pulsioni e i movimenti della massa divengono pulsioni e movimenti di un unico corpo (scarsamente pensante) che risponde in maniera precisa e prevedibile ad un istinto, a uno stimolo, a un rito consolidato, a una legge naturale. La penna affonda impietosa come un bisturi nella carne, procedendo metodicamente sulla linea di circostanziati quanto insistiti rimandi all’opera di Elias Canetti, generosamente citato dalle due alle cinque volte per pagina.
Il risultato è un libro che non mancherà di stimolare e far discutere, di entusiasmare e di respingere. Un libro chiaro come uno sviluppo matematico, rigoroso come un trattato di anatomia patologica, ma accattivante come un’autopsia per chi, pur sapendo che è solo un sogno, voglia continuare a sognare indisturbato.
Rudy Marra, “Rock, Massa e Potere” (Editrice Zona, 2022)