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L’Attesa, discolibro di Marco Rovelli dall’empatia etica

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Alessandro Hellmann nel recensire Concerto d’amore (un live di Marco Rovelli e Paolo Monti) ha usato parole lapidarie che mi hanno incuriosito ..Non c’è nulla di prevedibile nel percorso di Rovelli (Les Anarchistes) e Monti (Bosco Sacro), se non la fedeltà ad un’idea di musica profondamente radicata nella terra e nelle vite che quella terra ha generato. Musica che è atto politico e al tempo stesso gesto d’amore verso un mondo marginale destinato alla cancellazione ..

Ora giunge la notizia di un nuovo progetto che lo stesso artista definisce con pathos financo naive .. L’Attesa è un discolibro (non un disco più un libro, ma proprio un discolibro) ed è un po’ il precipitato di molte e differenti cose che ho fatto che qui entrano in risonanza. Ogni canzone del disco (che in quanto canzone è ovviamente autonoma) è legata a un concetto e su ogni concetto ho dialogato con qualcuno ..Ed è vero che la risonanza di cui parla Marco Rovelli è vera e propria sincronicità e complicità con differenti menti pensanti, tra cui Teho Teardo con cui ha dato un contributo a quel bel disco antifascista che è la compilation Nella notte ci guidano le stelle.

LAttesa è il nuovo album di Marco Rovelli, già cantante de Les Anarchistes, adesso giunto al sesto disco a proprio nome, con uno di questi finalista al Premio Tenco, e poi vincitore della targa per il miglior album a progetto con l’album da lui curato Nella notte ci guidano le stelle. Il nuovo L’attesa è un discolibro: Marco Rovelli, infatti, oltre a essere cantautore è anche scrittore (ha scritto una ventina di libri). Ciascuna delle quindici canzoni del disco è legata a un concetto etico – Attesa, Amore, Divenir-altro, Metamorfosi, Meraviglia, Creazione, Corpo, Empatia, Cura, Utopia, Resistenza, Diserzione, Liberazione – e per ogni concetto c’è un dialogo fatto dall’autore con poeti, romanzieri, teatranti, filosofi, storici, attivisti, psicoanalisti, neuroscienziati. Il disco ha sonorità elettriche lavorate da Paolo Monti, col suo potente chitarrismo e la sua capacità di costruire ambienti sonori sperimentati a lungo col suo progetto solista The Star Pillow e negli ultimi anni coi Bosco Sacro. Tra le canzoni, due sono state scritte insieme al romanziere Antonio Moresco e alla poetessa Maria Grazia Calandrone, e una musicata con Teho Teardo. Due sono adattamenti italiani di canzoni fondamentali della storia del rock: Sympathy for the devil dei Rolling Stones e Hurt dei N.I.N. Nine Inch Nails. E c’è una cover: Fino all’ultimo minuto di Piero Ciampi, che ha vinto la targa che il Premio Ciampi assegna alla miglior interpretazione di una canzone del cantautore livornese.

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