Doppio omaggio a Roma al compositore Sylvano Bussotti all’interno del 61° Festival di Nuova Consonanza: domenica 24 novembre alle ore 11 al Palazzo delle Esposizioni il documentario Bussotti par lui-même, lunedì 25 alle ore 21 al Teatro Vascello la prima rappresentazione assoluta di SyroSadunSettimino su testo di Dacia Maraini con Manuela Kustermann, Evo Ensemble e l’Orchestra Roma SInfonietta.
A tre anni dalla scomparsa di Sylvano Bussotti (1931-2021), il 61° Festival di Nuova Consonanza rende omaggio al geniale compositore fiorentino, artista poliedrico, moderno e originale, che ha segnato il percorso del secondo Novecento musicale e i primi decenni del XXI secolo. Compositore, scenografo, costumista, pittore, direttore artistico di vari teatri italiani come la Fenice di Venezia, il Festival Puccini di Torre del Lago, la Biennale Musica, Bussotti ha scritto numerose opere liriche, balletti, pagine orchestrali e una ricca produzione di musica da camera e solistica. Tra le opere ricordiamo Passion selon Sade (Genova, Carlo Felice) Lorenzaccio (Venezia, la Fenice) Rara Requiem (Parigi, Journèes Bussotti) Cristallo di Rocca (Milano, Scala) Bergkristall e Racine (Opera di Roma). Innovativo nella musica, inventivo nella scrittura e nella pittura, che lo pone tra i più originali talenti del ‘900 italiano, si ricordano ancora le sue numerose messe in scena come regista, costumista e scenografo di opere di Verdi e Puccini (oltre alle sue stesse opere) all’Arena di Verona, alla Scala, a Roma, Genova, Palermo, etc.
Per la prima volta in assoluto lunedì 25 novembre (ore 21) al Teatro Vascello viene messo in scena SyroSadunSettimino, sua opera da camera su testo di Dacia Maraini, eseguita una volta sola nel 1974 in forma di concerto al Festival di Royan, con la voce recitante di Bussotti stesso e la direzione allora (come oggi) dell’amico e direttore d’orchestra Marcello Panni, interprete accreditato di altre prime assolute di Bussotti (Bergkristall all’Opera di Roma, Cristallo di Rocca alla Scala, Passion selon Sade a Genova). La serata viene introdotta al pubblico da Dacia Maraini, Marcello Panni e Rocco Quaglia compagno di una vita di Bussotti (modera Alessandro Mastropietro).
Lavoro per voce recitante, coro, danza ed ensemble strumentale, vede per l’occasione sul palco l’attrice Manuela Kustermann, anche lei amica storica di Bussotti, voce narrante dell’opera, Carlo Massari impegnato in un balletto monodanza di cui lui stesso crea coreografie, la formazione vocale Evo ensemble e i musicisti di Roma Sinfonietta diretti da Marcello Panni che cura anche la mise en espace. Proiezioni e filmati di Bussotti dal suo film RARA (1968/1970), nell’edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna, faranno da scenografia mobile.
Il poema di Dacia Maraini del 1969, da lei rivisto per questa nuova esecuzione, forma la struttura dell’opera e ha come soggetto un tema scabroso per l’epoca e per i gusti del pubblico: un ragazzo che nasce settimino e vuole diventare ballerino. Le sue difficoltà però nascono dall’ambiguità della sua sessualità, che oggi si direbbe fluida, e oscilla tra maschio e femmina nel corso del poemetto con accenti abbastanza crudi. Nel corso della sua difficile adolescenza egli deve superare ostacoli familiari e pregiudizi sociali per realizzarsi. Un percorso di vita tormentato, un ritratto di un ballerino e della sua diversità. L’operina alterna con grande originalità testo, balletto, cori a cappella e una parte strumentale per una piccola orchestra di sette strumenti, gli stessi dell’Histoire du Soldat di Stravinskij, con l’aggiunta di una grande parte per pianoforte che è anche secondo percussionista. Per la novità del progetto e la scabrosità dell’argomento, questa operina non trovò posto sulle scene di nessun teatro italiano e il cammino di Bussotti andò in altre direzioni. Solo quattro brani per 12 voci a cappella con il titolo Sadun furono riusati come base per un Ballet blanc al Maggio Musicale Fiorentino del 1976.
Compositore, scenografo, costumista, pittore, direttore artistico di vari teatri italiani come la Fenice di Venezia, il Festival Puccini di Torre del Lago, la Biennale Musica, Sylvano Bussotti ha scritto numerose opere liriche, balletti, pagine orchestrali e una ricca produzione di musica da camera e solistica. Tra le opere ricordiamo Passion selon Sade (Genova, Carlo Felice) Lorenzaccio (Venezia, la Fenice) Rara Requiem (Parigi, Journèes Bussotti) Cristallo di Rocca (Milano, Scala) Bergkristall e Racine (Opera di Roma). Innovativo nella musica, inventivo nella scrittura e nella pittura, che lo pone tra i più originali talenti del ‘900 italiano, si ricordano ancora le sue numerose messe in scena come regista, costumista e scenografo di opere di Verdi e Puccini (oltre alle sue stesse opere) all’Arena di Verona, alla Scala, a Roma, Genova, Palermo.
In occasione dello spettacolo, domenica 24 novembre (ore 11) nella Sala Cinema del Palazzo Esposizioni di Roma, la proiezione del documentario Bussotti par lui-même (1976, 74′) di Carlo Piccardi. Intervengono Rocco Quaglia, Marcello Panni e Daniela Tortora.
Domenica 24 novembre, ore 11
Palazzo Esposizioni Roma (Sala Auditorium)
Proiezione del documentario
Bussotti par lui-même (1976, 74’) di Carlo Piccardi
con interventi di Rocco Quaglia, Marcello Panni e Daniela Tortora
in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo – Palazzo Esposizioni Roma, Cineteca di Bologna
Per prenotarsi scrivere a: promozione@nuovaconsonanza.it
Lunedì 25 novembre, ore 21
Teatro Vascello (Via Giacinto Carini 78, Roma)
SyroSadunSettimino* (1974) o il trionfo della Grande Eugenia
operina monodanza in un atto di notte di Sylvano Bussotti
poema (1969, rev. 2024*) di Dacia Maraini
e testi aggiunti di Sylvano Bussotti
prima rappresentazione assoluta in forma teatrale
presentazione dello spettacolo a cura di Alessandro Mastropietro
con Dacia Maraini, Marcello Panni e Rocco Quaglia
Manuela Kustermann voce recitante
Carlo Massari danza e coreografia
Marcello Panni mise en espace
EVO Ensemble coro
Virginia Guidi direzione
Orchestra Roma Sinfonietta
Marcello Panni direttore
Filmati e proiezioni da Sylvano Bussotti, RARA (film)
(1968/1970) nell’edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna
Lavoro per voce recitante, coro, danza ed ensemble strumentale, presentato per la prima volta in versione integrale, intorno alle aspirazioni e le difficoltà di un giovane, nato settimino, dalla complessa sessualità. Con un testo ripensato da Dacia Maraini per questa nuova versione. Un percorso di vita tormentato, un ritratto di un ballerino e della sua diversità.
in collaborazione con La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, C&C Company,
Cineteca di Bologna
https://www.teatrovascello.it/2024/06/08/syro-sadun-settimino/