Venerdì 11 e sabato 12 ottobre al TeatroBasilica di Roma il debutto (sold out) del nuovo spettacolo del cantautore e artista multimediale Vincenzo Greco, in arte Evocante dal titolo “L’infinito fra le mani – Spettacolo su temi proposti da Franco Battiato“, regia di Alessandro Di Murro, con Laura Pannia e Vittorio Bruschi.
Vincenzo Greco ha dedicato, nel corso degli anni, vari studi a Franco Battiato culminati nel libro “Battiato. Una ricostruzione sistematica. Percorsi di ascolto consapevole”pubblicato da Arcana Edizioni, Collana Musica, nel 2023, in contemporanea con l’uscita dell’album “Fino a tardi. Viaggi sonori con Battiato” (Dialettica Label, 2023).
L’infinito fra le mani– spiega l’autore- nasce da una prospettiva di tipo artistico e non compilativo né riproduttivo: non è l’ennesimo omaggio a Battiato, di quelli ce ne sono tanti, alcuni fatti molto bene. E’ un’altra cosa, molto più personale. E, con tutti i rischi del caso, uno spettacolo originale incentrato sui temi proposti da Battiato, un modo per dare una risposta alla domanda “io chi sono?” attraverso riflessioni sul dove (e sul come) si stiano dirigendo le nostre vite, quelle di tutti i giorni. E’ cercare di capire se abbiamo ancora confidenza con quell’Infinito e quel mistero che, per dirla con Ferretti, “ci nutre e ci avvolge” e davanti al quale tuttavia siamo sempre più indifferenti, presi da corse dissennate e da ricerche di denaro e di potere. Battiato e le sue canzoni non sono la finalità di questo spettacolo, ma sono gli strumenti per arrivare a una riflessione filosofica, metafisica e persino politica (non quella dei partiti, di cui non mi importa nulla, ma quella delle scelte).
Protagonisti assoluti de “L’infinito fra le mani” sono dunque i temi portanti della produzione artistica di Battiato, partendo dalla consapevolezza che quello costruito dal “cantautore-filosofo” è un système où tout se tient, un percorso di grande completezza e coerenza, all’interno del quale è possibile leggere ogni singola parte-anche le apparenti contraddizioni- in relazione ad altre parti e all’intero.
Tutto il percorso artistico di Battiato- prosegue Vincenzo Greco– lascia un senso di missione compiuta che, intendiamoci, non è solo artistica. Nell’ultimo capitolo del mio libro mi spingo infatti oltre, individuando il senso ultimo di questo percorso dove le canzoni, le opere liriche, la messa arcaica, le sperimentazioni, l’attività di editore, quella di conferenziere sui temi della fisica quantistica, e anche quella di regista e di pittore (dove è stato meno incisivo che da musicista ma sempre lasciando un significato) sono state “solo” il pretesto per fare arrivare un messaggio importante rivolto all’umano e di stampo divino. Con il libro e con lo spettacolo teatrale (…) io raccolgo questo invito, facendolo anche un po’ mio, e vado oltre. Con umiltà (non intendo in alcun modo paragonarmi) ma con la consapevolezza che proseguire, anziché replicare, sia il modo migliore, a mio parere, per “omaggiare” Battiato: con tutti i rischi che comporta un continuare un discorso mettendoci del proprio.
Nove parti per uno spettacolo dalla spiccata attitudine sperimentale, nel quale si registrano una alternanza di testo recitato e canzoni (con preponderanza di brani di Battiato e tre pezzi di Greco/Evocante, “Di questi tempi”, “In Es” e “Salvami”) e la presenza di alcuni momenti di interazione. Il disegno luci è di Matteo Ziglio. Le musiche sono eseguite dal vivo da Vincenzo Greco (voce, synth, pianoforte e chitarra elettrica), Barbara Vanorio (basso) e Stefano Cozza (chitarra elettrica).
E’ possibile individuare all’ interno del progetto due macro-parti: una materica e una di natura spirituale.
La linea orizzontale/Ci spinge verso la materia/Quella verticale verso lo spirito canta Battiato in Inneres Auge, in tedesco occhio interiore, quello che consente di vedere l’aura degli uomini. Ecco che L’infinito fra le mani si incentra proprio su questa trasmigrazione da un côté terreno ad una dimensione spirituale, quasi una espansione/proiezione della propria unicità su dimensioni differenti e molteplici, che sembra avvicinarsi a quella realizzata nell’opera in musica “Telesio”, della quale viene non a caso ripreso un frammento (Danza I).
