I fortunati spettatori presenti mercoledì 30 ottobre al Music Main Stage di Lucca Comics & Games probabilmente ricorderanno a lungo e porteranno nel cuore il concerto tenuto da Omar Pedrini. Non solo perché era ricco di ospiti di un certo spessore (Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e Frankie Hi-Nrg Mc, per citarne alcuni), ma soprattutto perché è stato annunciato come l’ultimo concerto del fondatore dei Timoria.
Il concerto, chiamato “Guerrieri in Viaggio Senza Vento”, si è tenuto a Lucca Comics & Games, la più importante manifestazione europea dedicata al mondo del fumetto, dell’animazione e dei games (e tanto tanto altro), perché in questo contesto Omar Pedrini ha presentato un’anteprima della graphic novel ispirata al concept album dei Timoria “Viaggio senza vento” (1993). L’opera, che uscirà nella primavera del 2025, è stata realizzata dal disegnatore Andrea Manfredini (“MonsterPunk 1890” e “Acua”) e dallo sceneggiatore Andrea Guglielmino (“I primi cento”, “Samuel Stern” e coautore anche del saggio “L’era dei Bonellidi”). Un assaggio dell’opera si è visto anche nel corso del concerto dal vivo che, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha rimarcato ulteriormente l’importanza di un’artista come Omar Pedrini nel panorama della musica tricolore, e in particolare nel rock italiano, iniziato in un periodo – come ha ricordato lo stesso artista nel corso della serata – in cui con pala e badile si cercava di abbattere il muro dell’indifferenza e dello scetticismo di chi pensava che non era possibile fare nella nostra lingua una musica tipicamente anglosassone. E poi ha riconfermato l’enorme attualità di un album, “Viaggio senza vento”, che a tanti anni di distanza non perde lo smalto dell’uscita e, anzi, come il buon vino con il tempo migliora.
Omar Pedrini si è presentato sul palco alle 18.30 puntuale insieme alla sua band. Per scaldare l’atmosfera e verificare la bontà dell’audio ha subito attaccato con “Col fiato sospeso”, tratto dalla tua ultima fatica solista “Sospeso”. Neanche pochi secondi che è saltata improvvisamente la corrente. Fortunatamente ci sono voluti pochi minuti per ripristinare il tutto. E così Pedrini ha ripreso da capo. Nel salutare il pubblico, ha spiegato che era solo un modo per prepararsi a una serata magica, dedicata appunto all’esecuzione dell’intero album “Viaggio senza vento”. E per iniziare bene è salita la prima ospite sul palco, ovvero Cristina Scabbia del Lacuna Coil che con la sua voce ha impreziosito l’esecuzione della hit “Senza vento”. Pedrini, pur essendo il protagonista della serata, si comporta come un grande regista e con grande generosità offre importanti momenti a tutti i musicisti sul palco, affidando il ruolo della voce principale (che nel disco storico era di Francesco Renga) a Davide Apollo, cantante di Precious Time, cover band che da 20 anni ripropone in maniera pressoché fedele il repertorio dei Timoria, e che in più occasione si è esibita con Omar Pedrini.
L’album “Viaggio senza vento” rappresenta una pietra miliare del rock italiano. Con i suoi 17 brani, il disco è un concept album che racconta il viaggio di un personaggio di nome Joe alla ricerca di sé stesso. Musicalmente, l’album si distingue per la fusione di sonorità hard rock, grunge e psichedeliche, un mix innovativo per il panorama musicale italiano degli anni ’90, in cui emerge l’anima ribelle e lirica della band. Un disco diventato un punto di riferimento per una generazione che si è riconosciuta nei testi e nelle sonorità della band, desiderosa di trovare una propria voce e di esplorare temi esistenziali attraverso la musica. Il viaggio di Joe, il protagonista dell’album, è metafora di un percorso esistenziale che invita l’ascoltatore a riflettere su sé stesso e sul significato della vita. Dalla voglia di fuggire dalla routine e dalle costrizioni sociali, alla ricerca di autenticità, Joe esplora sentimenti di speranza, rabbia, amore e disillusione. “Viaggio senza vento” è quindi un’esperienza musicale che diventa un vero e proprio cammino introspettivo per chi ascolta. Un’esperienza che proseguirà anche su carta attraverso a graphic novel.
Il concerto è un’emozione continua, amplificata dalle tavole di Andrea Manfredini, proiettate su grande schermo. Si sono susseguiti brani (unitamente a tanti ospiti) come “Sangue impazzito” e “Lasciami in down”, quest’ultima impreziosita dall’energico intervento di Frankie Hi-Nrg Mc. Ancora “La cura giusta” e “La fuga”. In “Verso oriente”, brano che, come ci confiderà Omar Pedrini al termine dello show, nacque a casa del giornalista Fausto Pirito (venuto a mancare di recente e molto legato a Omar), si aggiunge la chitarra di Filippo Graziani. Momenti epici si raggiungono con “Lombardia”, la strumentale “Campo dei fiori jazz band”, “Freedom” (eseguita in coro da tutti i musicisti e con un minimale accompagnamento di pianoforte) e “Il mercante dei sogni”, quest’ultima affidata alla voce di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, a testimonianza dei giorni di gloria del rock italiano anni ’90. La serata ha mostrato tante sorprese, vedendo in scena anche Enrico Zapparoli (Modà), Fry, il violinista dei Modena City Ramblers, e Andrea Rock. La serata è volata brani come “La città del sole”, la strumentale “La città della guerra”, “Piove”, “Il sogno”, “Come serpenti in amore”, “Frankenstein”, “La città di Eva”, “Freiheit” e “Il guerriero”. Dal punto di vista musicale, “Viaggio senza vento” è un’opera ambiziosa. Il viaggio di Joe è un percorso universale, che riesce a parlare a chiunque stia attraversando un momento di crisi o di ricerca interiore. Anche dal vivo la forza di “Viaggio senza vento” sta proprio nella sua capacità di essere un album “senza tempo”: un’opera che può essere ascoltata e reinterpretata in diversi momenti della vita, e che offre sempre nuovi significati. In chiusura di serata, come bis, Omar Pedrini ha regalato una bella versione di “Sole spento”, tratta da “El Topo Grand Hotel”, e seguito ideale del viaggio di Joe.