Passiamo da Forrest Gump a Giuseppe Garibaldi, da El Diablo dei Litfiba ad Otis Redding, tenendo sempre in considerazione la fortuna di essere approdato a Cash or Trash (programma del canale 9, abilmente condotto da Paolo Conticini) e l’affetto delle sue donne: ovviamente mi riferisco a sua moglie Federica ed alla figlia Ginevra! Con quell’aspetto che ricorda un bimbo beccato con le mani nella marmellata e con la competenza che ha acquisito nel ruolo di mercante / expertise di oggetti, Stefano D’Onghia è ovviamente un fiume in piena nel rispondere alle mie domande..
Stefano, grazie per aver accettato di farti intervistare: hai una giornata piena, da quando sei apparso sul canale 9 per il programma Cash or Trash .. Scusami tu per il ritardo, ma veramente sono sommerso da impegni, proposte, viaggi! E pensa che tutto è iniziato quando ho deciso di staccarmi da un franchising dell’usato e cominciare a costruire qualcosa di più mio .. Ecco la mia prima domanda: con gli oggetti che hai e con il potenziale cliente che rapporto instauri? Non mi piace la fredda vendita, ma cerco di interagire con la persona che mi è venuta a trovare: può avere una idea precisa oppure è curiosa e non sa come arredare un punto preciso della sua casa. Ogni oggetto che ho in negozio ha prima di tutto completato un mio precedente momento, ma anche uno stato d’animo: se il cliente è interessato, deve entrarci in simbiosi anche con lui ..
In trasmissione una volta ti sei definito un levriero .. Mi piace molto cercare di assomigliare anche ad un cavallo, perché lo reputo elegante nel suo incedere. Ma il levriero mi affascina e non è un felino, razza che adoro: prendi ad esempio il ghepardo .. feroce, spietato, ma dolce nei suoi momenti intimi e personali. Siccome (con tanta umiltà) mi ritengo anche io elegante nella mia semplicità quotidiana, ecco che è il levriero è quello che potrei essere nel mondo animale! Recentemente è stata replicata la puntata di Cash or Trash in cui c’è un bimbo fiorentino con la sua idea di rendere i giocattoli veicolo di serenità per i meno fortunati .. Ti riferisci alla Bottega di Jacopo? E’ stata una cosa che ci ha emozionato tutti quanti e mi ha messo in moto delle idee che vorrei concretizzare a favore dei più piccoli, essendo io anche un padre .. A proposito di tua figlia Ginevra, ma è vero che in qualche modo è la tua stilista? Santa verità: per gioco una volta mi ha messo delle farfalle ed altri piccoli oggetti sulle mie giacche e da allora questo è diventato il mio look e devo dirti che ha molto appeal, soprattutto sui giovani. Una volta ho accettato la proposta di Ada Egidio (altra mercante sensibile con me in trasmissione) e su TikTok ho realizzato un video in cui mi sono presentato: ho fatto il botto!
Ma la telefonata di Amii Stewart? Che emozione: voleva comprare la mia giacca bianca .. Anche tu in famiglia sei circondato da donne .. Oltre a mia figlia Ginevra, c’è mia moglie Federica ed entrambe sono le mie prime fans… Ginevra l’hai citata anche in trasmissione associata a Giuseppe Garibaldi .. Sabato era la giornata in cui la portavo al Museo Fondazione Fioroni che ha sede a Legnago: in trasmissione qualcuno era venuto infatti ad offrire una lettera di Giuseppe Garibaldi ed io ovviamente ero interessato, proprio per il legame con la nostra storia e le gite culturali con mia figlia .. Come vedi i suoi coetanei? Il momento più difficile è per loro l’adolescenza, ma anche a 12/13 anni sono sballottati, sommersi da falsi modelli, invogliati a spendere. Ogni generazione (compresa la mia e la tua) ha parlato male delle nuove generazioni, prospettando per loro dei disastri. I ragazzi ora sembrano distratti, superficiali e financo violenti: eppure se gli dai una occasione per tirare fuori i loro sogni, diventano produttivi e concreti .. Volevo invitarti a venire a trovarmi, ora che sto collaborando con l’Accademia Fiorentina delle Arti e dei Mestieri: niente antiquari, ma tanti artigiani ed anche qualcuno che tratta la scagliola .. Ma stai scherzando? Io adoro quella la tecnica di intarsio: mi ricordo che nacque alla fine del Cinquecento per imitare marmi e pietre dure ..
Chiudiamo con il tuo rapporto con la musica .. Innanzi tutto io mi definisco un rockabilly! Uno dei brani che ho letteralmente consumato è Sittin’on the Dock of the Bay di Otis Redding! Così come è successo con i vinili delle colonne sonore dei film Forrest Gump ed American Graffiti: vogliamo poi parlare del live a Central Park di Simon & Garfunkel? E tra gli italiani, chi ti emoziona? Innanzi tutti i due Lucio… Dalla e Battisti! Ho avuto anche un periodo Nomadi, perché la voce di Augusto Daolio è piena di pathos: così come l’intera produzione di Rino Gaetano. Poi c’è un album favoloso come El Diablo dei Litfiba e tutte le canzoni di Tiziano Ferro ..