La presa di coscienza finale è quella della presenza, in noi, di “un germoglio di infinito di cui non ci curiamo affatto, presi come siamo dalle corse “dell’urgente quotidiano” e dalla “religione del fatturato” (V. Greco)
So che parlare di “religione del fatturato” e di un Assoluto di cui, al di là della nostra volontà, non si può fare a meno- prosegue l’autore– comporta una esposizione, una discussione, e persino un disaccordo. E’ quello che cerco: stimolare, provocare, riflettere insieme. Non giudicare, attenzione. Ma capire, e attraverso questo puntare a una certa evoluzione.(..)
E cerco di capire e fare capire, anche con provocazioni gentili e non arroganti, come noi per natura saremmo più abituati a una grammatica infinita che ad una finita: solo che ce lo dimentichiamo, tanto siamo presi dalle bazzecole del quotidiano e dalla logica del “tutto urgente” che ci fa correre a perdifiato fino a tralasciare del tutto la cura del nostro infinito.
Mi sembra doveroso- continua Greco– ringraziare infine chi ha creduto nel progetto, portandolo nel teatro di cui è co-fondatore, il regista Antonio Calenda, già, tra le altre esperienze, direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I temi e le canzoni
Prologo
- Finisce tutto così? (Vite parallele, BS)
- In/Finito (Via Lattea, BP)
- Sensi della vita e religione del fatturato (Sen Peygamberler, tratta da Genesi, B – Di questi tempi, G – No time no space, BP)
- Memoria e Lontano (Sequenze e frequenze, B – Mal d’Africa, BP, Campane tibetane, BP, Stranizza d’anuri, B)
- Infinito e Amore (La cura, BS, La stagione dell’amore, BP)
- Il potere e i suoi inganni (Il re del mondo, BP – Povera patria, B)
(In Es, G) - Finite parti di un’infinita idea: l’Assoluto (Danza da Telesio, B – Lode all’Inviolato, B – Salvami, G)
- Alla ricerca (E ti vengo a cercare, B – Io chi sono?, B)
- Lascia tutto e seguiti (Gommalacca medley, BS- L’oceao di silenzio, BP, Fleur Jaeggy )
Legenda: BP: autori Battiato-Pio, BS: autori Battiato-Sgalambro, B: autore Battiato, G: autore Greco
Vincenzo Greco, nato a Vibo Valentia e quasi sempre vissuto a Roma, è cantautore e artista multimediale. Conosciuto col nome d’arte di Evocante, ha già all’attivo gli album “Di questi tempi”, Dialettica Label 2022; “Fino a tardi. Viaggi sonori con Battiato”, Dialettica Label, 2023; “Siamo esseri emozionali”, Dialettica Label, 2024 e i singoli “Troppo/Poco”, Dialettica Label, 2022 e “Lode all’inviolato”, Dialettica Label, 2023. “All’improvviso- Canzoni lievi” è il suo quarto album. Ha dedicato vari studi a Franco Battiato culminati nel libro “Battiato. Una ricostruzione sistematica. Percorsi di ascolto consapevole”pubblicato da Arcana Edizioni, Collana Musica, nel 2023, in contemporanea con l’uscita dell’album “Fino a tardi. Viaggi sonori con Battiato”. Vincenzo Greco ha realizzato anche due video-racconti musicali (“Solo cose belle”, 2013 e “LiberAzione”, 2015, ambientato in Islanda) e un docufilm (“ E noi ficimu a facci tanta. Una reazione Vibonese”, 2018).
L’11 e 12 ottobre debutta al TeatroBasilica di Roma il nuovo spettacolo dell’autore, L’infinito fra le mani – Spettacolo su temi proposti da Franco Battiato.
“L’INFINITO FRA LE MANI- SPETTACOLO SU TEMI PROPOSTI DA FRANCO BATTIATO”
scritto da Vincenzo Greco, in arte Evocante
diretto da Alessandro Di Murro
con Laura Pannia e Vittorio Bruschi
musiche di Franco Battiato, Giusto Pio e Vincenzo Greco
eseguite dal vivo da
Vincenzo Greco (voce, synth, pianoforte, chitarra elettrica),
Barbara Vanorio (basso) e Stefano Cozza (chitarra elettrica)
Disegno luci di Matteo Ziglio
Riferimenti Utili
Sito: https://www.vincenzogrecoevocante.it/
Fb: https://www.facebook.com/evocante