La qualità non si nasconde, non serve cercare in anfratti nascosti, è necessario solo un briciolo di curiosità. Lo dimostra questo nuovo album del cantautore trevigiano Stefano Dall’Armellina, che già nei tre precedenti dischi si è messo in luce, guadagnandosi la stima della critica, vincendo vari premi, e dei colleghi, visto che ha collaborato, tra gli altri, con Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi e Neni Marcorè.
Tra ironia e riflessioni, una splendida pronuncia chiara, un timbro cantautorale, ma capace di impennate, Stefano ci propone nove brani che conquistano sin dal primo ascolto. Citare Francesco De Gregori, Simone Cristicchi e Niccolò Fabi, mi serve per regalarvi dei punti di riferimento che si muovono nel tempo, perché la poetica musicale di “La magnolia stellata” non è statica, ma abbraccia più periodi.
La conferma arriva sin dall’iniziale “Rinascere domani”, poche note di pianoforte così intense che ti fanno tremare e poi la voce limpida di Stefano, che conquista immediatamente. “Lasciami fare” mossa da un violino, si veste da ballata, così come la simpatica “Con la zia” condivisa con la poetessa Enrica Tesio e il clarinetto di Moreno Conficconi. I toni diventano malinconici con “Ancora spazio”, sussurrata e dolcissima, cantata in duetto con Gianluca Chiaradia, in arte Chiaradia, mentre “L’amore si” e “Condividiamo” dovrebbero essere ascoltate nelle scuole e ovunque per insegnare agli umani a conoscere l’amore, o almeno provarci. Ma anche “Nè destra né sinistra”, pur pungente nelle sue liriche ironiche, è una ballata classica che mi ha ricordato la voce cruda e asciutta di Pierangelo Bertoli. “Una luce nel fondo”, più musicata degli altri pezzi, conferma come Stefano sia un poeta dolce, ma tagliente. In chiusura “Severo” ci parla di una Anna e del tempo che non c’è mai per gli altri, salvo poi pentirsene quando è troppo tardi.
Facendo un’analisi generale, con questo quarto album Stefano Dall’Armellina si conferma cantautore ricco di soluzioni, attento alle parole, capace di parlare al cuore, ma anche di strappare un sorriso.
Lo confesso: se continuo ad ascoltare musica nuova è solo per la speranza di imbattermi, di tanto in tanto, in artsti come Stefano Dall’Armellina.
Disco bellissimo. Complimenti!!