Una intervista che ci porta in dote la brigantessa Filomena Pennacchio e tutto il lavoro che il pugliese Valentino Romano per enfatizzare l’umanità dei protagonisti di quella pagina di storia di metà Ottocento, in cui le donne meridionali hanno svolto un ruolo importante e vissuto con grinta: sorrido pensando alle mie nonne lucane. Venerdì 22 Novembre all’Università in Via della Pergola e Sabato 23 Novembre alla Libreria Gioberti: ecco le due occasioni per sentire cosa ha da raccontarci Valentino Romano, partendo dal suo libro Filomena, La Regina Delle Selve …
Un bentrovato a Valentino Romano: più saggista o ricercatore storico? Grazie! Diciamo un ricercatore storico, un topo d’archivi a cui – a volte – riesce di mettere in fila le sue ricerche e a trarne un testo editabile con caratteristiche di saggio. Pronto per questa due giorni a Firenze? Le due occasioni che abbiamo attivato, hanno un target diverso e credo anche un pubblico differente. Impaziente, più che pronto! Oltre al piacere di sempre nuove conoscenze, mi intrigano due cose: la prima è costituita proprio dalla combinazione di target e pubblico differente. Sarà interessante confrontarsi con sensibilità diverse
Cosa significa in concreto occuparsi quotidianamente di ribellismo contadino meridionale postunitario, in particolare di quello femminile? Significa calarsi mentalmente nella cultura del mondo contadino dell’epoca che ne fu il principale humus naturale; immergersi nella umanità dei suoi protagonisti. Con particolare attenzione alle donne, all’altra età del purgatorio contadino, ultime tra gli ultimi.
Quali sono gli elementi con cui arriva il relax, dopo tanto lavoro? Cosa ascoltava Valentino Romano da ragazzo e quali cantanti invece ora lo emozionano di più? Dando libero sfogo all’altra mia grande passione: la caccia alle “prime edizioni”, magari autografe, dei testi di tutti i miei autori preferiti e a quelle della Casa Editrice Laterza, un pezzo di Storia della mia Puglia; da ragazzo seguivo le mode canore, passando da Fabrizio De André a Lucio Battisti e non dimenticandomi di Franco Battiato. Si aspettava una settimana per ascoltare alla radio la Hit Parade, desiderata quasi come Tutto il calcio minuto per minuto. Oggi ascolto con piacere i cantautori italiani, ma apprezzo anche musica lirica e classica.
Ritorniamo alle due presentazioni del 22 e 23 Novembre a Firenze del libro Filomena, la regina delle selve: con quale spirito deve presentarsi il curioso? Ed invece colui che la storia italiana la conosce abbastanza? Il primo con la voglia di scoprire uno spicchio di Storia italiana rimossa e/o ignorata; il secondo con la predisposizione a togliersi, nell’approccio alla tematica, la giacchetta delle proprie ideologie di partenza e analizzare laicamente e obiettivamente persone, fatti e circostanze; insomma … senza “pre”-concetti .