Un talento puro rilegge la sua musica in chiave jazz
“Contaminare con certo jazz la mia musica, mi ha restituito la meraviglia di salire sul placo senza sapere cosa succederà”.
Così presenta questo nuovo album Fabrizio Consoli, artista milanese con una lunga storia fatta di collaborazioni importanti (Eugenio Finardi, Alice, Cristiano De André, Mauro Pagani, P.F.M.), di un percorso solista con tappe variegate e tante altre collaborazioni, che scoprirete leggendo la sua biografia seriosa, mentre quella seria è molto più spassosa e recita: “Italiano. Cantastorie Emozionale Atipico. Chitarrista pieno di svista- che speriamo abbiano un occhio di riguardo lassù, altrimenti stiamo a posto. What else? A coffee, thanx”.
In questo nuovo album Fabrizio rilegge alcuni suoi brani in chiave jazz, o meglio con un “certo jazz” come dice lui stesso. È la leggerezza che attraversa queste dodici tracce, nonostante lo straordinario lavoro dei musicisti, è la vera forza del suo repertorio che resta in piedi con qualsiasi tipo di arrangiamento.
La bellezza e l’emozione che scatenano “Sirena”, una ballata marinara che sembra senza tempo, sono quasi disturbanti. Il canto docile di “L’innocenza di Giuda” apre il disco che continua con il monito di “La cultura”. In “Credo” la band incide negli arrangiamenti con la tromba di Paolo de Ceglie che furoreggia, mentre l’intero gruppo condiziona i tratti mex-tex della danzante “Martina”. Ogni canzone è come un piccolo testamento, un canto verso qualcosa o qualcuno, dalla poetica di “Maria” a “La fidanzata”, per non dire del canto malinconico di “Partir”.
Fabrizio Consoli ha un respiro internazionale, la sua musica attraversa i confini e viene apprezzata ovunque. Non sorprende quindi che questo disco è stato registrato in due serate, di cui una in Svizzera (l’altra a Torino), e ci restituisce lo stupore del vero concerto, dove senti il battito del cuore dei musicisti, il rumore della goccia di sudore che cade sui tasti del pianoforte, e vedi la polvere che si sposta dopo un colpo sul rullante e l’emozione che sgorga da questo circolare di sentimenti.
Fabrizio Consoli è un vero artista, un vero talento e queste vecchie/nuove dodici canzoni ne sono una sicura conferma.
Fabrizio Consoli: voce, chitarra
Gigi Rivetti: piano
Silvio Centamore: batteria
Riccardo Sala: sassofono
Paolo de Ceglie: tromba
Special guest, Fausto Beccalossi: accordeon