L’intervista ai quattro Assurd, valenti musicisti dalle mani sporche di terra

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Mia madre si chiamava Elvira Colasurdo ed era originaria di Calvello (Potenza): non esisteva alcuna parentela diretta con Marcello Colasurdo (cantautore originario di Campobasso, ma cresciuto ai piedi del Vesuvio), ma mi fa sempre piacere quando sento quel comune cognome. Come nel caso di oggi, quando riesco a parlare con il quartetto Assurd e li aiuto a liberarsi le mani che si stavano ulteriormente intrecciando…

Bentrovato al quartetto Assurd: chi vi ha visto nel vostro recente concerto di Aliano (Matera), mi ha parlato di uno show assai emozionante… Effettivamente sia per noi che per il pubblico presente si è rivelato un concerto di grandissima emozione. Ancora oggi nei posti più disparati, lungo le tappe del nostro tour, abbiamo incontrato persone che hanno visto lo spettacolo e ancora ci ringraziano per la grandissima emozione provata. La cosa che ci ha colpito di più è stato l’interesse da parte di ragazzi giovanissimi. Mi immagino che ci sia un grande lavoro di ricerca alle spalle di ogni vostro disco e/o concerto…. Sicuramente c’è tantissimo lavoro sia per la creazione che per la fase di realizzazione in studio. In quest’ultimo disco, in cui sono presenti degli inediti, abbiamo avuto modo di vivere insieme la fase creativa e sperimentare nuove strade sonore che portiamo dal vivo in questo nuovo tour che ci ha visto impegnati sia in italia che all’estero.

Il vostro recente disco ‘ O ‘mbruoglio è l’ottavo che avete prodotto: quali le differenze con i precedenti? Tra i dischi a cui fai riferimento due di questi sono le colonne sonore legate a spettacoli di danza contemporanea, che ancora oggi ci vedono collaborare con la vecchia formazione delle Assurd composta da Cristina Vetrone, Lorella Monti, Enza Alessandra Prestia, Enza Pagliara e le coreografie di Mauro Bigonzetti. Per questo ‘ O ‘ mbruoglio è in realtà il sesto disco Assurd in studio, oltre che il primo disco della nuova formazione con Chiara Carnevale e Fulvio di Nocera. Tra le grandi differenze prima di tutto la presenza un uomo nella storia trentennale del gruppo Assurd e poi le contaminazioni musicali che ne sono derivate. Molto bella la copertina con quel gioco di mani: chi l’ha realizzata? Chi altro collaboratore al progetto desiderate citare? La copertina è nata durante le sessioni di registrazioni del disco, confrontandoci su come tradurre in immagine il senso che volevamo dare a significato di ‘O ‘mbruoglio, abbiamo giocato con l’intreccio delle nostre mani, sporcandole con la terra, fino a realizzare un’immagine che rimandasse a quella di un mandala. L’incipit del disco è un omaggio al caro Marcello Colasurdo a cui siamo stati da sempre legati. Il nostro desiderio era quello di una collaborazione ma purtroppo la sua perdita ha lasciato un grande vuoto che abbiamo deciso di colmare con la sua presenza nel disco utilizzando una vecchia registrazione di una sessione casalinga in un giorno in cui passammo a trovarlo prima della dolorosa scomparsa. Una collaborazione importante che vogliamo citare è quella con Omri Hason e Zhubin Kalhor, musicisti che abbiamo conosciuto li scorso anno al Festival Buskers di Lucerna, con i quali è nata subito un’intesa musicale. Abbiamo collaborato con loro a distanza e ci hanno regalato delle splendide sessioni che abbiamo inserito nel brano Tarantella Oi Mamma ca mo vene.

Infine volevo chiedervi dei concerti all’estero: qualche aneddoto? Con quale esperienze siete tornati? Aneddoti ce ne sono tanti, ma ciò che ci colpisce e conserviamo sempre dai nostri viaggi, sono gli incontri con musicisti e persone straordinarie che ci permettono di vedere come la musica possa unire le persone di culture differenti e mondi diversi. Questo per noi è il senso di ‘O ‘mbruoglio.

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