Il cantautore Vincenzo Incenzo conquista il Premio Lunezia Canzone d’Autore 2024

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Venerdì 20 Dicembre a La Spezia la cerimonia presso il Teatro Civico. Sottolinea il nostro fondatore Giancarlo Passarella .. Gran bella notizia, perchè Incenzo è, cantautore, autore per i più grandi artisti italiani, scrittore di opere teatrali, poeta, saggi e regista .. ma soprattutto persona sensibile, come dimostra la nomina a Socio Benemerito dell’onlus Vincere il Dolore. Ricordo anche la sua lectio al Liceo Classico Galileo di Firenze, dove ho avuto modo di intervistarlo nell’Aula Magna davanti a studenti emotivamente coinvolti.. Il Premio Lunezia gli viene attribuito per il brano Ti Perdi, contenuto nel suo recente album Pace.


Succede, a volte, di avere nostalgia di emozioni mai vissute fino a sentire sulla pelle la mancanza di gesti mai osati. Forse, la malinconia nasce così, da quel brivido del cuore che ci spoglia dei desideri abortiti o, forse, sono proprio le notti a metà, quelle in cui appendiamo gli occhi al cielo, a salvarci donandoci il coraggio di restare. Il coraggio di vivere e di ricordare. Guardare indietro, perdersi nel viale del passato, scaraventare i battiti in una vecchia foto e annusare i momenti sbiaditi per cercare la chiave della rinascita. Un viaggio introspettivo, fatto di valigie colme di memoria, che Vincenzo Incenzo racconta con maestria in «Ti perdi» cui va il Premio Lunezia Menzione Speciale per aver ricamato parole e musica sul tessuto indelebile della poesia. Il brano indaga sulla potenza del sogno e della mente nel ritrovarsi reali e puri sull’orlo del tempo. Già, perché se «è giusto non morire / fino a convincerti di aver raggiunto un’ombra di felicità», scrive l’artista, «lascia che ti assalgano i ricordi non difenderti». L’esortazione è di affrontare i mostri del passato liberi dai lacci emotivi che questa epoca ci proietta contro, calpestando a morte le nostre identità, anestetizzandoci i pensieri. Un atto eroico, in un mondo che uniforma sentimenti e respiri, che ci restituirà il futuro. Anzi, che ci restituirà al futuro se sapremo sussurare: «amore mio / noi siamo ancora lì / in quell’abbraccio in quella strada / in quella pioggia che non smette mai». Una lirica che, in un crescendo melodico di raro spessore, coniuga romanticismo ed impegno sociale, esaltando appieno i canoni della Musical Letteratura cui si orienta il Premio Lunezia.

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