Iscritto al mio fan club Solid Rock, chitarrista nei Drama ed ora nei Bandh: il loro brano Il Pizzo Legale sta girando bene. Ricordo alcuni suoi articoli su mensili specializzati come Tuttochitarra e Guitar Club. Il momento è topico per intervistarlo a 360 gradi…
Rocco Colicchio, bentrovato: ma da quanto tempo ci conosciamo virtualmente? Ciao Giancarlo! Il nostro primo contatto è stato nei primi anni novanta per il tuo libro Solid Rock sulla storia dei Dire Straits: ero un pivello…poi altri contatti virtuali sempre riguardo i Dire Straits, sui quali mi avevi mandato del materiale mooolto interessante. Prima di arrivare al progetto Bandh, hai avuto altre esperienze artistiche: quali ti piace ricordare e perché proprio quelle? Si, diverse esperienze con gruppi locali del torinese, specialmente nei Drama per 20 anni. Esperienze in studio come turnista: esperienza significativa quando ho partecipato nel ’96 alla trasmissione Re per una notte su Italia1 interpretando Sultans of Swing dei Dire Straits vincendo anche due premi per la critica. Poi ho fatto da spalla a Tullio De Piscopo, Formula Tre, Maurizio Colonna e poi la didattica proprio con lui, dove ho studiato armonia e composizione applicata sulla chitarra un percorso musicale stupendo che mi ha permesso di lavorare come arrangiatore. Ho pubblicato su Guitar Club e Tuttochitarra delle mie composizioni per chitarra acustica e nel 1995 un omaggio su Vacanze Romane dei Matia Bazar.
Nel vostro comunicato stampa che presenta i Bandh, richiamate l’attenzione sui testi significativi e ai paesaggi sonori dinamici. Ci vuoi chiarire questi aspetti?Riteniamo i testi fondamentali, soprattutto nel loro aspetto di sensibilizzazione e denuncia. Affidiamo alla struttura musicale il compito di renderli “visibili” attraverso le dinamiche e le sonorità di attinenza. Proprio come fa la colonna sonora con un film. Da qui i paesaggi sonori dinamici.
Rocco Colicchio uomo e Rocco Colicchio artista: riescono le due entità a convivere? Dove entrano in conflitto? Conflitto non direi, la musica è sempre stata un’alchimia totale con il mio modo di essere “uomo”; ho sempre scritto prima “per me” senza l’idea di dover arrivare per forza a qualcuno, si ho perso dei treni ma consapevole di questo, appunto dovuta alla mia idea di intendere l’arte. La musica per me non è mai diventata un’ossessione. Con quali artisti sei cresciuto? Quali invece quelli che ora ti emozionano di più? Il concerto più bello a cui hai assistito? Sono cresciuto (dall’età di 10 anni) con Mark Knopfler, ho cercato di assimilare il suo modo di fare arte, cercando di inglobare l’idea piuttosto l’imitazione; mi emoziona David Gilmour (sono un po’ anacronistico), ma mi informo sulla musica attuale. Concerto? Dire Straits allo Stadio Comunale di Torino il 1 Luglio 1981: si sentiva da schifo ma ho pianto un casino. Poi De Andrè, Van Halen, Pink Floyd, Morricone, Strawinsky, Clannad, Jeff Beck, Zappa. Artisti moderni come Elodie, Gazzè, Britti, una fetta di cantautorato di nicchia, per le novità del momento ascolto la radio ma non conosco i nomi degli artisti, alcune proposte cose sono molto interessanti, mi interessa ascoltare quella parte meno popolare più underground.
Ritieni che Il Pizzo Legale sia il brano che più vi rappresenta? I nuovi brani in che direzione vanno? La canzone Il pizzo legale è stata scritta a più mani che esprime con chiarezza un disagio sociale, il mio modo di scrivere è più metaforico (ma siamo una Bandh!). I nuovi brani seguono sempre una “logica sociale” facendo attenzione a non banalizzare qualsiasi cosa. Posso raccontare un piccolo aneddoto?Procedi libero… Chiedo al chitarrista della Bandh di mandarmi un riff che ha composto per scrivere un testo; lui mi dice che non può perché sta montando una zanzariera, allora mi è venuto in mente il titolo La Zanzara, un testo con una metafora che mi piace molto. Grazie infinite Giancarlo…
Intervista a Rocco Colicchio, re per una notte knopfleriana
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