Nico Morelli – Let me play, let me pray (Tuk Music TUK072)

Tempo di Lettura: 2 minuti

Dai Police ai Rolling Stones, da Taranto alla Polinesia, da Charles Aznavour alla produzione curata da Paolo Fresu: dalla nativa Magna Grecia, Nico Morelli si stabilisce a Parigi dal 1998 e la sua discografia consta già di 10 album dal pathos variegato e tutti coinvolgenti. Il nuovo Let me play, let me pray ti cattura già dalla copertina, realizzata da Simone Rea: quel disegno (centrale rispetto a tutta la cover bianca) è quasi una via di fuga dalla realtà e nel nostro viaggio liberatorio è fortificato da quel grido insito nel titolo dell’album: suonare è pregare, come diceva anche Sant’Agostino rivolgendosi a tutti quelli che cantavano le lodi al Dio. La Tuk Music di Paolo Fresu pubblica il disco del pianista Nico Morelli e si tratta del secondo album in piano solo edito dall’etichetta, dopo Roaming Heart di Dino Rubino nel 2015. Let me play, let me pray propone 6 rivisitazioni di brani celebri, un traditional come Riturnella e nove composizioni di Nico Morelli assieme a differenti artisti, ma soprattutto con Emanuele Battisti, il quale (assieme a Diego Baeza) ha vestito i panni di sound designer. Tra i momenti migliori del disco sicuramente il remake di Giant Steps (brano firmato da John Coltrane), ma anche La Bohème che portò l’armeno Shahnourh Varinag Aznavourian (in arte Charles Aznavour) per tre settimane continuative nel 1965 al primo posto della hit parade francese. E proprio il legame con quella cultura transalpina è forte in Let me play, let me pray, per cui è semplice affermare che con questo disco Nico Morelli è rimasto sul suo jazz arioso, ma come mezzo di conoscenza delle potenzialità comunicative della musica classica, del rock, del folk e della buona chanson. Molto interessante è poi il modus operandi usato, perché Nico Morelli ha realizzato l’album con l’aiuto dei sound designer Emanuele Battisti e Diego Baeza: i due hanno usato l’elettronica in tempo reale e non aggiunta in post produzione, creando così un sincronico interplay tra il piano e i suoni elettronici, facendoli dialogare in diretta.

Tracklist di questo disco: Yaleekaawa, T-Rag, Riturnella, T-Space, Amazing Grace, Every little thing she does is magic, T-Funk, Bou Na Reed, Giant Steps, La Bohème, Epigram n°5, The Hipno, Fou Time, T-Flowers, (I can’t get no) Satisfaction, T-Sky.

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