Nel decimo anniversario della scomparsa di Pino Daniele, un nuovo libro dedicato al grande cantautore napoletano offre un viaggio profondo nella sua musica, nelle sue parole e nel suo rapporto indissolubile con la sua città. Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica. Dal Mascalzone latino a Giogiò (Edizioni San Paolo), scritto dal giornalista Pietro Perone, racconta il legame tra l’artista e Napoli, una città amata e criticata, ma sempre fonte di ispirazione.
Nel libro, Perone esplora non solo i grandi successi musicali di Pino Daniele, ma anche le contraddizioni sociali e politiche della metropoli partenopea. I versi di Daniele, poetici e realistici, sferzanti e corrosivi, raccontano una Napoli spesso priva di memoria, dove i giovani si scontrano in un contesto di violenza, come nelle tragiche storie di camorra e degrado. Tuttavia, non manca mai la speranza nel cambiamento, un sentimento che permea l’intera opera musicale del “Mascalzone latino”. In esclusiva per il libro, il neo-cardinale di Napoli, Mimmo Battaglia, ricorda Pino Daniele come “un poeta del popolo”, capace di cantare la bellezza e il dolore di una città che si riflette nell’animo umano. Le sue parole, come quelle della celebre canzone “Dimmi quando questa guerra finirà”, acquistano un significato profondo in un’epoca segnata da conflitti e divisioni. Il cardinale spera che la musica di Pino, con il suo linguaggio universale, continui a ispirare la pace e la speranza. Il libro di Perone è un omaggio a un poeta della modernità che, pur tra mille difficoltà, ha sempre sognato una Napoli libera, un luogo dove le contraddizioni sociali possano essere superate. La narrazione si snoda tra le esperienze artistiche e umane di Daniele, dalle sue prime canzoni di denuncia alla tragedia della sua partenza da Napoli, che lo ha visto trasferirsi in Toscana, dove oggi le sue ceneri riposano. Il racconto non tralascia il legame con la sua città d’origine, che rappresenta tanto un luogo di sofferenza quanto di speranza. Un capitolo centrale del libro è dedicato al concerto storico del 1981, quando Pino Daniele si esibì davanti a duecentomila giovani arrabbiati e sognanti, segno di una generazione che cercava un riscatto. Ma la speranza per il cambiamento non è mai venuta meno, anche di fronte alle delusioni. La morte di Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, giovane talento della musica ucciso nei vicoli di Napoli, diventa una metafora della violenza che la città ha spesso inghiottito nel suo abbraccio.
Nel cuore del libro risuona forte la memoria di un artista che non ha mai smesso di sperare nella possibilità di un futuro migliore per Napoli e per tutti coloro che, come lui, hanno combattuto contro il destino che sembrava imporsi. La Napoli di Daniele è quella di “Faccia Gialla”, la canzone del 1989 in cui il cantautore si rivolge a San Gennaro, chiedendo al Santo di liberare la città dalla camorra, segno di un’esistenza che ha sempre avuto il coraggio di sfidare l’oscurità. Pietro Perone, con la sua penna tagliente e disincantata, riesce a raccontare non solo l’arte di Pino Daniele ma anche la città che l’ha visto nascere, cresciuto e ispirato. Perone, caporedattore de Il Mattino di Napoli, è da sempre testimone e narratore delle contraddizioni di Napoli, una città di luci e ombre. Grazie anche alla profondità della musica di Pino Daniele, l’autore affronta con onestà e coraggio le tragedie sociali e politiche che hanno segnato il destino della città. Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica è un libro che non solo celebra il talento immortale di uno dei più grandi artisti italiani, ma invita anche a riflettere su una città e un popolo che, nonostante tutto, continuano a credere nella possibilità di un futuro diverso. Una lettura imperdibile per chi vuole scoprire la Napoli di ieri e di oggi attraverso gli occhi di un genio musicale che ha saputo raccontarla come pochi altri.