Moody: ritorno con Only You

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Lo scorso anno aveva presentato sulle onde della radio per gli italiani a New York – in assoluta anteprima radiofonica – il suo primo album, “Universation – The song of the Universe”. Il giovane artista italiano Manuele Rispoli, in arte Moody, è ritornato in questi giorni sulle principali piattaforme digitali con un nuovo brano dal titolo “Only You”.

Giovane chitarrista, compositore e produttore musicale, Moody, 24 anni, ama miscelare suoni ed equilibri armonici sperimentati nel corso degli anni, e con “Universation” aveva portato a maturazione un nuovo concetto di genere musicale: là esplorazione delle armonie tra gli opposti, indagando in questo modo l’intero arcobaleno di emozioni, energie e sfaccettature che il mondo offre. Con il nuovo singolo “Only You”, Moody mostra di sé nuove sfaccettature. In primis, il suo lato sensibile. “La strumentale, da me prodotta”, spiega Moody, “trasporta istantaneamente in un’atmosfera avvolgente e rilassante, ma allo stesso tempo emotiva ed evocativa, con la melodia ipnotica del synth, la batteria stile lo-fi, e le chitarre che entrano ad accendere ulteriormente il mood. Il testo inizia parlando delle mie percezioni interiori : una nuova consapevolezza e tranquillità emerse da un periodo di auto-analisi”. Ma nonostante Moody inizi valorizzando l’idea del benessere interiore al di là delle relazioni, il brano non esprime cinismo verso di esse: diventa ulteriormente un elogio a quelle poche vere relazioni, dove possiamo davvero metterci a nudo ed essere autentici.

Questo, in sintesi, è il significato di “Only You”, e in un mondo dove spesso i rapporti si rivelano falsi, il messaggio forte e chiaro è coltivare l’individualità, ma non chiudersi alla vita. “Al contrario”, conclude l’artista, “bisogna dare un valore ancora più alto a quelle persone che celebrano la nostra unicità, piuttosto che cercare di limitarla secondo i bisogni altrui”. Come suo solito, Moody presenta una performance vocale delicata ma espressiva, scegliendo melodie dall’effetto ipnotico, in particolare nel ritornello dove si ripete un’onomatopea meditativa,“Mmmh”. Il brano, infine, è scandito dalla voce profonda e vibrante del musicista, che vuole trasportarci oltre ogni significato logico per entrare nella vibrazione del suono. Ed il suono, come sappiamo dai suoi precedenti lavori, per Moody è sempre più significativo di qualsiasi concetto astratto.