Sergio Michelangelo Albonico e Stefano Milioni – Frank Zappa il Padrino del Rock (Arcana libro)

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Indecisi su quale libro regalare per Natale? Uscito mesi fa, il libro di Albonico & Milioni vale tanto, per il preciso periodo zappiano affrontato: ho scoperto tutto questo lavoro, intervistando i due autori alla Feltrinelli Red di Firenze. Premesso che sono passati già 30 anni dalla scomparsa del polistrumentista figlio di Francesco Zappa (nativo della palermitana Partinico), dobbiamo concentrarci sui giorni passati dall’Ottobre 1987 al Maggio 1988, quelli in cui Albonico venne ingaggiato direttamente da Frank Zappa per un servizio fotografico dedicato alle prove del tour di Broadway The Hard Way. Mille sono le curiosità, tanti gli aneddoti e diversi i momenti di pura collaborazione.

Cosa dirvi poi sulle foto di Milo Albonico del tutto inedite che sarebbe stato un peccato non venissero fuori? Il libro propone tutto questo in modo certosino, quasi fosse un diario ovviamente a quei tempi scritto a mano. A rendere massiccio tutto il libro è sicuramente l’esperienza di Stefano Milioni, firma autorevole di testate come Il Manifesto, Rolling Stone e Frigidaire. Tanto spazio anche ai numerosi comparenti coinvolti da Frank Zappa in questo tour e quindi citerò Ike Willis, Scott Thunes, Chad Wackerman, Robert Martin, Ed Mann, Bob Rice e la poderosa sezione fiati composta dai fratelli Bruce e Walt Fowler, Kurt McGettrick, Albert Wing, Mike Keneally e Paul Carman. A rendere ulteriormente appetitoso questo libro, lo spuntare improvviso di Jimi Hendrix, la Ibanez di Steve Vai, la Barking Pumkin, Joe’s Garage, Sting, Miami Vice, Pino Daniele, Francesco De Gregori, Francesco Guccini. Non mancano i resoconti degli incontri con Jaco Pastorius, Joe Zaniwul, Miles Davis, Russ Meyer e Mark Mothersbaugh dei Devo. Qualche riga per farvi ulteriormente crescere l’interesse su questo libro? Andiamo a pagina 107 ed al capitolo intitolato Il poeta guerriero .. Fare il tour per Frank volevo dire anche distrarsi ed uscire finalmente un po’ di casa.. in quel periodo era molto assorbito dalla scrittura di musica classica, forse troppo. Usciva raramente, non riusciva letteralmente a staccasi dal lavoro..

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